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Recensione: I cavalieri del Nord di Matteo Strukul

Creato il 08 dicembre 2015 da Roryone @colorelibri
Sarebbero partiti alle prime luci dell'alba, diretti verso un luogo di cui avevano sentito parlare da alcuni Fratelli, ma che non conoscevano affatto. E per raggiungere quella landa dimenticata da Dio avrebbero dovuto affrontare un viaggio di centinaia di leghe attraversando i territori della Livonia, poi il Ducato di Lituania, quindi Masovia, Volinia e Galizia fino a entrare nel Regno d'Ungheria. Infine, il Burzenland.
Recensione: I cavalieri del Nord di Matteo Strukul
Prezzo: €16,90Pagine: 447Genere: FantasyEditore: Multiplayer EdizioniData di pubblicazione: 22 Ottobre 2015

Salvato, ancora bambino, in una notte di luna e lupi, Wolf è diventato un giovane cavaliere Teutone. Cresciuto sotto la guida di Kaspar von Feuchtwangen, suo mentore e maestro, il ragazzo intraprende insieme ad altri settanta cavalieri crociati, un lungo viaggio dalla Russia alla Transilvania per raggiungere e difendere il castello di Dietrichstein, ultimo avamposto della fede cristiana in una terra ormai in preda a orde di barbari e diaboliche forze oscure.Di questo libro tutto mi ispirava fin dall'inizio: dalla copertina alla trama, dal genere agli argomenti trattati al suo interno, dalla curiosità di conoscere un autore a me prima sconosciuto, seppur fruitore di altre opere, alla voglia di leggere qualcosa di forte, emozionante e travolgente, sensazioni che solo al tocco già il libro emanava. Tutto questo mi ha decisamente ripagata e Matteo Strukul, con il suo I cavalieri del Nord, ha saputo regalarmi una lettura a dir poco maestosa in cui tutto è perfettamente al suo posto.Protagonisti di questa storia sono i Teutoni, i Crociati, che in nome del Dio in cui credono intraprendono un viaggio nelle terre più desolate e fredde del mondo, nei pressi della Russia, della Transilvania e della Lituania, al fine di evangelizzare i loro popoli portandoli ad un credo univoco per vivere all'insegna della Pace. Tra questi settanta uomini, sottoposti alla ferrea Regola che non concede loro un minimo pensiero lussurioso o nefasto, troviamo Wolf, un giovanissimo guerriero salvato in una notte di luna e lupi, ed il suo mentore e salvatore, Kaspar von Feuchtwangen, alla guida del piccolo esercito il cui primo obiettivo è raggiungere la roccaforte di Dietrichstein e riportarne la fede cristiana, fortemente messa in pericolo dalle orde di barbari e della forze oscure che ormai popolano quelle terre. Durante il viaggio i Crociati dovranno affrontare molti pericoli e non solo quelli rappresentati dai loro nemici: il giovane Wolf, nella cittadina di Bayemburg, incurante degli Ordini e delle Regole a cui deve sottostare e mosso da una fame di giustizia quasi esemplare, salva una ragazza, Kira, di cui inevitabilmente si innamora, dalle grinfie di uomo di Chiesa che forte della sua posizione e dell'accusa mossa alla donna si accanisce sul suo corpo con una frusta, ma il ragazzo non sa a cosa sta andando incontro perché quando il loro reggimento verrà colpito da un morbo strano e altamente mortale la colpa ricadrà su di lei, sulla strega che il Teutone ha liberato e portato con sé nella spedizione. Nessuno, però, immaginerebbe mai quanto Kira potrebbe essere loro d'aiuto nel corso della battaglie e quanto l'avventatezza di Wolf potrebbe ripagarli. Inizia così un viaggio travagliato che vedrà molti Crociati cadere sotto le grinfie del nemico: ce la faranno a raggiungere il proprio obiettivo? A che prezzo? E poi.. si può davvero combattere una guerra in nome di un Dio che genera solo morte e distruzione per portare il proprio credo forzosamente? Tra intrighi, tradimenti, amori, battaglie e forze oscure Wolf e Kaspar, coadiuvati da Kira, si faranno strada per cercare una cosa tra tutte: la Pace.Si erano ammazzati come cani. Uno dopo l'altro, in un massacro insensato e inutile.Ma non era proprio quella l'unica conclusione possibile di una guerra? C'erano davvero dei vincitori e dei vinti? O era solo una bugia che si raccontavano i guerrieri per giustificare la follia?Kira non lo sapeva, ma era certa che quell'ultima ipotesi fosse la più vicina alla verità.
Fin dalle prime pagine Matteo Strukul è stato in grado di infondere nel lettore una morbosa curiosità sulla storia: ho apprezzato molto la decisione adottata dall'autore di non voler svelare tutto e subito, lasciando così al lettore la possibilità di immaginarsi e farsi qualche idea sul passato dei protagonisti, sul perché delle loro scelte e sul motivo dei loro comportamenti e del loro credo, invogliandolo a proseguire con la lettura senza concedersi un attimo di tregua se non per rifiatare, per poi immergersi nuovamente in una storia senza pari, accattivante e costruita benissimo, per nulla semplice, con intrecci sottili e complicati ma che in alcun modo rendono il libro pesante, al contrario, saranno in grado di farlo diventare all'occhio attento di chi legge ancora più interessante e travolgente.Tra le tante cose, poi, che mi hanno particolarmente colpito, due risaltano perfettamente la storia: i personaggi e le descrizioni, mescolati entrambi ad atmosfere cupe, simboliche di presagi funesti, che lasceranno poi la spazio a qualche alito di speranza. I primi sono descritti davvero molto bene e minuziosamente sia dal punto di vista fisico sia caratterialmente parlando ed in questo modo per il lettore non solo sarà semplice immaginarsi anche i più piccoli dettagli, ma sarà anche in grado di affezionarsi ad ognuno di loro, partecipando ai loro dolori, alle loro battaglie e alle loro preoccupazioni; inoltre ho apprezzato molto il fatto di aver inserito personalità femminili molto forti, e non solo fisicamente parlando, ma anche a livello intellettivo ci troviamo di fronte a donne fantastiche che sotto un corpo esile e minuto nascondono una forza sovrumana, come Kira da una parte e Vjsna dall'altra. Le seconde, invece, molto dettagliate, rendono i paesaggi vivi dove nulla è dato per scontato e dove la natura e gli animali diventano parte integrante del tutto, divinamente.L'argomento trattato, inoltre, non è assolutamente dei più semplici, ma l'autore è stato davvero molto abile nel renderlo a tutti comprensibile, anche solo un minimo, ed interessante: la paura del diverso, il terrore di non riuscire a imporre su tutto e tutti il proprio credo, di non poter assoggettare ogni singola cosa al proprio controllo, il fastidio di avere a che fare con qualcosa completamente differente e con la stessa forza, è tutto questo quello che Matteo Strukul vuole mettere in luce e, a mio avviso, l'ha fatto molto intelligentemente inserendolo all'interno di una storia che sarà in grado di catturare ogni singolo lettore dei nostri tempi e che al contempo farà riflettere su questioni quanto più attuali non si poteva immaginare.Il finale, poi, lascia intravedere un seguito che io non vedo l'ora di avere tra le mani: se da una parte una battaglia è stata vinta (o persa), dall'altra un altro pericolo incombe sui protagonisti, ma tutto viene lasciato in sospeso ed il lettore si ritroverà a fare mille congetture su quello che potrebbe succedere.Infine, voglio fare i complimenti alla Casa Editrice, all'autore e a tutti gli artisti per aver realizzato la copertina e le diverse immagini che arricchiscono il libro anche dal punto di vista visivo e quindi estetico, per non parlare poi della cartina molto dettagliata che ho seguito passo passo immergendomi ancora di più in una storia che ho adorato.

Recensione: I cavalieri del Nord di Matteo Strukul
Lo stile, infine, risulta essere molto scorrevole e semplice, ma al contempo lascia intravedere il grande lavoro che l'autore ha compiuto per dare vita a questo libro, come le innumerevoli ricerche che stanno alla base dello stesso.Matteo Strukul mi ha aperto un mondo su un pezzo di storia che ho sempre trovato poco interessante e sarà in grado di regalare a tutti voi un'altra storia dalla quale fuggire è impossibile.Recensione: I cavalieri del Nord di Matteo Strukulvalutazione 5

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