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Recensione "Hunger Games, Il canto della rivolta" di Suzanne Collins

Creato il 29 ottobre 2015 da Crazygio @RuggieroGiorgia
Buon pomeriggio bellissimi ♥Eccomi di ritorno con una nuova recensione! Avrei voluto potervela postare già lunedì ma proprio non ho fatto in tempo a scriverla prima. Sono stati giorni parecchio movimentati, preparazione di un nuovo esame, seguire il nonno dopo un'operazione, per fortuna leggera, e poi ho iniziato un mio piccolo esperimento che spero mi permetta poi di leggere in lingua con tranquillità, sono determinata. Ora sono pronta però a parlarvi, e a fangirlare con voi, de Il canto della rivolta, capitolo conclusivo della serie Hunger Games di Suzanne Collins. Tra meno di tre settimane arriverà nelle sale cinematografiche anche l'ultimo film della serie, tratto dalla seconda parte del romanzo in questione. Quanti di voi non vedono l'ora di andare a vederlo?

Recensione Data di pubblicazione: 15 maggio 2012Titolo: Il canto della rivoltaSerie: Hunger Games #3Autrice: Suzanne CollinsEditore: MondadoriPrezzo: 17 €Pagine: 419Acquista qui
Trama: Contro tutte le previsioni, Katniss è sopravvissuta agli Hunger Games per la seconda volta. Ma anche se ora è lontana dall'arena sanguinaria, non può dirsi salva. Capitol City è molto arrabbiata. Capitol City vuole vendetta. E chi è destinato a pagare per i disordini? Katniss, ovviamente, la Ragazza di fuoco. Come se non bastasse, il Presidente Snow tiene a precisare che ormai tutti sono in pericolo, nessuno escluso: la famiglia di Katniss, i suoi amici più cari, tutti gli abitanti del Distretto 12. Ora che la scintilla si è trasformata in un ardente fuoco di rivolta, alla Ghiandaia Imitatrice non resta che spiccare il suo volo verso la libertà. Forte e incalzante, finalmente anche in Italia lo sconvolgente finale della rivoluzionaria trilogia di Suzanne Collins, Hunger Games.
Recensione Recensione Ho atteso parecchio prima di decidermi a lasciarmi andare alla lettura del capitolo conclusivo di una serie che tanto avevo amato, Hunger Games. Se ripenso a quando mi rifiutavo di approcciarmi per pregiudizi stupidi mi sento tanto stupida, per fortuna c'è sempre tempo per ricredersi e questa recensione, come le precedenti della serie, ne è esempio. Sono sincera, avevo paura di dover dire addio al ragazzo del pane ai personaggi che mi hanno appassionato, avevo paura anche di non godermi appieno tutto il libro perché involontariamente sono incappata in tutti gli spoiler possibili. Avrei voluto leggere Il canto della rivolta già lo scorso anno, prima che nelle sale cinematografiche uscisse il film della prima parte. Non ci sono riuscita, ma il film l'ho visto lo stesso con la consapevolezza che questo avrebbe potuto farmi passare la voglia di leggere il libro ma ciò non è successo. Mi sono ripromessa che però l'avrei letto prima del secondo film perché non volevo fare la stessa fine. Dopo le vacanze estive e con la ripresa in pieno ritmo del blog ho stilato una tbr list e in testa c'era proprio questo romanzo. Così, alternando letture più vecchie a quelle recentissime, mi sono decisa a dedicare il mio tempo finalmente a lui. Ciò che salta subito all'occhio approcciandosi in questa lettura è che tutto è cambiato, i personaggi come i luoghi non sono più gli stessi. La stessa Katniss appare quasi completamente mutata dalle esperienze vissute per due volte nell'Arena. L'adrenalina e la stoffa da combattente è rimpiazzata, almeno in un primo momento, da un nuovo tormento, una nuova agonia che l'affligge. Peeta è ormai un burattino di Capitol City, asservito al velenoso Presidente Snow, mentre Gale si nutre di un sentimento di vendetta talmente forte da voler ardentemente la guerra abbracciando la rivolta come suo ideale. La Collins, in qualche modo, ha riservato per loro una nuova caratterizzazione data dai mutamenti delle vicende vissute che non potevano non lasciare un segno indelebile.Recensione La prima parte del romanzo è quella più lenta e ci introduce nei minimi dettagli la nuova situazione dopo gli avvenimenti a cavallo della fine del secondo volume. Dopo aver scoperto di essere parte integrante di un piano ben congeniato che prevede la preparazione alla rivoluzione contro Capitol City, Katniss, dopo un periodo di convalescenza dopo essere stata salvata dai ribelli dall'Arena, è fermamente convinta di voler tornare nel Distretto 12, ormai distrutto dai bombardamenti di Capitol City. Una piccolissima parte della sua popolazione guidata da Gale è riuscita trovare la salvezza e ospitalità nel Distretto 13 che tutti consideravano ormai inesistente. Qui Katniss, insieme alla madre e a Prim che si occuperanno del lavoro in ospedale, dovrà abituarsi a nuove rigide regole impartite dalla Coin, capo del ristretto, come ad esempio il programma personalizzato stampato sul proprio braccio che scandisce ogni singola azione di tutta la giornata. Katniss diventerà a tutti gli effetti simbolo della rivoluzione, la Ghiandaia Imitatrice. La sua prima missione in questa nuova veste sarà recarsi nel Distretto 8 per fare delle riprese televisive da trasmettere in tutta Panem per incitare i Distretti alla rivolta. Seguita dai cameraman si reca in un ospedale improvvisato del Distretto per visitare i feriti sopravvissuti al bombardamento di Capitol City. In questa occasione, disubbidendo agli ordini di Haymitch, sarà in prima linea armata del suo inseparabile arco per abbattere alcuni hovercraft di Capitol City. Inizia così una guerra alternata senza esclusione di colpi. Il ritmo del romanzo inizia a cambiare all'incirca a metà libro, quando una squadra di salvataggio viene mandata a recuperare Peeta, Johanna e Annie. Ben presto si scopre però che Capitol City ha torturato Peeta con il depistaggio, una spercie di lavaggio del cervello fatto con iniezioni di veleno di aghi inseguitori che provocano in lui un ribaltamento della situazione: è ora convinto che il vero nemico sia Katniss. La vera azione inizia però quando i ribelli iniziano l’assalto a Capitol City e la squadra di Katniss, composta da Messalla, Boggs, Cressida, Peeta, Gale, Finnick e altri, dovrà infiltrarsi nelle mura di Capitol City con l'obiettivo finale di uccidere il presidente Snow. Questa missione sarà tutt'altro che una passeggiata. Recensione Lo stile dell'autrice resta accattivante nonostante una prima parte lenta e con poche emozioni. Nella seconda invece, forse, ce ne sono anche fin troppe. Tanti colpi di scena, troppe morti, tanta crudeltà. Siamo di fronte ad una guerra che porta con sé il sapore delle sfide dell'Arena e questo lo capiscono subito sia Katniss sia Finnick. Tutto è architettato nei minimi dettagli e in questo viene dimostrata la bravura della Collins. Ci sono state tante cose che si potevano evitare, personaggi che meritavano di più ma doveva andare così evidentemente. Tutta la conclusione, ma non solo, mi ha resa malinconica ed è stato impossibile non versare qualche lacrima. Un lavoro molto accurato è stato fatto sulla psicologia di Katniss e sul personaggio di Peeta, che ho trovato il più complesso. Personalmente poi ho adorato tanto Finnick e potete immaginare com'era scombussolato il mio cuore. La tensione è stata un punto fermo praticamente di tutto il romanzo, da questo e da determinate scelte assolutamente non facili si può notare lo spessore che si è voluto dare a questo volume conclusivo che ho adorato. Penso veramente che la Collins sia un genio, del male ma pur sempre un genio, io difficilmente sarei riuscita a mantenere la mente fredda come ha fatto lei scrivendo questo romanzo. Certo non mi sarei lamentata se avrebbe aleggiato un po' più di felicità e amore tra le pagine ma ho trovato in questo romanzo una conclusione d'impatto per una serie che per me è stata unica. Sappiate che non è stato per niente facile scrivere questa recensione. Mi ero immaginata di impostarla diversamente, ma alla fine ho cercato di non fare spoiler perché magari c'è ancora qualcuno che non vuole rovinarsi la lettura. Una cosa è certa con questo volume è impossibile non soffrire ancora una volta insieme a Katniss, quindi vi consiglio di preparare i fazzoletti perché ne avrete bisogno.
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