
Rimasto a cenare con loro, scopriranno che si tratta di un estremista dalle idee radicali ed il dibattito evolverà ben presto in tragedia. Da qui nasce l’idea di rendere il mondo un posto migliore, facendo letteralmente pulizia di tutti i soggetti ad impronta Hitleriana che minacciano il futuro del pianeta. Ben presto però la situazione sfuggirà al loro controllo…
Una cena quasi perfetta ha una trama originale che racchiude in poche battute tutto il dramma della società attuale, affrontando i problemi seppur in modo radicale, in maniera efficace.
Un thriller che punta sull’ironia, arricchito da tratti comedy che strappano il sorriso, ma che sanno far riflettere, mantenendo un ritmo sostenuto e non facendo calare l’attenzione in nessun punto.
Come sarebbe il mondo senza omofobia, senza razzismo, senza estremismi?
Eppure il finale del film sembra affermare semplicemente che per ripulire il mondo si dovrebbe generare altra violenza, allora a che pro tutto questo?
Seppure il finale risulti un po’ scontato, l’idea stessa di mettere in scena un thriller politico, sorretto da un buon cast, oltre che da una storia dai risvolti inaspettati, rende la visione assolutamente consigliata.
Il film, inoltre, gioca molto dalle emozioni scaturite da ogni soggetto che prende parte alle cene, esseri totalmente differenti, eppure accomunati da una comune visione del mondo.
Ognuno dei personaggi affronta l’omicidio in modo diverso, passando da chi semplicemente cerca di ignorare l’accaduto e continuare a vivere la propria vita di sempre, a chi invece si lascia prendere la mano, arrivando a considerarlo routine quotidiana.