TITOLO: Eros e Tano
AUTORE: Mario Magro
EDITORE: 0111 Edizioni
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LA MIA RECENSIONE
Eros e Tano è un breve racconto tra l'ironico e il surreale, ma che per certi versi viene descritto meglio dall'aggettivo geniale. Parla, riassumendo, dell'insolita patologia di Tano, il protagonista, il quale soffre di morti apparenti ogniqualvolta si conceda ai piaceri di un rapporto sessuale. Per sua sfortuna è una preda ambita dalle donne, pertanto nel corso del racconto assistiamo frequentemente al manifestarsi del suo problema. C'è dell'altro, che non svelo per non togliere tutto il piacere della lettura, che ha a che fare con ciò che Tano sperimenta nel corso dei suoi momenti di "morte".Geniale, dicevo, perché dare vita a una storia del genere non è da tutti. Mi piacerebbe poter chiedere all'autore se abbia fatto prima ricerche sull'esistenza di una malattia simile a quella del suo protagonista, anche se non legata al sesso, o se l'abbia inventata di sana pianta. In ogni caso, tanto di cappello: per aver interpretato in chiave romanzesca e appena piccante una reale patologia, o per aver dato credibilità a qualcosa che rischiava di apparire come assurdo e minare le intere basi della storia.Geniale anche perché si tratta una storia dal taglio fortemente ironico con uno stile attento, grammaticalmente impeccabile, calibrato alla perfezione sotto tutti gli aspetti: ritmo, costruzione del periodo, lunghezza dei capitoli, cinismo narrativo. Ho apprezzato moltissimo anche la capacità dell'autore di attirare l'attenzione del lettore, sin dalla primissima riga del racconto, di soddisfarla presentando un contesto insolito quanto quello che ho esposto sopra e di non lasciare che la ripetitività spegnesse la godibilità della storia. Perché, come dicevo prima, presto scopriamo che il problema di Tano può trasformarsi in un'opportunità, e in questo senso si dirige l'epilogo del racconto.Unica pecca, se posso definirla tale, è proprio l'eccessiva rapidità con cui si passa dalla scoperta delle potenzialità della malattia di Tano, alla loro applicazione. Penso che l'autore avrebbe saputo deliziarci e divertirci con la narrazione delle sue "gesta" ancora per qualche pagina!
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