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Recensione film Just like a Woman

Creato il 07 marzo 2013 da Masedomani @ma_se_domani

Recensione film Just like a Woman

L’8 marzo si avvicina a grandi passi e i palinsesti dei nostri cinema si stanno riempiendo di pellicole con protagoniste assolute le donne, tutte diverse ma a loro modo forti. Dopo “La Cuoca del Presidente”, oggi apriamo la nostra carrellata con “Just like a Woman”, il nuovo lavoro del noto regista di origini algerine Rachid Bouchareb. Un film rosa e orientato ad un pubblico amante del genere, non una storia strappalacrime, né  un’avventura carica di suspense e scordatevi di vedere inseguimenti tra gli immensi canyon americani. Non siamo sul set di “Thelma e Louise” 20 anni dopo e le protagoniste non sono così audaci (o fuori di testa) e non devono liberarsi da violenze inaudite, necessitano solo di un cambiamento.

Il profumo dello storico film con le esplosive Susan Sarandon e Geena Davis si sente forte e chiaro, ma qui non viene proposta alcuna versione 2k della storia che tutti conosciamo, l’adrenalina in questa pellicola scarseggia e ci si domanda se sia una forma di rispetto verso Ridley Scott oppure se si volesse raggiungere altro scopo ma, in tal caso, ho bisogno del vostro aiuto per coglierlo.

Recensione film Just like a Woman

Tutto è molto tranquillo in “Just like a Woman”, dalla fotografia, allo stile narrativo morbido sino alla storia che non disturberà il sonno di nessuno. La pellicola non eccede e le immagini non turbano, anzi, il problema in questo caso è opposto: ci pare di essere in una valle fatta di silenzio e assopimento in cui lo spettatore spera avvenga quel qualcosa in grado di ridestare la sua curiosità.

Questa è, infatti, la storia di due donne, Marylin e Mona, con origini diversissime e con due mariti altrettanto differenti nell’indifferenza, unite dalla tristezza. La prima, dopo l’ennesima mortificazione, esasperata salta in macchina per inseguire – per la prima volta nella sua (giovane) vita – i propri sogni; la seconda, invece, alla morte della suocera si terrorizza e scappa senza meta con rinato coraggio di vivere.

Recensione film Just like a Woman

Le due ragazze, sino al giorno prima accomunate solo dal minimarket di quartiere, si incrociano per caso ma riescono a  formare un sodalizio che appiana le differenze e rende ben presto il loro legame l’unica cosa solida delle proprie frantumate esistenze.

La voglia di fare un’opera intimistico è molto forte, l’omaggio al c.d. sesso debole pure, le due protagoniste di questo on the road da Chicago a Santa Fe hanno il volto di Sienna Miller e di Golshifteh Farahani (già apprezzata nel magico “Pollo alle Prugne”) e la delicatezza in regia non viene mai meno, ma tutto questo non è sufficiente a promuovere un film debole che non riesce a imporsi né come dramma né come avventuroso viaggio alla ricerca di sé e, nonostante la presenza di un cadavere, non tenta neppure di introdurre un po’ di tensione.

Malgrado i curricula e le buone intenzioni di tutti, la prova ha poca personalità e temo verrà presto dimenticata: bocciata.


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