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RECENSIONE: Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì di Katherine Pancol

Creato il 28 maggio 2011 da Bookland
Ciao a tutti,Oggi voglio presentarvi un libro che ho trovato molto particolare che ho avuto modo di leggere grazie alla casa editrice Dalai, che ringrazio.
RECENSIONE: Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì di Katherine Pancol

Titolo: Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì

Autore: Katherine PancolPagine: 768 Prezzo:€20.00Editore: DalaiData d’Uscita:maggio 2011
TramaLeggere il terzo romanzo di Katherine Pancol è come tornare a casa e ritrovare tanti cari amici, scoprendo di volta in volta le loro ultime vicissitudini, gli amori, le speranze, le delusioni, le attese che caratterizzano anche la vita di tutti noi. Entriamo a fare parte di una rappresentazione collettiva in cui non possiamo non gioire o essere tristi con loro, entusiasmarci per un nuovo incontro o incoraggiare una storia appena sbocciata. Viviamo con i suoi personaggi, come inquilini dello stesso palazzo che quando s’incontrano si salutano e magari scambiano due chiacchiere. Essere parte dell’universo di Katherine Pancol è come entrare in un caleidoscopio di immagini, di sensazioni, di emozioni: qualsiasi cosa proveremo, non potremo restare indifferenti, ma saremo pienamente partecipi come se anche noi, in fondo, fossimo un po’ delle sue creature. La scrittura è fluida e travolgente, i dialoghi arguti, intensi, talvolta buffi; ridiamo, ci arrabbiamo, perdiamo la pazienza insieme a Joséphine e Philippe, Hortense e Gary; sbuffiamo, diventiamo tristi, e poi torniamo a scoppiare di allegria per una svolta improvvisa o un evento inatteso. Ogni pagina è una scoperta, l’inizio di un’avventura, un tuffo nelle innumerevoli possibilità della vita. Perché è questo che fa Katherine Pancol: ci prende per mano e ci chiede di accompagnare i suoi personaggi nelle loro esistenze, di sostenerli e di condividerne le esperienze. Perché, in fondo, le loro vite sono anche le nostre, le loro attese, le loro aspettative, le loro delusioni si fondono nelle nostre vicende quotidiane, ci inducono a fare paragoni, a chiederci come avremmo reagito al loro posto oppure a incoraggiarli, perché noi ci siamo già passati e sappiamo che avranno bisogno di aiuto quando tutto sarà finito. Non a caso la trilogia di Katherine Pancol rimanda alla Comedie Humaine di Balzac, ai diversi ritratti umani che spesso la vita ci permette di incontrare e ai mutevoli comportamenti che ogni individuo mette in atto di fronte ad accadimenti comuni. In questa galleria di ritratti potremmo trovare anche il nostro oppure scoprire qualcuno di simile a noi. E renderci conto che nessuno è un’isola, e che in ogni piccolo universo c’è qualcuno che vive le stesse emozioni che sperimentiamo noi.
Mia RecensionePremetto che questo è il terzo libro di una serie che narra le vicende legate a dei personaggi giá introdotti e fatti conoscere nei due precedenti libri di cui vi parlerò dopo, quindi è altamente consigliabile leggerli prima di avventurarsi in questo nuovo romanzo.
Devo dire che personalmente non ho letto i primi due della serie quindi iniziando la lettura di questo terzo volume, sono rimasta un pó confusa, infatti l’introduzione è un pó disorientante se non si conoscono prima le vicende legate ai personaggi, che sono comunque parecchi.Dopo essersi ambientati  allo stile tutto particolare dell’autrice, si inizia a godere maggiormente il libro e la storia narrata diventa pian piano piú chiara e definita.I protagonisti si muovono tra l’Inghilterra, New York e la Francia e vivono la loro quotidianità, con attese, sofferenze, sorprese, ricerche, decisioni cruciali ma soprattutto con ricordi, questi ricordi dirompenti che si susseguono incessantemente nella mente dei protagonisti, e sono tutti legati alla vita e alla morte di Iris, donna carismatica che incideva molto sulla vita degli con le sue azioni, deceduta nel secondo libro. La trama è di per se abbastanza semplice ma molto ben intrecciata e valorizzata nella sua articolazione grazie ai salti di punti di vista che fa l’autrice che passa agilmente da un personaggio ad un altro con una fine nella quale tutto si ricongiunge e si spiega. (Una domanda che mi solletica che dovrebbe essere fatta alla Pancol è relativa proprio a questo intreccio, chissà se ho scritto singolarmente le vite dei personaggi per poi intrecciarle oppure se le ha scritte giá cosí con l’idea della concatenazione….)
Per quanto riguarda le vite narrate nel libro, due sono i personaggi che maggiormente saltano all’occhio, uno è focale nello svolgimento delle vicende, l’altro è marginale ma molto particolare. La prima è Hortense vulcanica ragazza di vent’anni che vuole in ogni modo ottenere tutto quello che desidera nella vita, il successo nel campo della moda per prima cosa ma anche nella sua famiglia e nell’amore. Lei è forte, intraprendente, arrivista e poco incline a dimostrare il proprio affetto e fa spesso del male alle persone piú care ma in fondo in fondo è una ragazza che cerca l’amore disperatamente.Il secondo personaggio che ho notato è Junior, un bambino di soli due anni che parla oltre al francese, il latino, l’inglese e che studia libri a livello universitario e trova stupidi i bambini della sua etá, cosí piagnoni e poco comunicativi, nella sua particolarità è un personaggio irriverente che spiega il suo sentimento di disadattamento attraverso osservazioni pungenti e ironiche .Insomma all’interno del libro sono descritte le vite familiari, lavorative e sentimentali di tre diverse generazioni con i nonni i figli e i nipoti, cosí diversi tra loro con esperienze così differenti ma accumunati tutti dall’incessante ricerca della tranquillità e felicità e soprattutto dell’amore.
A parte i due personaggi di cui vi ho parlato brevemente, quello che colpisce molto del libro è lo stile dell’autrice che non si limita a narrare le vicende dei protagonisti, ma attraverso monologhi interiori analizza profondamente i loro sentimenti, i loro turbamenti ed indecisioni, cioè si fa un vero e proprio viaggio all’interno della psiche dei personaggi che vengono completamente scandagliati. Molto belle sono le storie d’amore, quasi tutte contrastate e piene di ostacoli dei personaggi che attraverso vie tortuose  cercano di arrivare al loro lieto fine e non sempre si riesce a raggiungerlo.
Francamente il libro all’inizio non mi ha convinto pienamente a causa della confusione che facevo tra i personaggi e a causa dello stile cosí particolare dell’autrice, peró poi la storia ha iniziato a prendermi e sono arrivata fino alla fine di questo volume di quasi 800 pagine senza quasi accorgermene.
Assegno quindi 3 stelline e mezzo e consiglio a tutti coloro che sono attratti dal libro di leggere prima i due precedenti volumi per godersi pienamente tutta la storia dei personaggi ( molto probabilmente anche io avrei apprezzato di piú il libro se avessi detti i due precedenti).RECENSIONE: Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì di Katherine Pancol
ecco gli altri due volumi della serie RECENSIONE: Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì di Katherine Pancol Titolo: Gli occhi gialli dei coccodrilliAutore: Katherine PancolPagine: 523Prezzo: € 11,90Editore: Dalai
TramaLa prima è bella, ricca e vive un matrimonio in apparenza felice; la seconda è stata abbandonata dal marito e deve fare i conti con due figlie da crescere e una serie infinita di difficoltà finanziarie. Anche i loro sogni sono differenti: Iris spera in una brillante carriera da sceneggiatrice, Joséphine vuole affermarsi come studiosa di storia medievale. Ma le loro esistenze subiscono un’imprevista trasformazione. Durante una cena, Iris conosce un editore e gli fa credere, per darsi un tono, di essere alle prese con la stesura di un romanzo, restando però preda della propria bugia. Davanti all’offerta dell’uomo di pubblicarlo, si rivolgerà alla sorella chiedendo la sua complicità per scriverlo: l’una intascherà il successo, l’altra il denaro. In un crescendo di tensioni, il destino riserverà alle protagoniste incredibili sorprese, soprattutto quando il libro diventerà un best-seller. Una girandola di eventi che si susseguono fino all’ultima pagina, esplorando le pieghe più intime della natura umana, in special modo quella femminile. Su tutto, l’orgoglio di non cedere mai né al vittimismo né allo sconforto, nonostante le ferite e i dolori. Perché ognuno ha la sua stella da inseguire, gialla e brillante come gli occhi dei coccodrilli che osservandoci e scrutando le nostre paure, le illusioni e le ossessioni, illuminano la via per raggiungere la felicità.
RECENSIONE: Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì di Katherine PancolTitolo: Il valzer lento delle tartarugheAutore: Katherine PancolPagine: 602Prezzo: € 11,90Editore: Dalai
TramaSapere se davvero un coccodrillo dagli occhi gialli ha divorato oppure no suo marito Antoine, scomparso in Kenya, per Joséphine non è più importante. Grazie ai soldi guadagnati con le vendite del suo best seller, ha lasciato Courbevoie, nella banlieue parigina, per un appartamento chic nell’elegante quartiere di Passy. Invece sua sorella Iris, che aveva tentato di attribuirsi la scrittura del romanzo, ha finito con il pagare la follia del proprio inganno in una clinica per malati di depressione.
Ormai libera, sempre timida e insoddisfatta, attenta spettatrice della commedia strampalata e talvolta ostile che le offrono i suoi nuovi vicini, Joséphine sembra alla ricerca del grande amore. Veglia sulla figlia minore Zoé, adolescente ribelle e tormentata, e assiste al successo dell’ambiziosa primogenita Hortense, che a Londra si lancia nella carriera di stilista. Fino al giorno in cui una serie di omicidi distrugge la serenità borghese del suo quartiere e lei stessa sfugge per poco a un’aggressione… Ancora una volta intorno all’irresistibile e discreta Joséphine gravita tutto un mondo di seduttori, carogne, imbroglioni ma anche di persone buone e generose. Ancora una volta la straordinaria penna di Katherine Pancol ci proietta in un vortice di eventi e personaggi all’affannosa ricerca di un senso nella inesauribile complessità della vita.

Lya


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