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Recensione filato: VIP di Lana Gatto

Da Mariacristinapizzato @cristinapizzato
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Gli impegni dell’ultimo periodo mi hanno assorbita completamente, tanto da farmi trascurare (ebbene si…) persino il lavoro a maglia!

Non che abbia trascurato il knitting nel suo complesso, sono ogni giorno in prima linea nello studio, condivisione, l’elaborazione di idee collegate a questa meravigliosa passione, spero, anzi, di potervi raccontare presto delle novità, però mi rendo conto che dovrei riprendermi un po’ di tempo per tornare anche ad essere produttiva.

Approfittando delle festività ho fatto un po’ di inventario dei filati in attesa di un progetto (non vi dico cos’ho dentro ai cassetti…) scegliendo, per il prossimo, una bella lana nera misto cashmere acquistata qualche anno fa allo spaccio filati di Lana Gatto a Tollegno.

Il filato si chiama VIP, 80% di lana merinor e 20% cashmere, purtroppo il sito di Lana Gatto non è il massimo, non permette di visionare i prodotti di aguglieria, quindi non riesco a fornire ulteriori informazioni circa la varietà dei colori.

La descrizione del filato come da fascetta è la seguente:

Nome: VIP di Lana Gatto

Composizione: 80% lana merino 20% cashmere

Gomitolo: da 50 gr.

Ferri consigliati: n. 3,5/4

Metri: 200

Campione: 10X10 cm, 22 maglie per 31 ferri

La presenza del 20% di cashmere si sente al primo tocco, posizionando il filato tra le fibre preziose; morbido, soffice e setoso, la ritorsione molto regolare lo rende piacevolissimo da lavorare e il risultato è una maglia definita sia con lavorazioni semplici (rasata) che con punti particolari. La torsione è molto buona e non si ‘apre’ in corso di lavorazione.

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Adatta sia per semplici e smilzi golfini che per accessori, la trovo un po’ leggera per capi moda come berretti o sciarpe; ne ho acquistato solo 300 gr. quindi pensavo a qualcosa di prezioso, magari per la sera, uno scialle, un accessorio.

La resa è buona, ho lavorato il campione con i ferri n. 4 ed è risultato sensibilmente più grande di 10×10, a questo punto non mi resta che scegliere il modello.

Come spesso mi accade, avevo scelto il filato in nero in quanto, trovandolo piuttosto prezioso, avevo già pensato di confezionare qualcosa di molto chic (e, personalmente, non riesco a pensare a nulla di chic che non sia nero…o bianco).

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Sulla fascetta è riportato il simbolo del lavaggio con pulitura a secco, credo per la presenza del cashmere, a questo punto è  importante sfatare un mito; gli esperti infatti consigliano il lavaggio della preziosa fibra a mano o addirittura in lavatrice. Il contatto con l’acqua, infatti, farà aprire le fibre del cashmere e il detersivo eliminerà gli ultimi residui di lavorazione, inoltre una goccia di ammorbidente renderà il filato più scivoloso donando al capo la caratteristica morbidezza. Il lavaggio in lavatrice con conseguente blanda centrifuga, favorisce l’uscita di una morbidissima peluria, oltre alla morbidezza, caratteristica principale del cashmere.

Il capo non andrà strizzato e dovrà asciugare steso su un panno in cotone.

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