Recensione, HOLLOW CITY, il ritorno dei bambini speciali di Miss Peregrine di Ransom Riggs

Creato il 16 giugno 2014 da Leggiamo
Sono triste. Dopo aver amato tantissimo La Casa per Bambini Speciali di Miss Peregrine, dopo aver aspettato pazientemente l'uscita del seguito, dopo averlo iniziato appena l'ho avuto tra le mani... BAAAM, è arrivata la botta. Non mi dilungo oltre e vi lascio subito alla recensione, anche se sembra più uno sfogo verso l'autore...
HOLLOW CITY
il ritorno dei bambini speciali di Miss Peregrine 
di RANSOM RIGGS

| Rizzoli 06/2014 | pag. 379 | Miss Peregrine's Peculiar Children #2 |
Chi è Jacob Portman? Un ragazzo qualunque finito dentro un’avventura più grande di lui, o un predestinato, uno Speciale dai poteri prodigiosi, abilissimo investigatore dell’ombra e cacciatore di mostri terrificanti? Nessuno lo sa. L’unica cosa certa è che sembrano trascorsi secoli dal giorno in cui la misteriosa morte del nonno lo ha spinto a indagare sul suo passato, catapultandolo sull’isoletta di Cairnholm, al largo delle coste gallesi. È qui che si imbatte nella bizzarra e affascinante combriccola dei Bambini Speciali: creature dotate di poteri curiosi e irripetibili, membri superstiti di una stirpe meravigliosa, obbligati, per sfuggire alla persecuzione di un mondo ottusamente Normale, ad affidarsi alle inflessibili cure di Miss Peregrine, la donna-uccello in grado di manipolare il tempo. Ma ora che Miss Peregrine è ferita e non riesce a ritrovare le proprie sembianze umane, i Bambini Speciali e Jacob saranno costretti a vedersela da soli con coloro che minacciano di distruggerli usurpando la loro stranezza e dovranno abbandonare l’eterno presente in cui hanno vissuto per avventurarsinel mondo reale. Per settimane ai primi posti delle classifiche americane, Hollow City è l’atteso sequel di La casa per bambini speciali di Miss Peregrine, un fenomeno internazionale da un milione e mezzo di copie destinato a diventare un film prodotto dalla 20th Century Fox, scritto e diretto da Tim Burton.

Voto:
Delusione, delusione e ancora delusione! Non posso credere che dopo il meraviglioso La Casa Per Bambini Speciali di Miss Peregrine, Ransom Riggs non abbia saputo ricreare la stessa magia e si sia abbandonato a un collage sequenziale di situazioni ripetitive e anche noiose. No, davvero non-ci-posso-credere. Hollow City risente del classico calo fisiolgico tipico di molti romanzi di passaggio all'interno di una serie, ma in questo caso ci troviamo di fronte a un inabissamento degno del Titanic! Il voto passa da 4,5 a 3. E le tre stelline le do per affetto e perché, non posso negarlo, lo stile dell'autore è sempre molto fluido e scorrevole. Ma si sono perse le emozioni, non si respira più quella magica atmosfera che mi aveva stregata nel primo volume, e tirando le somme potrei dire che un riassunto di cinque righe mi sarebbe bastato per passare direttamente al terzo romanzo.
Diciamocelo... a conti fatti non succede quasi niente
Sì, Jacob, Emma e la combriccola di bambini Speciali, devono salvare Miss Peregrine, ma per tutto il romanzo non fanno altro che scappare tra un anello temporale e l'altro; a volte s'imbattono in qualche Spettro o in un Vacuo, altre volte incontrano bizzarri personaggi disposti ad aiutarli, ma lo schemino è sempre quello. Scappano, si salvano, vengono aiutati. Scappano, si salvano, vengono aiutati. Scappano, si salvano, vengono aiutati. Scappano... fine del libro.
Non c'è un intreccio vero e proprio e il colpo di scena finale sembra brutalmente estrapolato da uno dei primi libri di Harry Potter.
Insomma Ransom?! Come hai potuto?
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