Recensione: Hopeless. Le coincidenze dell'amore, di Colleen Hoover
Creato il 13 giugno 2014 da Mik_94
Buongiorno,
amici! Rieccomi, oggi, con la recensione di un altro romanzo finito
in settimana. Era sul mio scaffale da un po', ma la trama identica ad
altre e alcune recensioni negative mi avevano fatto passare la
voglia. Grazie a Miki (qui) e Silvia (qui) mi sono
deciso. A loro è piaciuto, ed è piaciuto anche a me. E non solo
perché ero stressato, penso, e avevo bisogno di qualcosa di soft.
Hopeless – ribatezzato
da noi Le coincidenze
dell'amore: perché?! - è
sicuramente il miglior new adult che mi sia capitato di leggere.
Sapete che il genere non è tra i più complessi, quindi non
aspettatevi dalla Hoover una complessità tirata fuori dal cilindro.
Lei scrive bene, delinea le fattezze di due bei protagonisti, scuote
con una parte finale decisa e forte. Mi è bastato. Pienamente
soddisfatto. Per questa settimana penso sia tutto. Ho altri due libri
da leggere da cima a fondo e, mercoledì, ho l'ennesimo esame. Dài,
alla prossima. Buona lettura e buon weekend, M.
E restiamo così, in perfetto silenzio, per quella che sembra un'eternità non abbastanza eterna.
Titolo:
Hopeless – Le coincidenze dell'amore
Autrice:
Collen Hoover
Editore:
Leggereditore
Numero
di pagine: 378
Prezzo:
€ 12,00
Sinossi:
Meglio
una verità che lascia senza speranza o continuare a credere nelle
bugie? Sky non ha mai provato il vero amore: ogni volta che ha
baciato qualcuno, ha solo sentito il desiderio di annullarsi, nessuna
emozione, nessuna dolcezza. Ma quando Sky incontra Holder, ne è
subito affascinata e spaventata insieme. C'è qualcosa in lui che fa
riemergere quello che lei aveva spinto nel profondo della sua anima,
il ricordo di un passato doloroso che torna a turbarla. Sebbene sia
determinata a starne lontano, il modo in cui Holder riesce a toccare
corde del suo cuore, corde che nessuno riesce neppure a sfiorare, fa
crollare le difese di Sky. Il loro legame diventa sempre più
intenso, ma anche Holder nasconde un segreto, che una volta rivelato
cambierà la vita di Sky per sempre. Soltanto affrontando
coraggiosamente la verità, senza rinunciare all'amore e alla fiducia
che provano l'uno per l'altra, Holder e Sky possono sperare di curare
le loro ferite emotive e vivere fino in fondo il loro rapporto.
La recensione
I libri che non leggo immediatamente hanno una storia tutta loro.
Perché sì, ci sono quei romanzi che subito entrano nella mia libreria,
ma poi restano lì, a prendere polvere, mentre io aspetto chissà
cosa. Un segno, una punta d'ispirazione, una parola buona. Questo il
destino di Le coincidenze dell'amore. Arrivato per posta
questo inverno, è stato liberato dal suo plico, sfogliato di
sfuggita, imprigionato tra due volumi, come al centro di un sandwich
di piume di carta. Il suo dorso azzurro, semplicissimo, non mi
chiamava. C'erano state recensioni piene d'entusiasmo, all'inizio; poi erano arrivate quelle negative. La stessa cosa era successa
l'estate precedente, con Tutto ciò che sappiamo dell'amore,
altro romanzo di Colleen Hoover. C'era chi ne parlava benissimo, chi
ne parlava malissimo. Visto che non era nemmeno il mio genere, perché
leggerlo e stroncarlo così, gratuitamente? Tanto, non aveva fatto
impazzire, spesso, nemmeno chi di new adult vivrebbe. Figuriamoci
quali speranze avevo io, che il new adult lo leggo, ma quando ho
bisogno di rilassarmi; che il new adult lo leggo, eppure continua ad
avere sfumature che mi sfuggono. Non ne afferravo il
senso. Afferravo. All'imperfetto...? La Glines ci aveva sommersi,
infatti, di volgarità; la McGuire aveva firmato una storia alquanto
innocua, ma riciclata fino allo sfinimento e allo stremo delle forze;
la McGarry – a modo, educata come poche – sapeva abilmente
intrattenere con protagonisti che, non andando mai oltre i
limitivi, piacevano proprio per la loro purezza incontaminata.
Questi ho letto. Alcuni imbarazzanti, altri carini ma senza grinta.
Abbonati a quelle tre stelle che tanto odio e che, ultimamente, mi
trovo a distribuire più di quanto voglia. Ho ripescato Le
coincidenze dell'amore dal
mucchio, in cerca di qualcosa di leggero. Infradito ai piedi, la
scrivania piena dei libri della mia cara sessione estiva, un gelato
dopo cena, una storia rilassante sul bordo del letto. La stessa
routine, gli stessi gesti, la stessa pace in formato tascabile. A me
basta poco. Con me, funziona. I personaggi della Hoover, con le loro
storie appassionanti, mi hanno fatto compagnia nei miei frenetici
giorni di ripasso, in vista del primo esame di giugno. La sera prima
leggevo di loro ed ero meno preoccupato del solito. Ho spento la
luce. Sono andato a dormire che sorridevo ancora, per qualche battuta
particolarmente riuscita; per la spigliatezza del tutto. L'esame, il
lunedì successivo, è andato bene. Buon segno. A me Hopeless
è piaciuto, in effetti. Chiamiamolo così, con il titolo originale.
“Hope”, parola bellissima, spezzata da un suffisso che indica
un'assenza. Una mancanza brutta. E' un titolo che ha senso, che trova
un significativo e toccante perché come in quel film pieno di
tatuaggi e sofferenze che si chiama Alabama Monroe.
Nell'ultima sequenza, la macchina da presa inquadrava quelle due
parole: una scritta d'inchiostro sul petto che aveva un messaggio che
faceva salire i brividi a fior di pelle. Nel romanzo, l'inchiostro
macchia il braccio del protagonista come un memento incancellabile,
invece. Non lo sappiamo ancora, ma gli ricorda quello che ha perduto
e le persone che ha deluso. Quella della Hoover è la delicata e
forte storia del ragazzo senza speranza e della ragazza senza cuore:
Holder e Sky. Due ragazzi atipici, due protagonisti intensi, che
hanno troppi particolari, troppi dettagli, per risultare piatti. La
storia sembrerebbe la stessa. Ma è la stessa. A lungo, non mi ha
attirato proprio per quello. La ragazza che non sa lasciarsi andare,
il bad boy che le insegna ad amare e ad essere amata. Il punto è uno. E' necessario che a raccontarti la storia sia lei, Sky.
A modo
suo. Ha sarcasmo, autoironia, una lingua tagliente. E' una ragazza
diversissima da quella che immaginavo. Una contraddizione che accetti
e comprendi: lei è così. Bacia tutti, ma non fa l'amore con
nessuno. Ha tutta una schiera di ragazzi che, pur vantandosi del
contrario, non le hanno mai infilato una mano sotto la T-Shirt e non
l'hanno mai portata a letto, nelle loro stanze piene di poster di
giocatori di pallone e calzini sporchi. Ha la fama di “quella
facile”. Le ragazze della sua scuola le danno della poco di buono,
le lasciano commenti volgari sui post-it, la bersagliano con
nomignoli osceni. Anziché mostrarsi patetica, lei è orgogliosa
della sua diversità. E ride. Della loro mancanza di fantasia, della
loro sintassi da prima elementare, delle idiozie da oche giulive che
sparano a mensa. Non importano le voci di corridoio. Dei baci ama il
senso di annullamento totale e le cucchiaiate di gelato al cioccolato
che vengono dopo, quando la sua amica Six fa capolino della finestra
della sua stanzetta, come in una puntata di Dawson's Creek. Si
scambiano confidenze, sghignazzano, si prendono per i fondelli perchè
Sky, probabilmente, non sa neanche cosa sia, Dawson's Creek. Lei vive
fuori dal mondo. Non ha la televisione, il computer, il cellulare.
Vive in pieno 2012, ha quasi diciotto anni, una mamma vegana nonchè nemica
giurata della tecnologia. Sa di essere stata adottata, ma non ne fa
un tramma. Al posto di dare feste, “quando i gatti non ci sono”,
lei inforna biscotti in quantità industriale. Sono due le tipologie
di star femminili nel mondo del new adult: le ragazze sveglie e
quelle che dormono; quelle provocanti e seducenti e quelle noiose che
si scoprono bellissime nel corso di un'estate. Stupisce il vedere Sky al
di fuori di queste categorie standard. Lei non è né l'una, né
l'altra cosa. Lei è l'una e l'altra cosa insieme. E' difettosa e
speciale. Fatta a modo suo. Durante il primo giorno di scuola, perde
la sua migliore amica – che vola dall'altra parte del mondo - e
incontra il suo nuovo migliore amico, che è mormone, ma inizia a
fare quello che gli pare "la mattina in cui si sveglia gay".
Trova Dean
Holder, e qualcuno con cui correre. Il solito ragazzo da romanzo
sentimentale: bello, allergico alle magliette, con una fama losca. La
differenza sta nel fatto che si divertono come matti loro. Come
bambini piccoli. Si punzecchiano, si piacciono e si tentano, si
impongono di non darsi nemmeno un bacio se l'amore non verrà. La
ragazza senza cuore inizia a sentire.
Sente le farfalle nello stomaco sfarfallare, come fossero i sintomi
di un temibile virus intestinale. Sviene letteralmente ai piedi di
lui, cade sul sedere e si fa portare sulla soglia di casa in braccio,
come una sposa imbranata. Si danno baci in tutte le posizioni
possibili, giocano al gioco delle prime volte. Quella protagonista –
che odia i regali e le persone che piangono, conta le stelle a voce
alta e fa brutti sogni – ama e ricorda. La prima parte la divori e
ridi di gusto. Ha una leggerezza che ti rende leggero. Un caratterino
niente male, una malizia per nulla volgare. Ma Holder a due facce,
Sky ha due storie, Hopeless
ha due volti. La prima metà ha i colori della speranza e della
positività che porta: un giallo sole carico, l'effervescenza di un
bagno al mare. La seconda scuce i fili che tengono chiuse le ferite,
dischiude le porte del passato. Abbassa maniglie che non vorresti si
abbassassero. Assenza, mancanza. Il dramma irrompe e non dà
fastidio. I toni brillanti delle prime centocinquanta pagine si fanno
malinconici e tristi, ma senza forzature. Il mio essere cinico odia
cose simili: sono allergico al melò. Eppure l'intreccio cambia, le
rivelazioni e gli strilli aumentano e io non penso a una chiassosa "tragedia napoletana". Elementi così diversi stanno sorprendentemente
bene. Nella stessa storia, sullo stesso braccio. I temi diventano
scomodi e qualche brivido – di negazione, di disgusto, di passione
– ti scuote. L'umanità è perversa, la perdita della verginità è
un cancellino magico per spazzare via l'odio, una doccia insieme è
un modo per piangere e confondere la lacrime con l'acqua, guardarsi
nudi negli occhi nudi, lavarsi via il sangue dai capelli. Alcune
frasi sono retoriche. Belle, ma da romanzo. Irrealistiche. Ti
concentri sul fatto che siano belle e la sincerità di alcune scelte
elimina l'insincerità di altre, generalmente. Nel suo genere
imperfetto, Le coincidenze dell'amore è
un romanzo imperfetto, pienissimo e carico. Convincente e
coinvolgente. Studiato, ma la cosa per me non è un difetto.
Assolutamente. I capitoli sono costruiti secondo un piano,
la storia sa dove partire e sa dove finire. E l'autrice stessa è una
che sa: come colpire, come dire le solite cose in modo insolito. Il
segreto è l'emozione. Lei emoziona, nel suo piccolo, in tutti i
sensi possibili. Sorridi e leggi di Sky che riceve in regalo un
e-reader e lo scambia per una strana tv, o di lei che – al
mercatino delle pulci – mette le mani su due saliere a forma di
intestino tenue e crasso. Ridi e leggi ancora di lei, alle prese - questa volta - con
gli Sms e con quella strana cosa che sono le abbreviazioni (“Lol?
Cosa diavolo vorrebbe dire? Litighiamo o limoniamo?”).
Ti intenerisci e la vedi con Holder guardare le stelle, stesa a terra,
e con i mignoli intrecciati stretti. Tra amore e possesso, affetto e
desiderio, i protagonisti sono due adolescenti che tentano di capire
chi sono e che cosa provano l'uno per l'altra. Si vivono, prima di
amarsi. Io li ho un po' vissuti.
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Maroon 5 – She Will Be Loved
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