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recensione: HUNGER GAMES

Da Eilanmoon @EilanMoon

recensione: HUNGER GAMESTITOLO: HUNGER GAMES
AUTORE: SUZANNE COLLINS
EDITORE: MONDADORI
PAGINE: 370
PREZZO: 13,00€ (disponibile anche in digitale)
SINOSSI UFFICIALE:
Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sacrificare un ragazzo e una ragazza che verranno gettati nell'Arena: ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in settantatré edizioni, e con lei è stato sorteggiato Peeta Mellark; sa di avere poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha sempre lottato per vivere e lo farà anche questa volta.
LA MIA OPINIONE: Primo capitolo della omonima trilogia, Hunger Games (i Giochi della Fame) è un romanzo distopico dalle forti tinte che non lascia un secondo di tregua al lettore. Ispirato a Battle Royale di Koushun Takami ci mostra un futuro crudele, dove le classi sociali sono divise in modo fisico attraverso dodici distretti, recintati come vere e proprie prigioni. L'elite di Panem è rappresentato da Capitolo City, un luogo di ricchezza e superficialità, dove le persone non sanno più come riempire le loro giornate. Capitol City è guidata dal despota Snow, un uomo malvagio a cui piace tenere la popolazione sotto scacco, comandare attraverso il terrore e tenere tutto sotto le sue grinfie senza il minimo senso della compassione e del rispetto per l'essere umano. Un mondo terrificante dove per sopravvivere la popolazione scende a compromessi e accetta anche di mandare per distretto due dei suoi giovani  a morire negli Hunger Games.
La protagonista è Katniss Everdeen, una giovane di sedici anni che dopo la morte del padre ha dovuto affrontare le dure leggi della sopravvivenza nel distretto dodici per sfamare la sorella minore Prim e la madre vittima di una forte depressione. Combattere tutti i giorni contro la fame, andare a cacciare nei boschi con il fedele arco, l'ha resa una ragazza dall'animo duro e che ha eretto una barriera spessa e quasi indistruttibile tra lei e il resto del regno umano. Katniss non sembra nemmeno una ragazza della sua età, troppo la vita l'ha provata e non riesce nemmeno a permettere al suo migliore amico, che palesemente prova per lei un sentimento più intenso della semplice amicizia, di avvicinarsi davvero a lei. Salverà la sorella Primrose dal divenire il tributo femmina per gli Hunger Games e questo la condurrà ad affrontare la morte a Capitol City. Non ho amato particolarmente il personaggio di Katniss, in alcuni momenti mi ha addirittura irritata. Durante il romanzo ha subito una crescita emotiva che me l'ha fatta apprezzare di più. Ho adorato invece il giovane Peeta, l'altro tributo del distretto dodici, che ha dimostrato di essere caratterialmente più forte di Katniss, e di esserlo grazie alla gentilezza e alla profonda umanità che questo personaggio sprigiona da ogni sua parola e da ogni sua azione. I personaggi che mi sono piaciuti sono davvero molti: Cinna,  Haymitch, Prim, Gale, Rue e tanti altri che hanno riempito le pagine del romanzo con le loro fragilità, il loro coraggio e lo spirito di sacrificio. Gli Hunger Games avranno un solo vincitore, un solo sopravvissuto alle barbarie e al bagno di sangue che rappresenta questo assurdo reality show, arma per mantenere il controllo su tutti i dodici distretti di Panem.
Il mondo che Suzanne Collins ci dipinge in questo primo capitolo è mostruoso, al limite della sopportazione. Il divario, tra la povertà e i soprusi a cui sono sottoposti gli abitanti dei distretti e la ricchezza ostentata da chi ha la fortuna di nascere a Panem, è vasto come l'oceano. Però qualcosa cambierà durante questa edizione dei giochi, perché Katniss, dopo essersi offerta volontaria, diverrà qualcosa di più di un semplice tributo condannato a morte e l'abilità degli Strateghi che gestiscono il gioco sarà messa a dura prova dalle sue qualità, dalla forza dei sentimenti di Peeta, dal mentore Haymitch, ma sopratutto da come la nostra protagonista gestirà gli eventi in un susseguirsi di sangue, morti, ma anche amicizie e alleanze. Solo il gesto finale sarà il vero simbolo del cambiamento che sboccerà al termine della storia. Il lettore comprende di essere davanti all'inizio di una trilogia epica che mostrerà come non ci si debba piegare al dispotismo e alle crudeltà, ma lottare, ognuno a proprio modo, contro chi vuole fare degli altri solo servitori e marionette. Hunger Games è un bel romanzo per gli amanti del genere, una lettura che consiglio senza alcun dubbio. Unica nota negativa va alla Mondadori che ha messo in commercio questa edizione economica a un prezzo abbastanza alto e con una stampa pessima.
GIUDIZIO COMPLESSIVO:
recensione: HUNGER GAMES
CAPOLAVORO





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