Recensione | Gotham 1×04 “Arkham”

Creato il 15 ottobre 2014 da Parolepelate

Buongiorno, pelatini! <3"><3"><3"><3 (O buon mezzogiorno, o buon pomeriggio, o buona merenda, o buona sera o… insomma, avete afferrato il concetto, no?)

Al solito, eccoci con l’appuntamento del mercoledì per la recensione di Gotham (non vedevate l’ora, vero?)!

In questa quarta puntata, mi sembra incredibile, ma probabilmente gli sceneggiatori della serie mi hanno dato ascolto e hanno inserito parte degli elementi di cui mi sono lamentata nelle recensioni passate (Che sia solo un caso, una coincidenza? Io non credo. cit. Adam Kadmon). *Fangirl mode:on*

Finalmente, un episodio che comincia così come è terminato quello precedente! Non è quello che dovrebbero fare le serie TV? Riprendere esattamente da dove avevano lasciato il telespettatore?

Sono stata accontentata *yeahh*

La scorsa settimana eravamo stati lasciati sul più bello, ovvero l’apparizione di Pinguino alla porta dei fidanzatini perfetti, James e Barbara.

Aww, Pinguino che fa il galante con la fidanzata di Gordon pare quasi un bravo ragazzo, vero?

La conversazione fra i tre, comunque, si fa piuttosto imbarazzata (complice anche lo smarrimento di Jim? O.o) e Gordon liquidando la cosa come questioni di lavoro, trascina il povero Oswald in un vicolo buio e malfamato (ma c’è qualcuno in questa città fatiscente che abita in un quartiere, non dico normale, ma almeno accettabile, o sono tutti palazzi-fungo cresciuti in vicoli bui pieni di tizi alquanto poco raccomandabili? Bah…) in cui dà il meglio di sé, scaraventandolo al muro e pentendosi di non averlo ucciso prima; ma Oswald ha un’idea migliore di una pallottola (o di una bottiglia di vetro rotta. Sono la sua arma preferita a quanto pare): propone a Jim un accordo; in cambio della sua fiducia, lui gli rivelerà informazioni scottanti sulla famosa guerra in arrivo, quella che si sta per scatenare sulla vicenda Arkham.

Nel frattempo, il consigliere Jenkins e la sua guardia del corpo vengono assassinati da un uomo di colore che prima si professa un elettore dello stesso Jenkins e poi tira fuori dalla tasca del cappotto un’arma letale che lui stesso afferma di aver ideato e costruito: un cilindro con tanto di lama, perché, diciamocelo, tutti hanno pensato almeno una volta nella vita, nel proprio tempo libero, di costruire qualcosa del genere, no? Puzzle, libri, giochi di società? Pfff! Robaccia da bambini! Costruire un’arma smontabile con tanto di pungiglione è più da duri, eh.

Il caso di duplice omicidio viene affidato a Bullock e Gordon dal capitano Essen, dietro le lamentele di Bullock che, a quanto pare, non solo ha una moralità piuttosto discutibile, ma è anche un pigro di prima categoria.

Nel locale di Fish Mooney è in corso un’audizione per il posto di cantante, ma, ovviamente, niente è da dare per scontato quando si tratta di Mooney che chiede alla ragazza, appena terminato il brano, di sedurla, nonostante ella affermi di essere etero. Ma insomma! Ok la crisi, ok la scarsità di lavoro, ok tutto, ma se qualcuno mi chiedesse di sedurre una donna per ottenere un contratto, me ne andrei seduta stante, invece no, la ragazza ci prova, ma Fish non sembra molto soddisfatta, mentre il suo assistente pare non pensarla diversamente, tanto che Mooney è costretta a chiarire che quello che cerca non è una ragazza, ma un’arma. Che poi, mica l’ho capita io questa risposta… un’arma in che senso? Forse una ragazza che cantando abbia un effetto soporifero in stile Jigglypuff dei Pokémon? Quasi ce la vedo la tizia infuriata che poi va a disegnare sulle facce dei clienti strani simboli, sarebbe uno spasso!

La scena si sposta nella sala interrogatori della Polizia dove Bullock con la sua solita finezza sta interrogando un famoso ladro, ma Gordon spazientito capisce subito che quello non è il loro uomo e di ritorno alla sua scrivania trova uno scatolone di scartoffie appartenenti al consigliere Jenkins, tra i quali rinviene un opuscolo su Arkham. Per meglio inquadrare la faccenda, approdiamo alla conferenza stampa del sindaco Aubrey James che spiega come il progetto Arkham stesse particolarmente a cuore ai Wayne, che avevano intenzione di costruirvi un quartiere di case popolari e di ristrutturare la clinica psichiatrica, dando di fatto vita alla città di Arkham. Tuttavia, un secondo progetto vorrebbe i terreni di Arkham destinati ad una discarica, progetto che il sindaco assicura non sarà avallato. 

Gordon, appresa la notizia, si reca da Alfred Pennyworth, il maggiordomo di casa Wayne e viene a sapere che Falcone è subentrato al progetto dei Wayne dopo la loro tragica morte. Il consigliere Jenkins rientrava nei piani di Falcone, perciò l’unico ad aver dato l’ordine di ucciderlo può essere Maroni, forte abbastanza da opporsi a Falcone. L’argomento Arkham attira l’attenzione di Bruce che spiega a Jim come il progetto della clinica psichiatrica fosse stata un’idea di sua madre che avrebbe ridato speranza a Gotham. Ci serve altro per capire che i Wayne erano davvero persone dal cuore d’oro? No, non credo, quindi basta con questi riferimenti-cliché a quanto fossero buoni-perfetti-non criminali ecc. ecc, please.

 

Nel mentre, il nuovo associato della ditta Pungolo&Friends (ve li ricordati i tizi strani della seconda puntata che andavano in giro con un siringone potenzialmente letale? Ecco, probabilmente quest’assassino professionista è il loro nuovo acquisto perché quell’arma è un pungolo moooolto più potente di una siringa che ti lascia stramazzato a terra), ha rapito la sua nuova vittima: il consigliere Zeller, a cui dà fuoco con molta non-chalance in un bidone di benzina/olio/qualcosa.

Sulla scena del crimine il giorno seguente, il buono, bravo e bel Jim dichiara la sua teoria sugli assassinii: Jenkins e Zeller appartenevano a fazioni opposte nella guerra tra Falcone e Maroni sul Distretto di Arkham; Maroni ha colpito per primo, facendo uccidere Jenkins e Falcone ha contrattaccato con l’uccisione di Zeller. Edward Nygma, sempre più inquietante con i suoi giochetti psicologici, fornisce loro i risultati dell’autopsia: sia Jenkins che Zeller sono stati uccisi dallo stesso uomo.

Bullock e Gordon si dirigono allora al Penitenziario di Stato per incontrare un killer libero professionista che fornisce loro il nome di Gladwell che, non appena li vede sbucare sul suo posto di lavoro (ma non era un killer libero professionista? Com’è possibile che abbia anche un lavoro normale? Non va contro l’etica dei killer? Bah…), fugge, o meglio, si nasconde. Frugando tra le carte sulla sua scrivania, Bullock trova ritagli di articoli di giornale proprio sui consiglieri Jenkins e Zeller e un pezzo di carta con tre lettere: C L M.

Anche Bruce Wayne si dà da fare per il caso Arkham: chiede ad Alfred di poter esaminare ogni singolo fascicolo del caso, in quanto creda possa esserci una connessione tra l’omicidio dei consiglieri e quello dei suoi genitori.

Una domanda mi sorge spontanea: ma questo ragazzino a scuola non ci va mai? Non ha compiti da fare? Non ha amici dai quali andare a giocare, che so, alla PlayStation o a calcetto? No, lui deve indagare da grand’uomo che NON è…

Nel ristorante di Maroni, mentre Bruce marina la scuola, avviene una rapina; i ladri fuggono con una borsa piena di soldi e uccidono il manager del ristorante. Gli uomini di Maroni, arrivati troppo tardi sul luogo del misfatto, seguendo delle orme insanguinate, trovano il povero Pinguino nascosto nel frigo con la borsa di soldi che dice di essere riuscito a salvare dai ladri.

Ed ecco la parte più interessante dell’episodio! Finalmente, Barbara affronta Jim sulla storia di Oswald Cobblepot, ma Gordon sospettoso su come sia venuta a conoscenza di questo nome, capisce che può essere stata solo la Detective Renee Montoya a rivelarglielo e finalmente si decide a chiederle coma mai Montoya sia così ossessionata da lei e perché le faccia tutte quelle visite. Barbara è costretta ad ammettere che prima di fidanzarsi con lui, lei e Montoya hanno avuto una relazione di un anno. E il mio lato esultante è morto non appena ho visto che la scena si era conclusa così. E la droga? Insomma, Barbara non è una specie di tossico-dipendente o similia? E’ la prima che non vuole avere segreti con Jim e poi gli nasconde una cosa del genere? Aaaarghh! Voglio urlare tutta la mia frustrazione e poi andare a cercare gli sceneggiatori per dir loro che no, non si fanno finire le scene cruciali così, no-no. Magari posso fabbricare anch’io un’arma letale come quella dell’assassino dei consiglieri *mumble-mumble*.

 

Pinguino (povero, povero Oswald) viene intanto promosso a manager del ristorante di Maroni, mentre Bullock viene a scoprire che il vero Gladwell è stato trovato mummificato a casa sua (WHAT?) e che il killer ha rubato la sua identità (WHAT???). Per saperne di più, Bullock si reca da Fish Mooney che ha appena concluso l’ennesima audizione per il posto di cantante. Fish lo informa che Falcone farebbe di tutto pur di accaparrarsi un pezzo di Arkham e che se Maroni riuscisse a batterlo, Falcone sarebbe visto come debole.

Pinguino fa il suo dovere di buon cittadino, avvertendo Gordon che ci sarà un altro omicidio e Jim scopre dai turni di pattuglia presso casa del sindaco che le lettere C N ed M non sono altro che le iniziali degli uomini di scorta del sindaco stesso.

Ahimé, James non fa in tempo a salvare il sindaco dalla furia omicida di Pungolo2, che se lo ritrova alla porta. Ingaggiano una lotta serrata e proprio nel momento in cui tutto sembra perduto, in cui il povero Gordon potrebbe venire infilzato come una polpetta, Bullock appare, intimandogli di gettare l’arma. L’assassino sembra arrendersi, ma in uno slancio di coraggio sembra nuovamente gettarsi sul sindaco e allora Gordon e Bullock gli sparano, lasciandolo a terra mezzo morto o morto, non fa differenza.

Alla stazione di Polizia, Barbara *sì, ora gli dirà della droga, del fatto che prima di conoscerlo era lesbica (mica scema diventare etero per un pezzo di figo come Gordon), che ha avuto un passato difficile, che Montoya era una drogata pure lei…* continua ad incalzare Jim sulla vicenda di Oswal Cobblepot e all’ostinazione di lui di non rivelarle nulla, Barbara gli dà un ultimatum: o la totale sincerità o la fine della loro relazione. *alla redattrice dell’articolo cadono le braccia dalla delusione/rabbia/frustrazione*

 

Mooney, indecisa tra chi delle due regazze provinate debba prendere il posto di cantante, le lascia scazzottarsi allegramente, finché Liza-l’ultima provinata-vince, ottenendo il posto.

Pinguino appare nell’appartamento in cui i ladri del ristorante di Maroni stanno contando i soldi con una scatola di cannoli avvelenati che li lascerà stecchiti e che permetteranno ad Oswald di andar via con il resto del denaro rubato.

Il Sindaco indice una conferenza sulla decisione presa in merito l’affare Arkham, annunciando di come tutti abbiano preso il meglio da entrambe le proposte fatte: verrà costruito un quartiere popolare E una discarica, mentre l’ospedale psichiatrico sarà ristrutturato e riaperto.

La prima reazione di sgomento è quella di Gordon che tutto soddisfatto e tronfio stava attendendo l’annuncio e poi quella di Bruce che vede i sogni dei suoi genitori finire nelle mani della criminalità, anche se Jim lo rassicura sul fatto che varrà sempre la pena di provare a salvare Gotham, a ridarle speranza.

Giunta a metà episodio ho davvero pensato che lo show stava davvero migliorando, che finalmente stavano prendendo in considerazione nuovi aspetti, potenzialmente interessanti, che sembravano aver sottovalutato all’inizio e tutt’ora lo penso, sebbene complementariamente al fatto che sono rimasta davvero delusa dal modo in cui hanno trattato la questione Barbara/Montoya e quella Barbara/Jim, perché credo abbiano davvero mancato la possibilità di poter approfondire entrambe le personalità, ma specialmente quella di Barbara che ha poco spazio nella serie fino ad ora. Insomma, non credo che il problema per Jim sia che lei fosse stata lesbica, quanto che avesse avuto una relazione proprio con Montoya che non è esattamente la persona che Gordon stimi di più al mondo. E poi gli sceneggiatori sembrano essersi concentrati soltanto sulla questione della fiducia e con quel scegli, o mi dici tutta la verità o la nostra storia finisce qui hanno fatto sembrare Gordon un uomo del MedioEvo che non conosce l’importanza degli affetti e pensa solo alla carriera.

Insomma, non è che mi abbia esattamente impressionata quest’episodio.

Il killer dei consiglieri è sicuramente stato una vera battaglia per Gordon e collega, ma la sua morte così blanda e-lasciatemelo dire-stupida, lo ha reso una specie di essere piatto. Insomma, se fosse stato davvero un killer professionista non avrebbe dovuto essere un po’ più furbo, piuttosto che lasciarsi ammazzare così da due poliziotti aventi entrambi le pistole puntate su di lui?

Mooney, al solito, è interpretata in maniera sempre più magistrale da Jada Pinkett Smith, ma ho trovato insulse anche le scene che hanno riguardato lei, questa volta. Insomma, non ho capito davvero il senso di far lottare le due ragazze alla fine, come se non si fosse già capito chi avrebbe vinto.

Una cosa che ho apprezzato molto, invece,  è stato l’inserimento di una citazione dal film Il Cavaliere Oscuro; durante il discorso del Sindaco egli stesso afferma che Gotham ha bisogno, anzi merita un trattamento di classe per i malati mentali, il che mi ha ricordato la frase del Commissario Gordon quando afferma che Batman è l’eroe che Gotham merita, ma non l’eroe di cui ha bisogno in quel momento. Oltretutto, le parole bisogno e merita sono invertite, quasi a mettere in evidenza le filosofie opposte di Gordon e del Sindaco.

In conclusione, lo ribadisco: mi aspetto ancora di più da questa serie, specialmente dopo l’annuncio che gli episodi in totale saranno 22 e non 16. Che vogliano davvero sviluppare meglio alcune questioni?

Alla prossima settimana, pelatini e, mi raccomando, state attenti se doveste trovarvi dalle parti di Gotham ;)

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