Recensione | Gotham 1×11 “Rogues’ Gallery” & 1×12 “What The Little Bird Told Him”

Creato il 21 gennaio 2015 da Parolepelate

Buonasera, pelatini e ben ritrovati tra i disastri di Gotham <3"><3"><3"><3!

Dite la verità, vi sono mancata? *Eh? Eh? Eh?* *ammicca*

Scherzi a parte, mi spiace di non essere riuscita a scrivere la recensione dello scorso episodio, ma purtroppo gli esami si sono messi in mezzo e non ho avuto davvero la testa per scrivere una recensione degna di tale qualificazione, perciò, con il permesso della boss ho deciso di riunirle in un unico post, sperando di farvi cosa gradita e di non confondervi le idee.

Dunque, dunque… la pausa natalizia dello show è terminata in maniera piuttosto piatta, con una puntata che non mi ha soddisfatta, sia sotto l’aspetto della trama che sotto l’aspetto dei personaggi, ma procediamo con ordine.

Ci eravamo lasciati con Gordon guardia di sicurezza presso Arkham, sotto lo stretto controllo del Dr. Lang che pensa di poter gestire da solo qualsiasi situazione.

Piccola ricapitolazione dell’episodio (cosa strana, comincia quasi a mancarmi il Previously on Gotham con le sue scenette trite e ritrite da imparare a memoria *sad*): mentre gli ospiti di Arkham stanno mettendo in scena un’opera di Shakespeare, The tempest, sotto la direzione dell’infermiera Dorothy Duncan e sorvegliati da Gordon, Robert Jones, anche conosciuto come L’Uomo Rana, attacca un attore, Royston. Quando Gordon interviene a separarli e accompagna Royston in infermeria, il direttore Gerry Lang lo incolpa per non aver sorvegliato attentamente i pazienti. Il medico di turno (sono persino a corto di personale, questi, tanto che debbono far accorrere la dottoressa dell’ala femminile della struttura) arriva, tale Leslie Thompkins che ne approfitta persino per elogiare il coraggio di Gordon nel non aver abbandonato il lavoro e non essersi quindi dato per vinto (già sento puzza di romanticismo gratuito, ma vabè). 

Royston, comunque, non ha niente che non va, ha solo bisogno di riposo, ma mentre Gordon fa la sua solita ronda, incappa nell’Uomo Rana catatonico e, cercando di farlo tornare in sé, questi casca a terra come un salame e Jim è costretto a portarlo in infermeria, dove non solo si becca un’altra bella ramanzina dal Dottor Lang per non aver supervisionato i pazienti (pare che sia la sua accusa preferita), ma viene informato dalla Dottoressa Tompkins che Jones ha subito una sorta di trattamento alternativo: qualcuno lo ha infilzato con due aghi nel cervello e lo ha elettroshockato, friggendogli la materia grigia; in pratica, è cerebralmente morto. La cosa sta sfuggendo di mano, quindi Gordon pensa bene che sia il caso di chiamare la Polizia, ma il Dottor Lang si oppone e incarica Gordon di investigare (un po’ se l’è cercata, eh, vuole fare il detective, quindi quale occasione migliore?).

Jim raduna tutti i pazienti della struttura, uno più andato dell’altro, fin quando non interroga un certo Aaron, rinchiuso ad Arkham per aver assassinato la famiglia. Nonostante quest’episodio, però, non sembra aver avuto altri attacchi di violenza.

Neanche a dirlo, nel frattempo, Royston viene sottoposto alla stessa tortura dell’Uomo Rana, tanto che adesso sembra capace di recitare solo le battute della commedia di Shakespeare. La Dottoressa Tompkins è convinta che tali torture siano opera di un altro paziente, cosa che Gordon è costretto a riferire al Dottor Lang che, tuttavia, ancora una volta (testardo il tipo, eh!), si rifiuta di chiamare la Polizia. Ma non c’è da preoccuparsi, perché ci ha già pensato Jim.

Harvey Bullock fa la sua ri-comparsa (mi era mancato, lo ammetto) e vista la reticenza del Dottor Lang a permettere alla Polizia di intervenire nella questione, con la scusa di opposizione ad ufficiale, lo arresta, permettendo così a Gordon di rovistare nelle pratiche e nelle scartoffie del manicomio.

Una mappa in particolare attira l’attenzione di Jim, quella che riporta la presenza di uno scantinato nella struttura. Interroga l’infermiera Duncan che, in maniera piuttosto sospetta, afferma che quella zona è ormai chiusa da anni, ma poi, sotto gentilissima richiesta di Jim (con tanto di occhi dolci e cucciolosi) decide di accompagnarlo.

Nel tragitto incontrano anche la Dottoressa Tompkins, alla quale Jim fa capire in tutti i modi possibili che la sospettata possa essere proprio l’infermiera e Leslie, recepito il messaggio, accetta di far chiudere la struttura dall’interno.

Dorothy, però, ha ben chiaro il gioco di sguardi dei due e scappa, liberando i pazienti dalle loro celle, creando confusione.

Nel frattempo, anche Bullock ha scoperto, interrogando il Dottor Lang, che Dorothy Duncan potrebbe essere la loro sospettata.

Jim e la Dottoressa Tompkins riescono a sfuggire per miracolo alla furia dei pazienti che si è riversata persino sull’infermiera, rimasta uccisa nella confusione. Tuttavia, l’autopsia rivela che anche lei aveva subito lo stesso trattamento elettro-shock delle precedenti due vittime, perciò, proprio quando sembra essersi tutto risolto, tanto che il Dottor Lang è persino ritornato ad Arkham, la ricerca deve continuare.

Aaron, il paziente più lucido della struttura, con un mazzo di chiavi rubate, entra in guardiola, uccidendo l’ufficiale di turno sotto ordine di Jack Gruber, un altro paziente.

Colti sul fatto dal Dottor Lang, i due lo uccidono, tanto che quando Jim e Bullock arrivano, il misfatto è già stato compiuto e Lang fa appena in tempo ad avvertire Gordon dei due veri criminali dietro l’operazione.

Questo, almeno, è ciò che succede al protagonista principale (o quasi) dello show. Gli altri personaggi non sembrano avere molto focus in questa puntata, soprattutto per quanto riguarda Barbara, l’ex-fidanzata di Jim, che continua ad essere una tossica/dipendente dall’alcool e che rompe anche con Montoya, la quale ammette che il loro ritorno di fiamma è stato uno sbaglio e propone per andar via.

Barbara, disperata, telefona a casa solo per sentirsi rispondere da una Ivy Pepper in uno dei suoi momenti vendicativi, la quale le dice che Gordon non può rispondere e che è una sua amica. Ivy, per inciso, è stata condotta lì da Selina, che l’ha trovata malata e nascosta tra l’immondizia e ha subito pensato alla casa di Jim come ad un posto sicuro dove potesse riprendersi e non morire di stenti.

La nostra Fish continua le sue losche trame per prendere il posto di Falcone alla guida della città, eliminando Saviano che, per logica, sarebbe il giusto successore del Don.

Pinguino pensa di poter sovrastare l’autorità di Maroni, aumentando le tasse ai pescatori, tanto che Don Maroni stesso lo fa imprigionare, ricordandogli il suo posto al suo servizio, ovvero quello della scimmia (ma suvvia, un po’ di gentilezza con questo povero ragazzo che cerca di farsi in quattro-nel senso letterale, visto il suo doppio gioco-per tutti, no?).

Ma comunque, se da un lato è pur vero che sembra essere diminuita la mole di personaggi delle puntate precedenti, dove era un guazzabuglio unico di punti di vista disparati, dall’altro quest’episodio ci presenta aspetti di alcuni personaggi, sebbene maggiormente messi a fuoco, che non hanno poi molta rilevanza per la storia in sé.

Insomma, andiamo, Barbara che si sente rispondere da qualcun’altra e non capisce che è la voce di una bambina? E poi, Ivy e Selina sono lì senza permesso, quindi perché rispondere al telefono con il rischio di farsi scoprire?

Scelte di sceneggiatura davvero discutibili.

Il personaggio che mi ha più soddisfatto in questo episodio è stato quello di Jack Gruber, interpretato meravigliosamente da Christopher Heyerdahl, abituato al ruolo del bad boy e perciò perfetto per la parte.

In sostanza, pare che lo show si sia un tantino ri-calibrato per quanto riguarda i molti volti presenti e abbia trovato una strada in discesa circa una maggiore introspezione degli stessi e un maggior rilievo circa il loro passato.

Ma veniamo alla puntata di questa settimana, che ho trovato davvero diversa da quella precedente, molto più ritmata e ricca, ma non è tutto oro quello che luccica, non vi pare?

Addentriamoci di più nei fatti: i due fuggitivi, Jack Gruber e Aaron Helzinger fanno visita alla Irwin’s Electronics. Immediatamente Jack dà sfoggio della sua arte, fulminando alla porta un impiegato per poi raggiungere Irwin, il proprietario del locale, al quale chiede dove sia finita la sua vecchia attrezzatura. Irwin, da bravo amico, ha conservato tutto, con grande soddisfazione di Jack, che, tuttavia, decide di usare su di lui la tecnica dell’elettro-shock al cervello, rendendolo un ameba che pare sappia solo scrivere traditore sul muro con un pastello rosso.

Nel frattempo, il caso dei due matti scappati da Arkham è salito al decimo gradino del livello d’importanza, perciò il Capitano Sarah Essen sta istruendo tutti gli agenti ad usare la massima prudenza e a fare il possibile per catturare i due.

Ma *rullo di tamburi* appare Gordon che afferma che il caso è suo e ha tutti i diritti di condurlo, salvo che sta per arrivare il Commissario Loeb che lo ritiene diretto responsabile della cosa e certamente non lo vede di buon occhio. Harvey cerca di avvertirlo, ma non fanno neanche in tempo a nascondersi, che il Commissario entra in scena, nominandolo (cos’ha gli occhi dietro la testa questo qui? Bah).

Gordon e Harvey vengono trascinati in un ufficio e in un breve battibecco tra il Commissario e Jim, veniamo a scoprire che la reputazione dello stesso Loeb dipende dalla cattura dei due criminali ora a piede libero, altrimenti ne andrebbe anche della reputazione di Arkham e di tutto ciò che è stato fatto per riabilitarlo agli occhi dei cittadini. Gordon, sicuro di sé, afferma che conosce il modo di pensare di Gruber e sa della sua prossima mossa. 

Ovviamente è un bluff, ma il Commissario non può saperlo e, anche se lo sospetta, non la dà a vedere, tanto che dà tempo ventiquattro ore per acciuffarli.

Nelle sue ricerche, Nygma scopre che in realtà il nome di Jack Gruber è fittizio. Il vero nome dell’elettro-shockista é Jack Buchinsky, vecchio collaboratore anche di Don Maroni.

Un indizio pervenuto loro li conduce al furgone che è stato rubato per la fuga, appartenente ad Arkham.

Bullock, però, coglie qualcosa di più interessante: il negozio di Irwin.

Mentre i giornali già impazzano sulla fuga dei due criminali, tanto da attribuire a Jack Gruber il nickname di Electrocutioner, la Dottoressa Tompkins fa il suo ingresso, annunciando una nuova svolta: una sua paziente sarebbe una strega pagana in grado di fabbricare bambole a somiglianza di colui da maledire.

La bambola sembra condurre Gordon all’ovvia supposizione che colui al quale assomiglia sarà la prossima vittima di Buchinsky.

Ok, spenderei due parole sulla questione della bambola: sono stata l’unica a non ravvederci nessun tipo di somiglianza? All’inizio ho addirittura pensato fosse Gordon il target! E poi, una bambola? Ma davvero? Jack Buchinsky che sembra la persona con più cervello dell’intera Arkham si affida ad una presunta strega per far maledire chi? Don Maroni? Oh, andiamo! Mi capirete se dico che mi sembra tutto un po’ campato per aria, no?

Ma torniamo alla storia.

 

In un flashback di Don Falcone lo vediamo bambino seduto sulle ginocchia della madre (la copia sputata di Liza), mentre tutti intorno piangono la morte di un membro della famiglia. La scena che si presenta agli occhi del Falcone uomo è quella di un giovane che chiede pietà per la sua vita, invocando proprio l’essere una famiglia, concetto a cui Falcone tiene molto. Non questa volta, però, perché allontanandosi permette ai suoi uomini di ucciderlo.

Poco dopo, Falcone è con Liza e le rivela che gli dispiace molto trattenerla come sua schiava personale, obbligandola a fargli da domestica e che vorrebbe per lei un futuro tranquillo. Le offre quindi la possibilità di andar via, magari permettendole di lavorare in un panificio o in una pasticceria, ma Liza vuole restare perché con lui si sente al sicuro e ovviamente Falcone è entusiasta della cosa.

Ma accade quello che Falcone non avrebbe mai pensato potesse accadere: Liza viene rapita e incappucciata mentre è intenta a fare spese per la preparazione della cena di quella sera. Il rapimento è opera di Fish Mooney che è pronta a fare la sua mossa con Falcone.

Gli telefona, alterando la voce, minacciandolo per la vita di Liza.

Quello che succede d’ora in avanti sembra più un cartone animato che una serie TV e mi assumo tutta la responsabilità di questo paragone.

Al ristorante di Maroni, mentre tutti stanno tranquillamente pranzando, ridendo alle battute del boss, Pinguino riceve una telefonata da Falcone che lo informa del rapimento di Liza.

Mentre sta per andare via con la scusa della madre malata, riceve una scossa che lo fa svenire. Uno degli uomini di Maroni subito dopo, entra con un’enorme bomba elettrica in mano che esplode senza dar tempo agli uomini di Maroni e al personale del ristorante di uscire, benché tutti siano più o meno illesi anche se ustionati.

Gordon e Bullock arrivano sulla scena e informano Maroni delle loro ricerche: Buchinsky e partner rapinarono moltissime banche, ma il partner lo tradì, impadronendosi della sua metà dei soldi e facendo imprigionare Buchinsky; quel partner era proprio Maroni che, tuttavia, fa lo gnorri, affermando di non conoscere nessun Buchinsky.

Jim, che la sa lunga, vuole trattare con lui: gli offre protezione, in cambio di poterlo usare come esca per acciuffare Buchinsky e Aaron.

Maroni non sembra convinto, ma Cobblepot, improvvisamente risvegliatosi dal suo stato di incoscienza, nomina accidentalmente del suo affare con Falcone, rendendo Maroni sospettoso e più propenso ad accettare l’offerta di Jim.

Pinguino interrogato da Maroni sulla sua frase sospetta, nega tutto, continuando ad usare la scusa della madre malata e meravigliandosi delle sue stesse parole, al ché, riacquistata nuovamente la fiducia del boss, ha il permesso per andarsene, quando numerose scariche elettriche invadono la Centrale, mettendo K.O tutti gli agenti, Maroni compreso.

Buchinsky dà ordine ad Aaron di prenderlo e caricarlo sul furgone, ma interviene Gordon, rimasto illeso per via degli scarponi isolanti che gli aveva proposto di indossare poco prima Nygma in caso di incidenti elettrici.

Dopo una serrata lotta con Aaron, Jim riesce a mettere fuori gioco i piani di Buchinsky versando del caffè sul marchingegno che ha legato al petto, permettendo agli agenti di arrestarlo.

Gordon riacquista il suo grado di Detective, minacciando il Commissario che chi oserà privarlo ancora del suo distintivo, glielo farà ingoiare con ogni mezzo.

La partita tra Falcone e Fish Mooney non è ancora giunta al termine.

Nel tentativo di sviare Falcone, Fish gli telefona fingendosi l’intermediaria scelta per negoziare un accordo per la liberazione di Liza, ma Falcone ha capito il suo gioco.

Mooney ammette prontamente tutto e chiede a Falcone di lasciare Gotham, promettendogli che potrà portare Liza con sé. Sorprendentemente, Falcone accetta la resa, ma Fish non sembra dell’umore giusto per festeggiare, in quanto sta solo permettendo a Falcone di salvarsi la pelle, una cosa che gli deve.

Victor Zsasz vorrebbe intervenire per risolvere la faccenda di Fish con le maniere forti e liberare Liza, ma Falcone sembra ben disposto ad andare in pensione e gli impedisce di prendere qualsiasi tipo di iniziativa.

Nel mentre sopraggiunge Oswald che lo informa di come Liza sia solo stata una pedina nelle mani di Fish addestrata per raggirarlo; consapevole dell’amore che lui nutriva per la madre, Mooney ha cercato una ragazza che le assomigliasse per carpire tutti i suoi segreti.

Sebbene inizialmente Falcone si rifiuti di credere a tale possibilità, si reca da Fish per mettere in chiaro le cose dopo una telefonata di lei circa il luogo dell’incontro per la restituzione di Liza.

Svela i piani e la copertura della ragazza, uccidendola poi lui stesso strangolandola e permettendo a Fish e ai suoi più stretti collaboratori di sopravvivere solo perché ha in serbo per loro altre torture.

Alla Centrale di Polizia, la Dottoressa Tompkins va in cerca di Gordon nello spogliatoio maschile dove lo trova intento a mettersi comodo per riposare.

Inizialmente, sembra essere lì solo per riavere la bambola della sua paziente, ma poi sembra ricredersi, anche se fa per andarsene, confusa. Gordon la blocca e la bacia e la cosa proseguirebbe anche oltre, se non fosse per un agente che lo informa di una violenta sparatoria nel locale di Fish Mooney.

In tutto ciò, Barbara chiede asilo ai suoi genitori, freddi e distaccati con lei che finge che la sua vita sia perfetta e che il suo rapporto con Jim sia ancora idilliaco.

Ok, trama a parte, qui c’è davvero qualcosa che non va. L’episodio era anche partito bene, davvero e ce l’ho messa tutta per farmelo piacere, perché in fondo Jim e Harvey che hanno solo ventiquattro ore di tempo per mettere K.O due psicopatici scappati da Arkham… beh, un po’ di tensione la fa sentire anche a te, no?

Poi è andato tutto a rotoli e senza controllo.

Gordon e Bullock ritrovano il furgone rubato da Arkham tramite una soffiata? E da chi? Ok, magari qualcuno l’ha visto lì e sapendo della storia dei fuggitivi ha chiamato la Polizia, ma avrebbe benissimo potuto pensare che fossero dipendenti della struttura in cerca dei due criminali.

E poi Harvey nota subito il negozio di elettronica e cosa ci trovano all’interno? Solo l’ex socio di Buchinsky uscito di senno e non danno neanche una controllatina all’attrezzatura, a quello che potrebbe aver preso Buchinsky?

Seconda obiezione: dalle precedenti puntate è sempre risultato piuttosto chiaro che Don Maroni non è certo tipo da farsi mettere i piedi in testa; è pronto a farla pagare a chiunque sia sospettato di tradimento, quindi come mai lascia andare Oswald Cobblepot così alla leggera dopo avergli sentito pronunciare quella frase su un affare con Falcone?

Terza obiezione: la storia di Barbara. Che senso ha continuare ad inserirla in ogni puntata? Non ha alcuno scopo per la trama dello show! Fin quando c’entrava anche Jim, ok, era parte della sua vita ed era anche gradevole che mostrassero che anche un Poliziotto sommerso dalla corruzione e intento a far rispettare la Legge potesse avere una vita privata quasi normale, ma adesso? Dove vogliono andare a parare?

La ciliegina sulla torta, però, è un’altra: ho i miei dubbi circa il funzionamento dell’elettricità in quest’episodio. Gordon è protetto dalle scariche solo perché indossa degli scarponi isolanti? Le scariche elettriche hanno interessato tutta la Centrale, non certo il pavimento e allora come è possibile che Gordon non sia svenuto come gli altri che sono stati colpiti in testa? Gli scarponi certo non avrebbero potuto proteggerlo interamente.

E poi, perché Buchinsky ha usato l’elettricità per portar via la pistola a Jim? In primo luogo, con una scarica di quel livello, come minimo ora Gordon sarebbe bello che arrostito; secondo, perché puntare alla pistola? Avrebbe potuto puntare direttamente su Gordon e farla finita.

Come si è concluso il loro scontro, poi, è stato davvero ridicolo. Progetti un marchingegno in grado di lanciare scosse di elettricità di quel livello, e ti fai fregare da un bicchiere di caffè buttatosi addosso quasi per caso? A questo punto, con un tale livello d’intelligenza, non mi meraviglio affatto che abbia avuto bisogno dell’intervento dell’infermiera per riuscire a scappare da Arkham.

I personaggi sono comunque interpretati magistralmente, infatti la colpa maggiore non è certo la loro, quanto degli scrittori che avrebbero davvero bisogno di rifarsi ad un altro livello di suspence. 

C’è da meravigliarsi che Gotham sia stato rinnovato per una seconda stagione. Nutro seri dubbi su quello che possano combinare andando avanti così.

Per questi due episodi è tutto, pelati <3"><3"><3"><3

Sono curiosa di conoscere anche il vostro parere in merito: avete visto le puntate? Come vi sono sembrate? Vi hanno soddisfatto? Siete contenti del rinnovo?

Alla prossima e non abbassate la guardia ;)

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