Nuova band, Casablanca, e nuovo album dal titolo omonimo: 11 tracce inedite in cui si mescola il sentimento del tradimento, nelle sue più profonde e diverse sfaccettature.
Dopo una carriera fatta di musica vera, con collaborazioni con grandi artisti quali Mario Venuti, i Deasonika e i Rezophonic (solo per citarne alcuni), i Casablanca hanno deciso di mettersi in proprio, sfruttando le loro personali esperienze, fondendo le proprie capacità per proporre al pubblico un album di spessore musicale notevole, non sempre accompagnato però da una vena artistica originale.
La band è composta da 4 elementi: Max Zanotti, cantante nonchè chitarrista e produttore artistico, negli anni ha collaborato e fatto parte di innumerevoli progetti, tra cui spiccano partecipazioni al Festival di San Remo, un tour con i Placebo, collaborazioni con Giusy Ferreri, L’Aura, oltre ad aver pubblicato diversi album tra i quali Edel (Deasonika) e Della Vita Della Morte, insieme a DJ Myke (2014). Giovanni Pinizzoto, bassista, ha suonato con Vallanzaska, Mario Venuti, Pete Ross e molti altri artisti importanti. Stefano Facchi, batterista, co-fondatore insieme a Max Zanotti dei Deasonika, con i quali ha prodotto ben 4 album. Filippo Dallinferno, chitarrista, cantante e autore, bagaglio d’esperienza enorme, soprattutto con i The Fire, con i quali pubblica 4 album. Al suo attivo anche 400 concerti e svariate partecipazioni con grandi artisti internazionali (Kaiser Chiefs, Deep Purple, etc.), oltre che a 2 tour europei. Protagonista dal 2010 al 2013 nel gruppo Rezophonic, ha anche all’attivo un album da solista Filippo Dallinferno (2012), molto apprezzato dal pubblico e dalla stampa specializzata.
Nell’ascolto dell’album Casablanca si nota una certa predominanza di un rock più morbido, con nette influenze pop, stile proposto ormai da troppi artisti. Una scelta per andare a botta sicura, andandosi però a collocare in una fascia musicale ormai satura e troppo inflazionata. Infatti manca proprio quell’originalità, quella sensazione di nuovo che, stupendo, porta alta l’attenzione dell’ascolto.
Il lavoro, qualitativamente parlando è buono, si notano influenze alla Ligabue vecchio stampo ma anche sonorità più ricercate alla Subsonica. Addentrandosi nell’ascolto si possono percepire melodie proprie di anni passati, un bel mix dove anche il testo ha la sua importanza, con emozioni che vengono musicate e spesso colpiscono nel profondo.
Insomma, un buon lavoro che pecca nella mancanza dell’originalità, nella ricerca di una musica meno commerciale e più nuova. Una situazione che, purtroppo, abbiamo ritrovato in diversi artisti…
Tracklist
- Gelido: ci sono volte in cui l’amore si trasforma in ossessione. L’amore è un sentimento bellissimo, ma se non si riesce a separare il bello dalla dipendenza, tutto si ferma e si raffredda come fosse una maledizione a cui finiamo per essere sottomessi.
- Il Cielo Delle Sei: quando si pensa troppo a sé stessi e si esagera con l’ego, il mondo e i nostri desideri diventano sempre più stretti, tanto da volere solo scappare, in silenzio, alla ricerca di una pace finta…
- La Percezione Di Un Addio: non è mai facile realizzare i propri sentimenti, ancora meno facile quando sono sentimenti a cui non si vuole rinunciare; sembra quasi di tradire in silenzio noi stessi e le nostre convinzioni.
- Non Lo Volevo: altro brano dedicato alla tematica della presa di coscienza. Ci sentiamo malissimo quando ci sembra di essere senza potere, quando il mondo che ci circonda non rispecchia le conquiste fatte da ognuno di noi nella vita. Ogni cosa sembra lontana dalla propria sensibilità, e si finisce con l’odiare tutto…
- 5 Cose: amore e passione; due sentimenti, due ragioni di vita, che bruciano solo se sono vere. È possibile riuscire a fingerli? È possibile chiudere gli occhi e provare a viverli senza sapere se dureranno? In entrambe i casi, la scelta è rischiosa… Il cuore non sempre ce la fa.
- Radio Sputa: brano che parla dell’ipocrisia del moderno mondo dei mass media. Radio, televisione, ogni mezzo d’informazione è drogato e pieno di cose da cambiare. Un gioco delle parti dopato e pieno di vanità.
- Ti Chiedo Scusa: studio e riflessione sugli addii, con un testo ben composto e decisamente calzante alla melodia, caratterizzata da sonorità pop/rock.
- Il Mio Silenzio: ossimoro tra titolo e brano, con chitarre incalzanti e parti vocali potenti. Interessante dualismo tra stare in silenzio e sfogarsi. Vorrei chiedere al cielo di sputare veleno e di macchiarti il sorriso…
- Non So Mai Dirti Che…: ballata acustica per chitarra e voce, con un testo sincero nonostante la banalità della ritmica. Il tema è forte: il nostro cuore non può rimanere in silenzio, dobbiamo dichiarare e vivere sempre i nostri sentimenti, altrimenti rischiamo di perdere noi stessi…
- Ghiaccio Sulle Mani: brano criptico e duramente critico. Per poter essere amati, rispettati, apprezzati, dobbiamo essere noi stessi; fingere di essere ciò che non siamo è codardo ed illusorio, e può soltanto portare la delusione di chi ci sta vicino.
- Legami Gli Occhi: brano dal sapore notturno, dall’atmosfera leggera, quasi mistica. Sonorità rock semplici e una melodia assolutamente degna di nota.
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- Etichetta discografica: Ostile
- Edizioni: Edizioni Pagani