Immaginate un luogo immerso nel verde, ville sontuose protette da piante secolari, un caldo avvolgente tipico dei paesi del sud e una cittadina cosiddetta all’antica, si insomma poco incline al cambiamento, di quelle che ogni anno commemorano le pagine della propria storia con una bella saga in costume che prevede una ricostruzione degli eventi tra le poche rovine rimaste, una tortura mortale soprattutto per i poveri adolescenti che sognano – ovviamente – solo la fuga anche se, alla fine, non si sa come, ma rimarranno inchiodati tutta la vita in quel luogo noioso mettendo su famiglia con la reginetta del ballo del liceo.
Siamo a Gatlin, Carolina del Sud, e l’eroe del nostro racconto si chiama Ethan Wate un ragazzo che per sopravvivere alla comunità locale si rifugia nei libri e nei sogni al punto d’innamorarsi dell’eroina partorita dalle sue fantasie notturne, peccato che Mademoiselle un giorno si presenti in carne e ossa a scuola, abbia un nome –Lisa- e sia schernita da tutti perché diversa. La splendida fanciulla, infatti, è una delle Beautiful Creatures attorno a cui ruota la nostra storia.
Come nelle migliori favole per adolescenti i due si scontreranno, attrarranno, salveranno ed innamoreranno perdutamente. E, sempre come nei migliori sogni delle nuove generazioni, lei ha qualche caratteristica davvero fuori dal comune, emana un’energia che va molto oltre il karma ed è proprio una creatura tanto bella quanto di un altro mondo: Lisa è una strega (!) e ha un bel po’ di problemi da risolvere.
Dopo i sexy-vampiri vegetariani per amore e gli zombie che emozionandosi tornano senzienti e profumati ora è giunto il momento anche per maghi e streghe di esplorare su grande schermo i sentimenti inter-specie. Il risultato è davvero godibile anche perché alle spalle vi è il primo libro di una saga che ha già stregato orde di lettori nei vari continenti (“La Sedicesima Luna” di Kami Garcia e Margaret Stohl) quindi la solidità dell’intreccio era sin dall’inizio più che garantita.
Appurato che i destinatari siano gli adrenalinici ed esigentissimi adolescenti del nuovo millennio, questo film presenta effetti speciali, una cura per costumi e fotografia ed un cast che ricordano più “Harry Potter” che non gli slavati vampiri nascosti tra i boschi in quel di Seattle. A Gatlin, dove le vere megere sono le ottuse abitanti in carne e ossa sprovviste di alcun potere oltre a quello di snervare i loro interlocutori, gli intriganti e attraenti essere soprannaturali hanno i volti di Alice Englert, Viola Davis, Emmy Rossum, Jeremy Irons, Thomas Mann ed Emma Thompson, attori spesso premiati (o per lo meno candidati) alle ambite statuette dell’Accademy.
Il risultato è una versione pulp dei classici (scorreranno nella vostra mente le migliori tragedie shakespeariane accanto a diverse figure femminili della letteratura di un paio di secoli fa) il che conferisce a questa pellicola una precisa e distinta identità, cosa che potrebbe rivelarsi il suo punto di forza o di oblio. Il nostro voto finale è 6+: recitazione, ricostruzione e gusto retrò senza rinunciare alle mode del momento ci piacciono, ci spiace un pochino che il lato sarcastico sia rimasto embrionale e rimane oscuro il motivo per cui un cast di questa portata si sia prestato ad una simile prova, ma chissà… forse il pubblico riuscirà a svelarci questo mistero