Titolo: Gens ArcanaAutore: Cecilia RandallPagine: 620 Prezzo: €20.00Editore: Mondadori
Trama
Firenze, 1478.
Valiano de’ Nieri discende da una delle più antiche e autorevoli famiglie di Arcani, uomini e donne dotati della facoltà di invocare la quinta essentia, il quinto elemento della natura, capace di combinarsi con gli altri quattro – aria, acqua, terra e fuoco – e di controllarne la forza.In pochi al mondo conoscono l’esistenza di tali dinastie millenarie. La Chiesa e i governi secolari la tengono nascosta persino alle loro gerarchie inferiori e si servono degli Arcani, ricambiandone i servigi con onori e ricchezze mentre ne sorvegliano attentamente l’operato. Il potere arcano è immenso, si tramanda attraverso il lignaggio del sangue e può sovvertire l’ordine del mondo: per questo la stessa Inquisizione ne protegge il segreto nel più spietato dei modi. Valiano era nato per essere un capo tra gli Arcani, ma ha rifiutato il suo dono e la primogenitura, ha lasciato tutto per inseguire il sogno di una vita normale, lavorando come apprendista liutaio. Quando però suo padre Bonconte muore in circostanze misteriose e l’amato fratello Angelo viene preso in ostaggio da chi invece avrebbe dovuto proteggerlo, Valiano non può più sottrarsi al suo destino.Il cugino Folco de’ Nieri sta scalando il potere all’interno della famiglia e, pur di realizzare la sua ambizione e liberarsi di qualunque controllo, è pronto a sfruttare una conoscenza proibita e potenzialmente devastante. Folco ha inoltre alleati temibili: creature possenti, nel cui corpo ricoperto da sinistri segni di morte convivono, imprigionati, un’anima umana e un elementale della natura. Solo Valiano può fermarlo, ma per riuscirci dovrà fare appello a tutto il suo coraggio, riscoprire uno a uno poteri e segreti rifiutati per anni, fronteggiare nemici e amici indimenticabili: dal mercenario Manente da Erto alla scaltra Selvaggia, dall’inquisitore Corso da Viterbo a mastro Johannes, che tra i primi si cimenta nell’arte della stampa...
Mia RecensioneA differenza degli altri libri della Randall(QUI) ambientati nel medioevo, Gens Arcana ha sempre un contesto storico ma è collocato nel 1500 a Firenze, centro culturale per eccellenza soprattutto pensando che il periodo coincideva con il pieno Rinascimento toscano.
I protagonisti, che in totale sono 4 ma che vengono presentati durante il corso della narrazione, si muovono in questo mondo fastoso e molto movimentato, ma loro conoscono un grande segreto custodito dalla Chiesa cattolica stessa, infatti accanto alla normale vita, si muovono delle creature legate agli elementi, che incatenate spesso per sbaglio al mondo terrestre, scatenano i loro poteri legati ad aria, acqua, fuoco e terra e compiono danni, che dalla popolazione vengono attribuiti a demoni e magia.Gli unici in grado di fermare questi “Elementari”, sono gli Arcani uomini e donne appartenenti ad alcune famiglie particolari, che hanno nel sangue il potere della quinta essenza che li rende capaci di controllare, seppur momentaneamente, gli elementi per sconfiggere le creature.
Il protagonista principale è Valiano de Nieri,che proviene da una famiglia di Arcani che è fuggito dai suoi doveri di futuro capofamiglia ma che viene coinvolto nuovamente nelle trame della sua discendenza. Figura tormentata che cerca solo la libertà, verrà costretto ad affrontare la realtà della sua famiglia perché braccato da suo cugino Folco che ha inviato i suoi sgherri e Manente, terribile creatura mezza umana e mezza Elementare per catturarlo vivo o morto.Proprio Manente sarà il secondo protagonista e mentre all’inizio verrà visto solo dal punto di vista di Valiano, povero ventenne inseguito che rischia la vita, successivamente verranno svelati degli aspetti diversi del suo carattere.Altro personaggio fondamentale per lo sviluppo della storia, che verrà presentato proprio nel primo capitolo, è Angelo, fratello di Valiano che svolgerà un ruolo fondamentale nella storia.Ovviamente c’é un personaggio femminile, ma non vi dico assolutamente nulla sul suo conto, l’ho tanto aspettata durante la lettura e stavo per perdere la speranza e poi è apparsa, forte, selvaggia e irruente che darà vita a dei momenti molto simpatici ed ironici.
La trama è fondamentalmente semplice ma ben articolata e l’intreccio è organizzato in modo magistrale,tutto si incastra perfettamente e ti spinge ad andare avanti per sapere cosa succede, l’unica cosa che posso dire è che ci sono alcune scene a mio parere troppo lunghe, che spezzano la tensione che è sempre presente tra ai protagonisti.Le descrizioni sono davvero bellissime, paesaggi, oggetti, persone sono dipinti in modo da dare al lettore un’immagine realistica che ti cala nella situazione. Cosí come dice l’autrice alla fine del libro, ció che ci commenta in modo tanto realistico sulle battaglie corpo a corpo e con la spada, é frutto di un’osservazione diretta di alcuni atleti e quindi molto puntuale e precisa.Una delle più belle descrizioni del racconto che voglio trascrivere(vista la mia passione per i libri antichi), è relativa ad un incunabolo ( uno dei primi libri a stampa) miniato che i protagonisti trovano nella bottega di uno stampatore tedesco che li aiuta all’inizio del loro percorso:
… Sopra vi era posato un grande libro aperto che poteva essere scambiato per un quadr, tanto era decorato su entrambe le pagine messe in mostra. Il testo, disposto su due colonne per ogni facciata e formato da lettere minute ed ordinatissime, era incorniciato da una vera e propria architettura disegnata, con tanto di basamento, colonne laterali e frontone. Figure mitologiche di uomini e animali si intrecciavano agli elementi architettonici come bassorilievi, statue o decorazioni. Ai margini delle pagine vi era persino lo scorcio di un paesaggio in prospettiva, come se l’architettura che faceva da cornice al testo emergesse da un panorama primaverile. Il cielo era indaco e turchese, i prati verde smeraldo, i campi di grano giallo oro.L’intero testo e ogni singola lettera avevano una tale perfezione da sembrare frutto delle mani di un angelo copista che avesse voluto creare con l’inchiostro. I capilettera quadrati avevano un motivo floreale fine come la tela di un ragno, perfetto come una trina di ghiaccio.Il ragazzo dimenticò per un attimo i suoi timori e fece qualche passo verso il libro, ipnotizzato da tanta bellezza….Il libro mi è piaciuto davvero, il lieto fine c’è e non c’è, l’unico piccolo appunto che posso fare è che a volte l’autrice si è dilungata troppo in alcune parti e ne ha accorciate altre, ma tutto sommato, le mie alte aspettative riguardo questo libro sono state soddisfatte quasi totalmente.Assegno 4 stelline e mezzo e lo consiglio caldamente. Lya