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Recensione: "Expo 58"

Creato il 02 ottobre 2013 da Ilary
Titolo: Expo 58 Titolo originale: Expo 58 Autore: Jonathan Coe Editore: Feltrinelli Collana: I Narratori Pagine: 288 Prezzo: 17,00 € cartaceo
Trama L’Exposition Universelle et Internationale de Bruxelles del 1958 è il primo evento del genere dopo la Seconda guerra mondiale. La tensione politica tra la Nato e i paesi del blocco sovietico è al suo culmine. In piena Guerra fredda, dietro la facciata di una manifestazione che si propone di avvicinare i popoli della Terra, fervono operazioni d’intelligence in cui le grandi potenze si spiano a vicenda. Incaricato di sovrintendere alla gestione del pub Britannia nel padiglione inglese è un giovane copywriter del Central Office of Information di Londra,Thomas Foley, che si trova così catapultato al centro di un mondo d’intrighi internazionali di cui diventa un’inconsapevole pedina. In un fuoco di fila di esilaranti colpi di scena, il racconto corre su due binari paralleli egualmente coinvolgenti: i turbamenti amorosi del giovane Thomas – che tradisce la moglie, s’innamora di due donne diverse ed è divorato dai sensi di colpa – e una spy story che ci inchioda alle pagine, pervasa dal proverbiale umorismo di Coe, che nel narrarci questa vicenda torna ad attingere alla ricca vena ironica dei suoi inizi. Commedia romantica e di spionaggio, decimo romanzo di un autore che è ormai un classico contemporaneo della letteratura inglese in una delle sue prove migliori ed esilaranti. 

Recensione
Prima di Expo 58 non avevo mai letto niente di Jonathan Coe, anche se conosco questo autore di fama e so che è uno scrittore molto apprezzato da tanti lettori. Probabilmente questa recensione non riuscirà a cogliere tutti gli aspetti della scrittura di Coe, proprio perchè non avendo mai letto niente di suo prima di questo romanzo non sono riuscita a farmi un quadro completo, perciò mi limiterò ad esprimere quello che penso e che ho provato leggendo questo libro, senza lanciarmi in confronti stilistici con i libri precedenti (anche perchè non avendoli letti sarebbe un po' assurdo farlo, no?). Siamo nel 1958, le nazioni si stanno ricostruendo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e nuovi equilibri si stanno formando, con da un lato gli Stati Uniti e dall'altro il blocco dei paesi comunisti, con a capo l'Unione Sovietica; siamo nel pieno della Guerra Fredda e l'Esposizione Universale e Internazionale di Bruxelles potrebbe essere l'occasione per riunire tutti i popoli del mondo e avvicinarli gli uni agli altri, cercando di creare un nuovo clima di collaborazione. In tutto questo viene catapultato Thomas Foley, giovane impiegato del Central Office of Information di Londra che, per una serie di circostanze, cioè madre belga e padre gestore di un pub, si ritrova a sovrintedere alla gestione del pub Britannia nel padiglione del Regno Unito all'Expo. Thomas è il classico esempio di uomo medio, con una vita abitudinaria fatta di lavoro e casa, con una moglie, Sylvia e una figlia di pochi mesi, Gill, e questa variazione dalla grigia monotonia non può che fargli piacere. A Bruxelles Thomas entra in contatto con persone provenienti da tutto il mondo e in particolare si avvicina molto ad una bella e giovane hostess belga, Anneke, che gli fa quasi dimenticare la moglie e la figlioletta lasciate a Londra. Ma Thomas non solo si trova a dover affrontare i suoi turbamenti sentimentali, deve anche fare i conti con gli intrighi internazionali in cui viene coinvolto da due strani personaggi, Mr. Radford e Mr. Wayne. E così Thomas diventa il fulcro, anzi sarebbe meglio dire la pedina, di un complesso piano di spionaggio in cui sono coinvolte persone che il nostro protagonista non sospetta minimamente... Expo 58 è stata una lettura tutto sommato gradevole, anche se non nego che ad un certo punto mi sono arenata e ho abbandonato il romanzo per qualche giorno prima di riuscire a riprenderlo in mano. All'inizio sono partita molto entusiasta, mi piaceva lo stile dell'autore, così scorrevole e ironico, mi piaceva l'idea di sapere qualcosa di più su quel particolare periodo storico che purtroppo conosco poco e anche il protagonista mi risultava simpatico. Tutto questo fino a quando Thomas arriva in Belgio, parte che in teoria doveva essere la più interessante del libro; sì, certamente ho apprezzato questa parte, in particolare per quanto riguarda la ricostruzione storica dell'evento dell'Expo, davvero ben descritta e documentata, tanto che sembra di fare un tuffo nel passato, eppure è stato proprio qua che mi sono arenata. Ho avuto come l'impressione che la storia non riuscisse a decollare, che fosse lenta e senza spessore; mi aspettavo più azione, più adrenalina, una spy story che fosse davvero una spy story, non so se capite cosa voglio dire, magari con un tocco di thriller. Probabilmente sono io che come al solito mi creo delle aspettative e degli ideali e poi mi smonto quando non trovo quello che mi aspetto. Più che una spy story, direi che Expo 58 è quasi una parodia di una spy story, è un libro che fa, in un certo senso, il verso a questo genere di romanzi, in particolare a quelli di Ian Fleming e del suo James Bond (citati nel romanzo). Lo stesso Thomas, con la sua goffaggine e la sua buona dose di ingenuità, a volte quasi irritante, è l'antitesi della spia alla James Bond, è un antieroe che si trova per caso a dover gestire una situazione più grande di lui e non sempre ci riesce. Questo romanzo viene definito esilarante nella quarta di copertina, ma più che esilarante l'ho trovato divertente e frizzante in alcuni punti, ma non di certo da sbellicarsi dalle risate; è ironico, sì, e con un certo grado di humor, soprattutto quando compaiono in scena Radford e Wayne, personaggi che in effetti qualche risata me l'hanno suscitata, ma più che altro perchè sono effettivamente ridicoli, sono delle spie alquanto improbabili, delle macchiette alla Stanlio e Ollio. Altra parte divertente è lo scambio epistolare tra Thomas e la moglie, con lui che le racconta le sue vicissitudini condite da buffi aneddoti e Sylvia che cerca di farlo ingelosire magnificando le doti del servizievole vicino di casa. Belli anche gli ultimi due capitoli, il primo dei quali è una sorta di rapida cronistoria con gli eventi più importanti accaduti nel mondo e in parallelo quelli accaduti nella vita di Thomas, mentre il secondo nonchè ultimo capitolo del libro, è un finale nel quale Thomas incontra dopo tanti anni una ragazza che aveva conosciuto a Bruxelles, Clara, un'amica di Anneke e scopre un segreto incredibile... quindi finale decisamente a sorpresa per Thomas e anche per noi lettori! Concludendo, posso dire che il mio primo approccio con Jonathan Coe non è stato male, magari non proprio scoppiettante come mi aspettavo viste le lodi che si decantano di questo scrittore, ma sono rimasta abbastanza soddisfatta di Expo 58 e ne consiglio la lettura.
Il mio voto:

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