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RECENSIONE: "I colori che ho dentro" di Nadia Boccacci

Creato il 11 settembre 2013 da Franniepanglossa @Frannie_Pan

Buongiorno a tuttiii!
Oggi è l'ultimo giorno di "vacanza" prima dell'inizio della scuola. Ok, datemi un secondo. Sto per piangere.
RECENSIONE: colori dentroAh, quando mi mancano quei tempi (??) in cui la scuola cominciava a fine settembre/inizi ottobre. Perché, perché, perchééé? Non ci voglio pensare. 
Passiamo al primo post di questa giornata! Ora vi parlo de "I colori che ho dentro" di Nadia Boccacci, pubblicato il 10 settembre da Butterfly Edizioni che mi ha gentilmente inviato il file pdf e che io ringrazio.Più tardi, primo pomeriggio credo, sarà il turno dell'imperdibile appuntamento con la rubrica WWW Wednesday! Adoro questa rubrica! Non so per quale motivo ma mi piace tantissimo sia scriverla che leggerla!
RECENSIONE: colori dentroTitolo: I colori che ho dentroAutrice: Nadia BoccacciCasa Editrice: Butterfly EdizioniPubblicato il: 10 settembre 2013Pagine: 176Prezzo: 12,90
TRAMAGrigio: l’incertezza di Gemma e i dubbi a proposito di Marco, il ragazzo che ama ma che la tradisce.
Giallo: il caldo ricordo di tata Armida, l’odore del tè e dei biscotti, le fiabe con le quali allietava una Gemma bambina. E poi il blu cupo dell’addio a Marco e il rosso tumultuoso di un nuovo incontro: quello con Pierre, artista pieno di talento ma anche di segreti. Sul fondo, le tinte accese di un’assenza che ha segnato la vita di Gemma e che ancora brucia come una ferita aperta: l’allontanamento di sua madre e il continuo ondeggiare tra nero e bianco, rancore e perdono. Con una narrazione che è poesia dei colori, Nadia Boccacci ci insegna che siamo i soli padroni di noi stessi e che solo noi possiamo decidere se lasciarci trasportare dalla corrente o se vivere tutte le nostre sfumature, anche quelle più cupe. In fondo, come Gemma scoprirà, niente è nero per sempre: bisogna solo trovare, nel fondo di sé, il coraggio di vivere a colori.
 

RECENSIONE: colori dentro
Non mi dilungherò troppo e arriverò subito al sodo, senza mezzi termini. Questo libro non mi è piaciuto. Per niente. Il tutto coronato dal formato pdf che, come sapete... scusate, avevo promesso che non l'avrei detto più! Non subito almeno...
Mi è dispiaciuto tantissimo perché il titolo era promettente e la cover è davvero bellissima ma com’è che si dice? Mai giudicare un libro dalla copertina e questa è proprio una palese dimostrazione.
Il personaggio principale (non che in seguito ne vengano introdotti molti altri, eh?) è Gemma. Quello che so dire su di lei è che è sulla ventina, frequenta una facoltà di legge a Roma e ha seri problemi. Voglio dire, proprio seri.
Si, la madre l’ha abbandonata e non sono un mostro senza cuore, capisco che questo può essere un evento traumatizzante, ma lei va al di là del raziocinio! Cambia idea ogni due secondi ed è incoerente con sé stessa. Nel primo capitolo non fa altro che lamentarsi del suo ragazzo perché la tradisce; in realtà per come ne stava parlando avevoaddirittura capito che si fossero già lasciati. Ad ogni modo, non può fidarsi di lui anche se ritorna sempre da lei e quando sono insieme si comporta come un perfetto fidanzato ma non le basta perché vuole sentirsi amata, rispettata, speciale. Fin qui tutto liscio, sono sentimenti più che normali. Anzi, devi pensare queste cose! E poi, cosa succede? Nel capitolo successivo s’incontrano in un bar ed ecco che scopro che non si erano lasciati, stavano ancora insieme e lei del tutto passivamente, come se non avesse mai pensato nulla, si lascia abbracciare, accarezzare, prendere per mano e tutto il resto. Che fine hanno fatto tutti i ragionamenti di prima? E non finisce qui! Vanno ad una festa, lui la tradisce proprio lì davanti a lei e Gemma non fa una piega: è arrabbiata, furiosa, sta per lasciarlo e poi Marco (così si chiama questo latin lover) ritorna ed è come se non fosse successo nulla, di nuovo d’amore e d’accordo.
Mia carissima Gemma, hai delle fette di formaggio di fronte agli occhi?
Se fosse stato soltanto questo, avrei anche potuto apprezzare altri aspetti di questo libro. Insomma, ci sono storie in cui i personaggi sono “particolari”, non sempre del tutto comprensibili per il lettore.
Lasciamo perdere la trama. Non mi è piaciuto neanche il modo in cui è strutturata la storia né tantomeno lo stile. C’è un continuo cambio del punto di vista che mi ha infastidito moltissimo: per due capitoli gli eventi sono raccontati in prima persona da Gemma; ad un certo punto, senza un motivo apparente, si passa alla terza persona e la vita di Gemma sembra messa sotto i riflettori. Perché?? Perché questo? Mi ha creato moltissima confusione, come quando si va sulle montagne russe e alla fine del giro scendendo dal vagone gira la testa.
La prosa è oltremodo ridondante. Pagine e pagine in cui non si parla altro che dello stesso colore. Ok, il titolo del libro è “I colori che ho dentro”, quindi è ovvio che si parli di colori, ma non ripetendo sempre le stesse cose, talvolta anche le stesse parole, per esprimere sempre lo stesso concetto. Senza considerare che, sempre per la sua incoerenza di pensieri, si passa dal grigio deprimente e senza significato al giallo solare e caldo e pieno di vita. Ehm… ???
Per concludere (si dai, ho finito), sono quasi completamente assenti sequenze narrative. Avete presente quando a scuola, studiando la grammatica, si parla di sequenze narrative, riflessive e descrittive? Ecco, non ci sono le narrative, anche quando dovrebbero esserci! Mi spiego. Per pagine e pagine siamo vittime dei pensieri di Gemma e dei suoi paragoni del proprio stato d’animo con i colori. Poi, succede qualcosa, ma l’autrice non ci parla di questo qualcosa. Gemma va ad un appuntamento con un tipo? L’appuntamento non viene raccontato man mano che si svolge. Semplicemente, nel capitolo successivo abbiamo la nostra Gemma che nella sua mente ripensa all’appuntamento della sera precedente. Questo andrebbe bene per una volta, un paio di volte, ma non sempre e quando si arriva persino al salto temporale di mesi! Mesi!Mi dispiace, non mi sei proprio piaciuto.

RECENSIONE: colori dentro

Assolutamente sconsigliato.


Ora. Non sto dicendo che sia assolutamente da bocciare e da non leggere e mettere al rogo, proprio no, ma a me personalmente, sottolineo la parola me, non è proprio piaciuto per niente (credo che si capisca dai vari motivi che ho elencato) e lo dico con il massimo rispetto e la massima sincerità.Comunque questo non è il primo libro di Nadia Boccacci e sicuramente leggerò qualcos'altro di suo per capire se può piacermi come scrittrice o meno.  Ci vediamo più tardi con il WWW Wednesday!
RECENSIONE: colori dentro

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