The Bling Ring (2011 e 2013) racconta una storia assurda, ma talmente assurda che se non ci fossero le prove online, sui giornali o sui network americani (leggesi Youtube), potrebbe facilmente passare per la trama di un film stupidissimo. Ovviamente, però, essendo tutto accaduto realmente, bisogna cambiare prospettiva e non é più il film a sembrare stupido, ma lo sono i suoi protagonisti (non intendo gli attori, obviously).
Zack/Mark (rispettivamente Austin Butler e Israel Broussard, nei panni di Nicholas Prugo) arriva in una scuola nuova, dove subito incontra Natalie/Rebecca (rispettivamente Yin Chang e Rebecca Chang, nei panni di Rachel Lee) con la quale condivide una passione per tutto ciò che é celebrity-related. Dopo una serie di micro furtarelli nelle auto dei ricconi di turno, vedendo che nessuno li denuncia, passano alla fase successiva. I due coinvolgono anche alcune amiche di Natalie/Rebecca e, talmente ossessionati dal mondo Hollywoodiano di cui non fanno parte ma che é talmente vicino a loro che potrebbero ritrovarcisi tranquillamente per caso girando all'angolo sbagliato, decidono che l'idea migliore per avvicinarsi alle loro celebrità preferite non é aspettarli fuori dagli studi televisivi, bensì entrare in casa loro e rubargli slip, orologi, auto, ecc. Per farlo usano internet: googlano gli indirizzi delle case, controllano su Twitter e TMZ se le star in questione siano fuori città e agiscono (in modo completamente random e disorganizzato).La cosa talmente assurda da essere anche incredibile é che queste celebrità uscivano di casa lasciando la porta d'ingresso aperta (Paris Hilton, anyone?), le finestre aperte (Audrina Patridge, Brian Austin Green, Lindsay Lohan) o anche solo la chiave di casa sotto lo zerbino (Paris Hilton again. Like seriously?). E i ragazzini si sentono talmente tranquilli da arrivare a derubare le stesse ville più di una volta (Paris Hilton, ben otto volte), certi di non poter essere identificati e certi che le loro vittime, piene e strapiene di roba, non si sarebbero nemmeno accorti dei furti. In parte é così e in parte é che, pur lasciando la porta o le finestre aperte, alcuni avevano anche telecamere a circuito chiuso e quindi loro si sono fatti sgamare perché non hanno mai, mai, mai indossato un passamontagna.
All of the lightsCop lights, flash lights, spot lightsStrobe lights, street lightsFast life, drug lifeThug life, rock lifeEvery night
- All of the lights, Kanye West feat. Rihanna, Kid cudiTuttavia lo scopo delle loro rapine non é appropirarsi di oggetti e basta, quanto il riuscire a sentirsi, anche per poche ore, parte della vera Hollywood. In quest'ottica ha senso il fatto che loro, derubando la maison di Paris, si fermino ore intere a ballare e bere nel suo nightclub personale all'interno della villa. O ancora, che si rubino un cuscino con sopra la faccia dell'ereditiera o che apprezzino il fatto che, nelle rispettiva abitazioni, sia Paris che Lindsay abbiano insegne al neon a formare i loro nomi - sì, le case di entrambe sembrano quasi degli altarini pieni di immagini, quadri, cuscini e quant'altro, con l'unico scopo di esaltare la loro persona. E non so se lo abbia fatto anche Lindsay, ma Paris ha ospitato le riprese in casa sua – quella era realmente casa sua? Come fa un essere umano ad essere così pieno di sé? Ma soprattutto, non si stanca a vedere il suo faccione enorme su ogni parete della casa?
The Bling Ring (2013)
Il cast di entrambi i film é stato azzeccatissimo, e particolarmente perfetta é stata Emma Watson, nella pellicola della Coppola, che é entrata nel personaggio di Nicki Moore pienamente - aveva persino aperto un tumblr in cui postava cose per rimanere in character con l'ossessione del suo personaggio per Hollywood -, riuscendo ad imitare paroparo il terribilmente fastidioso e marcato accento della Valley che ha la vera Nicki Moore (alias Alexis Neiers). Per quanto riguarda altri personaggi minori del film, una nota di merito va a Leslie Mann, che interpreta Laurie (Andrea Arlington), la madre di Nicki Moore, che é fuori come un balcone – pensate che E! le aveva affidato un programma incentrato sul suo istruire in casa le figlie col metodo The Secret, anziché mandarle a scuola.
The Bling Ring (2013)
Sofia Coppola, così come il regista dell'altro Bling Ring (2011), inseriscono molti media nei film, partendo da giornali, nastri delle videocamere a circuito chiuso ed estratti di TMZ, fino ad arrivare a interviste finte, girate con l'idea di dare al film più realismo e aderenza alla realtà possibili. Certo, a differenza del film della Coppola, il primo Bling Ring aveva un budget ridotto, non aveva a disposizione la villa di Paris Hilton, non poteva coinvolgere vere celebrities e la colonna non includeva Kanye West, Azealia Banks o Frank Ocean. In compenso, però, laddove il film della Coppola risulta lento e ad ampio respiro, The Bling Ring (2011) aggiunge più scene e personaggi minori, rendendo così il film molto dinamico. E per "lento e ad ampio respiro", riguardo al secondo film, intendo dire che, seppur rievocando indubbiamente Marie Antoinette (colori sgargianti, movimenti rapidi di camera, foto che scorrono veloci, ecc), il film della Coppola risulta più lento e privo di movimento in talune scene - come ad esempio quando Mark e Rebecca vanno a derubare Audrina Patridge -, se paragonato all'altro Bling Ring.
The Bling Ring (2011)
In generale, entrambi i film descrivono in modo divertente e quasi surreale la vita dei teenagers della Valley che, come detto, si trovano ad un passo da luci e sbrilluccichii di Hollywood, ma ne sono nettamente tagliati fuori. Entrambi i film, e quello della Coppola in particolare, sembrano voler sbattere in faccia allo spettatore la sua stessa cultura, o meglio non-cultura, portandolo a riflettere sulla nostra società materialistica e consumistica e sull'influenza che questa ha sui giovani.
The Bling Ring (2011)
Se dovessi consigliare uno dei due film, consiglierei senza dubbio quello del 2013. In primis perché ho un soft-spot (molto molto soft!) per Sofia Coppola, che credo riesca a dipingere in modo sublime e quasi romantico la pop-culture attuale. In secondo luogo perché, seppur pieno di micro difetti – primo fra tutto il fatto che sembri "osannare" i comportamenti dei ragazzi, invece di criticarli -, é un'ottima pellicola e può dare un'idea più generale su cosa fosse il Bling Ring, la sua storia e chi ne facesse parte. Certo, se poi tu volessi approfondire l'argomento e guardare anche il film del 2011, non ti fermerei ;)Il mio consiglio di fondo é comunque di guardare prima il film del 2013 e poi quello del 2011. E se dovete scegliere, mi raccomando scegliete Coppola! ;)
Detto ciò, vorrei passare a Spring Breakers. Per caso, su Tumblr, mi sono imbattuta in una citazione in cui The Bling Ring (2013) era definito come la "Spring Breakers' little sister who hasn't quite grow boobs yet" – e non sono d'accordo. Spring Breakers io l'ho guardato un paio di mesi fa, ed era talmente vuoto e noioso che ad un certo punto non riuscivo più nemmeno a seguirlo per inerzia e ho dovuto spegnere dalla disperazione. E io non smetto mai di vedere un film quando lo inizio, quindi fai tu due conti. Ma passiamo oltre.Se il film della Coppola é fatto per intrattenere e divertire il pubblico, Spring Breakers ha come solo scopo quello di scioccare i più giovani, mostrando loro delle star ex-Disney che se ne vanno in giro in passamontagna rosa (WTF?), costumi striminziti e revolver alla mano – ah, e saltuariamente metto in scena 50 Shades of... in piscina con la partecipazione di un James Franco che più brutto e inutile non s'é mai visto. Certo, entrambi i film vedono due gruppi di ragazzine debosciate e materialistiche, che vogliono eludere la legge, la morale e i valori della società: in The Bling Ring lo fanno rubando e in Spring Breakers con omicidi random e pointless. Inoltre, i crimini di The Bling Ring sono più "reali" proprio perché condannati alla fine del film, mentre Spring Breakers, con il suo finale quasi surreale, lascia passare il messaggio che gli omicidi (e tutto il resto) possano passare impuniti – e comunque, nel caso si finisse in carcere, ci sarebbe sempre l'Alien di turno a tirarci fuori.Per concludere, The Bling Ring (2013) é la storia di un gruppo di ragazzini che rubano in un modo talmente naivë che ti fa sorridere. Spring Breakers, invece, ti presenta ragazze mezze nude e promiscue, che sparano senza senso ammazzando gente a destra e a manca, facendoti sentire un po' vuoto dentro. Io consiglio The Bling Ring (2011 & 2013) tutta la vita e, sebbene manchi un cast di bellissime
*chiedo scusa per l'abuso di certo e talmente in questa macro recensione. Erano cose che mi frullavano da un sacco in testa, su cui ho ponderato e riponderato, fino a concludere che ero d'accordo con me stessa e in disaccordo con tutto il resto del mondo. Quindi le due paroline onnipresenti di cui sopra, servivano più che altro come "pacche sulla spalla" visive mentre scrivevo, per autoconvincermi che nonostante non riuscissi ad essere impariziale, avevo ragione. Poi, rileggendo, le ho lasciate perché così male non mi sembravano XD