Nonostante non sia un amante delle leggi della fisica, ho sempre provato curiosità nel leggere postulati o teorie.
E per quanto sia solo frutto della mia fervida immaginazione, sono piuttosto convinto che esista anche una legge di Shonda.
Una legge che possa spiegare la ragione per la quale ogni show che ha il suo nome nella lista sceneggiatori, autori o produttori riesce a creare fermento tra la gente e diventare in poco tempo un must.
Nonostante in How To Get Away With Murder il suo nome sia stato usato solo come esca per attirare spettatori, è anche vero che nella trama sono presenti alcuni dei luoghi comuni che popolano gli show targati Shondaland.
C’è un personaggio femminile con le palle, ci sono le scene di sesso al limite dell’esplicito, c’è una grande cura nei dialoghi e infine c’è sempre un’abbondanza di triangoli amorosi, segreti e bugie.
Non che questo sia un problema ma il vero punto cruciale è che questa non è una serie scritta da Shonda Rhimes e quindi non tutti questi elementi filano alla perfezione.
E infatti dopo sette episodi cominciamo a notare come ci sia qualcosa che non va.
In primis?
Beh, non per ripetermi ma.. non c’è Shonda al comando.
E per quanto questo sembri un dato minuscolo, fidatevi non lo è.
Shonda Rhimes sa come gestire una serie: sa trovare un gruppo di autori che possano fare le sue veci, sa scrivere episodi ottimi, sa creare archi stagionali molto efficaci, sa creare delle aspettative su certe situazioni e ovviamente sa come mantenere alto l’hype sui propri prodotti.
Quando meno di tre settimane fa ho iniziato questa serie ero convinto che avrei trovato una serie da mettere al pari di show come Scandal e Grey’s Anatomy, le cui rispettive prime stagioni sono, a loro modo, dei capolavori.
E, in effetti, così sembrava.
Ma se i primi quattro episodi mi avevano ampiamente attirato e convinto, il quinto ha cominciato a spezzare l’incantesimo.
Quell’episodio era Laurel-centrico e nonostante il caso della settimana fosse intrigante, le scene tra lei e Frank indebolivano molto la trama.
Perchè?
Tutta colpa dei flashforwards.
La scelta di usare dei flashforwards è stata molto originale e accattivante ma controproducente perchè molti momenti che nel presente avrebbero dovuto avere un certo peso, vengono presentati prima nelle scene situate durante la notte del falò e così facendo, perdono di potenzialità.
“He Deserved To Die” è un episodio dove tali flashforwards non aggiungono nulla a ciò che gli sceneggiatori hanno già scritto in precedenza e ciò non fa che depotenziare anche quest’episodio, che avrebbe potuto essere un game changer e condurci verso gli ultimi due episodi prima della pausa.
Fortunatamente però le interpretazioni di Viola Davis (Annalise), Jack Falahee (Connor) e Matt McGorry (Asher) riescono a risollevare la puntata, la quale ruota attorno a Rebecca, alla sua relazione con Wes, al suo processo e alla decisione dell’accusa di far riesumare il corpo della povera Lila.
Proprio Rebecca è uno di quei personaggi che ancora non riesco a comprendere.
Passa dall’essere schiva e noncurante all’essere simpatica e sensibile nello stesso tempo in cui una Ferrari passerebbe da 0 a 100 Km/h e ciò non può che impedirmi di provare empatia per lei e, di conseguenza, non mi interessa se finisse sulla sedia elettrica o se si scoprisse innocente.
Una cosa però è certa: non me la conta giusta riguardo la morte di Sam.
He wanted to kill me. I had no other choice. I had to kill him or he was going to kill me. I saw the trophy sitting there. I hit him in the head. He deserved to die. And I’m glad he’s dead.
I promo della ABC continuano a dire che scopriremo l’identità dell’assassino del marito di Annalise nel nono episodio e quindi mi stupisce che Rebecca sia stata già presentata come tale e abbia inoltre rivelato i particolari dell’omicidio a Wes.
Non mi resta quindi che sperare in qualche colpo di scena magistrale che possa ridonarmi abbastanza fiducia in questo show da continuare a guardare gli ultimi sei episodi con l’acquolina in bocca.
Per il resto, nell’episodio assistiamo anche ad una delle scene più bizzarre a cui abbia mai assistito: il combo sesso-autopsia!
Me lo chiedo perchè dovrò pur accusare qualcuno di questo crimine contro l’umanità e sapere chi diamine ha accostato una scena di sesso ad un’esumazione di un cadavere.
Tralasciando quell’orrore, c’è un’altra coppia che si è data da fare nell’episodio: Laurel e Frank, i quali avevano così tanta tensione sessuale repressa che sono persino arrivati al punto di fare l’aMMMore sul portico della casa di Annalise.
Se non ci fosse stata la scena tra Wes e Rebecca, avrebbero vinto loro il premio “Peggiore Scena di Sesso della Stagione”.
Chi invece non può proprio fare a meno di avere scene hot all’interno di questa serie è Connor, il quale si divide tra avvocati sconosciuti su Humpr e il ricordo di Oliver, che, dal canto suo, sembra aver finalmente voltato pagina.
Connor è uno dei miei personaggi preferiti e il fatto che stiano cercando simultaneamente sia di “umanizzarlo” maggiormente sia di lasciare la sua attitudine “slutty” è una delle cose che preferisco nello show.
Non a caso, tra le scene che ho più amato in queste prime sette puntate figura quella in cui Connor va da Oliver dopo essersi sbarazzato del corpo di Sam e ha un crollo nervoso.
Un altro personaggio che salvo da questo episodio è Asher, il solito tipo che “si odia amare ma che tutti alla fine adorano”.
Le sue battute inopportune, la sua immaturità, il modo con cui flirta, la maniera in cui dice cose nonsense: insomma, non c’è una cosa di lui che non mi faccia scoppiare a ridere e in una serie come questa, dove il dark prende sempre il sopravvento, un paio di risate non fanno mai male.
Anche perchè c’è sempre Annalise Keating a rovinare la festa.
Metaforicamente parlando, però, perchè Viola Davis è un’ottima interprete ed è stupefacente assistere alla maniera con cui sta recitando nei panni di questa donna contemporaneamente forte e fragile.
E in quest’episodio non si fa che evidenziare continuamente questa dualità nel suo carattere, in special modo nelle scene nel tribunale (forza, determinazione) e in quelle in casa (debolezza, fragilità).
Proprio quest’ultima rivelazione m’è sembrata una vera e propria sciocchezza perchè COME DIAVOLO NON E’ USCITO NELLA PRIMA AUTOPSIA CHE LA VITTIMA FOSSE INCINTA?
Questo è il genere di cose che mi fanno ricordare perchè sto diventando più critico con questa serie e spero che nella prossima settimana ci diano una degna spiegazione perchè sarebbe cosa buona e giusta.
In più, per la settimana prossima vorrei anche che venisse spiegato meglio anche come Nate voglia trarre vantaggio dalla collaborazione di Rebecca, perchè per ora non so ancora se definirla una scelta saggia o meno.
Chissà..
NOTE SPARSE:
- In quest’episodio scopriamo anche qualcosa del background di Wes:
- Nonostante il giudizio non molto positivo che ho su di lei, Rebecca si aggiudica la scena migliore dell’episodio:
COMMENTI FINALI:
L’episodio non è male ma ha ancora tutti quegli ingredienti che potrebbero trasformare questa serie in un epic fail.
Se col tempo si desse maggior caratterizzazione ai personaggi e si riuscisse a creare una serie di flashforwards efficaci, HTGAWM potrebbe migliorare notevolmente e potrei smetterla finalmente di vedere tutte le crepe al suo interno.
Le premesse ci sono quindi..
VOTO DELL’EPISODIO: 6 + (avrei messo pure un voto maggiore ma quella scena di sesso e morte mi disgusta solo a pensarci)
Vi ringrazio per aver letto questa prima recensione di HTGAWM firmata theserieskiller e ringrazio Eleonora per avermi dato la chance di analizzare questa serie per voi.
Ecco il promo della 1×08:
Ringrazio inoltre le pagine affiliate: How to get away with Murder Italia | How to get away with Murder – Italian Fanpage | 365 Giorni di Telefilm | - Telefilm obsession: the planet of happiness - | Talk About Telefilm |TelefilmSeries.Com | Diario di una fangirl.
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