TS Spivet è un ragazzino di dieci anni che vive con la famiglia nel Montana. La sua è una bella casa in legno rosso con annesso fienile, immersa nel verde di una bucolica prateria, con sull’uscio un cane affettuoso. In giardino il padre cura la fattoria, dentro le mura domestiche, invece, la madre scienziata brucia i toast e la sorella adolescente aspira a diventare Miss America. TS ha assorbito dalla mamma la curiosità verso la scienza, l’amore per la logica, la necessità di fare continue ricerche. Da papà, invece, ha preso suo fratello Layton, gemello per nascita, ma opposto nei gesti e negli interessi.
“Lo straordinario viaggio di TS Spivet” è una favola senza tempo che parla di amore, di solitudine, di diversità, di sensi di colpa, di sfide e soprattutto di crescita. Il giovane protagonista vivrà un’esperienza unica, magica, che lo cambierà per sempre. Una traversata dal Montana a Washington DC, da un mondo ovattato e semplice ad una metropoli frenetica, senza scrupoli, dominata dalle leggi della finanza (e dell’audience). Dalla natura colorata e incontaminata alla città, insensibile e glaciale, l’unica però in grado di regalargli le emozioni più grandi.
Photo: courtesy of Microcinema
Il film è uno straordinario coast-to-coast che ci porta da un lato all’altro degli Stati Uniti al seguito di un giovane eroe molto determinato, intrepido, baciato dalla fortuna e guidato dalla sapiente mano di Jean-Pierre Jeunet. Il regista de “Il favoloso Mondo di Amelie” oggi torna, infatti, al cinema con una storia dolce e stravagante, che non perde di vista il reale. TS è un enfant prodige: è brillante, senza paura e sensibile e, forse, proprio questo è il segreto del suo successo. Nonostante la sua ingenuità, riuscirà a realizzare un desiderio, ad imparare una lezione ed insegnare qualcosa a tutti, incantando il pubblico in sala.
“Lo straordinario viaggio di TS Spivet” mostra da subito l’inequivocabile tocco di Jeunet. Con quel modo di narrare in bilico tra il fantastico e il tangibile, mostrando un mondo simile a quello davanti ai nostri occhi che a tratti si trasforma in quello che vorremmo, e con una fotografia dominata dai colori caldi e brillanti, in grado di sospendere la realtà e non relegarla a un solo tempo, l’opera gode di un’aura incantata ed è avventurosa e divertente non solo agli occhi dei più giovani.
Photo: courtesy of Microcinema
Il film, tratto da “Le mappe dei miei sogni” – primo romanzo del giovane autore americano Reif Larsen – ti culla, ti abbraccia, pian piano ti scrolla e t’incoraggia a sognare, appunto, a fare cose, ad avere una vita ricca. Un messaggio che fa bene all’animo in tempi bui e frustranti come quelli che stiamo vivendo. Nonostante la regia sia nota per uno stile eclettico, e nonostante la presenza nel cast di un’attrice famosa per i suoi personaggi sopra le righe (la bravissima Helena Bonham Carter), la pellicola non si trasforma mai in commedia grottesca.
“Lo straordinario viaggio di TS Spivet” è una favola dolce e amara che mostra con eleganza l’America, i sogni e l’amore.
Vissia Menza