È bionda, combattiva, porta spesso tacchi alti, dorme quattro ore per notte e adora gli animali, soprattutto il suo bellissimo gatto nero, l'unico a dividere con lei l'appartamento londinese. È Katherine Sinclaire, direttore generale della 9Sense Publishing, una delle più potenti case editrici mondiali. Ancora per poco però, perché quell'impero sta per crollare. Convocata d'urgenza da Bruce Aron, l'amministratore delegato, Katherine si trova di fronte a una scena raccapricciante: Bruce si è sparato un colpo in testa. E prima di morire le ha lasciato una chiavetta usb con scritto "Fighter", il nome con cui amava chiamarla. È il primo di una serie di indizi sempre più inquietanti che da Londra condurranno Katherine al lago di Bolsena, in uno dei siti archeologici più misteriosi della storia. Accompagnata dall'enigmatico Jethro Blake, Katherine si ritroverà nelle viscere della Terra, al centro di un cerimoniale oscuro appartenuto a una delle civiltà più affascinanti mai esistite: gli Etruschi. Ma che cosa lega la 9Sense Publishing a quel sito inesplorato? Qual era il segreto di Bruce? E quale terribile sacrificio sta per essere compiuto?
Recensione
Ho comprato questo libro in formato ebook qualche mese fa il giorno in cui era stato messo in offerta a 1,99 €; già dal momento della sua uscita mi aveva attirata moltissimo, soprattutto per il fatto che si parlava di Etruschi, una civiltà misteriosa che mi ha sempre affascinato, ma avevo rimandato l'acquisto sperando che prima o poi venisse messo tra le offerte del giorno. Gaudio e tripudio quando ho visto che il mio desiderio si era avverato e quindi mi sono fiondata su KoboBooks per comprarlo. Ebbene, potevo anche risparmiarmi quell'euro-e-novantanove. Uno dei libri più brutti letti in questi primi mesi dell'anno. -__- Prima di passare alle mie considerazioni vi racconto brevemente la trama. Dunque, protagonista de I guardiani della storia è Katherine Sinclaire, direttore generale di una delle più importanti case editrici del mondo, la 9Sense Publishing; Katherine è una delle migliori collaboratrici della 9Sense, è brillante, sicura di sè e un vera e propria fucina di idee innovative che hanno fruttato grandi guadagni e aumentato il prestigio dell'editore. Il suo capo, l'amministratore delegato dell'azienda, Bruce Aron, la stima profondamente, ha piena fiducia in lei e la considera quasi il suo braccio destro. Un giorno, Bruce la convoca nel suo ufficio con una strana fretta, ma prima che Katherine possa mettere piede nella stanza, sente uno sparo. Una volta riuscita ad entrare nell'ufficio che era stato chiuso dall'interno, Katherine si trova davanti una scena impressionante: Bruce si è sparato un colpo in testa. Prima che la polizia metta i sigilli alla stanza, Katherine trova una chiavetta usb con scritto sopra "Fighter", cioè il soprannome che le aveva dato Bruce e senza farsi scoprire, la porta via con sè. Katherine sulla chiavetta trova un file con un nome particolare che sembra un codice e che contiene delle immagini di opere d'arte etrusche tratte dall'enciclopedia sugli etruschi pubblicata proprio dalla 9Sense. Ma cosa voleva comunicare Bruce a Katherine con queste immagini apparentemente senza significato? Studiando gli indizi con l'aiuto di Jethro Blake, altro caro amico di Bruce, Katherine, che nel frattempo è stata licenziata dal nuovo amministratore delegato che le proibisce anche solo di mettere piede in azienda, inizia un percorso che la porterà fino alla misteriosa Isola Bisentina nel lago di Bolsena, luogo strettamente collegato agli Etruschi. Kathrine e Jethro iniziano a indagare e scoprono che Bruce nascondeva dei segreti inimmaginabili e che tutto è collegato ad un antico e oscuro rito che affonda le radici nella cultura etrusca... Direi che può bastare con la trama, ora diamo il via alle lamentele! XD Allora, come ho detto, I guardiani della storia non mi è piaciuto, c'è un insieme di fattori che ha fatto sì che non apprezzassi questo romanzo: la trama, i personaggi, la scrittura. La trama non è niente di che, è lenta, pesante, spesso confusa e piuttosto scontata; non basta ingolosire il lettore tirando fuori i rituali etruschi e snocciolando qua e là notizie e curiosità sulla cultura di questa misteriosa civiltà che sono certamente interessanti ma, come ho detto, non bastano a rendere la trama avvincente. Innanzitutto perchè prima che succeda qualcosa di veramente notevole ce ne vuole, l'autrice tergiversa parecchio con dettagli superflui e insignificanti, con giri di parole lunghi e tediosi. Ho fatto molta fatica a entrare nella storia e ad appassionarmici soprattutto nella prima parte del libro; il romanzo si salva negli ultimi capitoli, dove c'è un po' più di azione, ma non è che migliori più di tanto, anche perchè in questi capitoli l'autrice si è lanciata in descrizioni di improbabili e incomprensibili marchingegni etruschi dei quali non ho capito un accidente ma che mi sono rifiutata di rileggere perchè non avrei capito niente comunque. Poi dicevo, la trama è abbastanza prevedibile, o per lo meno lo è stata per me, perchè da un certo dettaglio sulla protagonista avevo già capito come sarebbe andata a finire e, altra cosa prevedibilissima, l'immancabile storia d'amore tra lei e il belloccio di turno. Non solo ho fatto una fatica tremenda a leggere questo libro, ma dopo una scena orribile con la descrizione dettagliata della tortura e dell'uccisione di un povero gatto che mi ha sconvolta e disgustata, ero sul punto di abbandonarlo completamente...non l'ho fatto solo perchè orma l'avevo comprato e tanto valeva andare fino in fondo. Ma come si fa a scrivere certe schifezze? Quella scena è incommentabile, oltre che assolutamente non necessaria, o meglio, l'autrice poteva anche inserirla se era utile ai fini della storia, ma poteva tranquillamente sorvolare e scrivere semplicemente che il gatto era stato ucciso come avvertimento. Se siete gattofili e impressionabili non leggetelo, che è meglio! Ah, vi segnalo che il finale è aperto e quindi ci sarà almeno un seguito a questo romanzo, ma per quanto mi riguarda non ho nessuna intenzione di leggerlo. Per carità, Dio me ne scampi! E passiamo ora ai personaggi sui quali ne avrei da dire fino a domani ma mi limiterò a una parola: insopportabili, soprattutto la protagonista. Non potete avere idea di quanto l'abbia detestata, è semplicemente odiosa! Viene descritta come una donna forte, indipendente, intelligente, insomma una donna con gli attributi. Bene, niente di male in questo, no? Il problema è che Katherine, oltre a tirarsela all'inverosimile e ad atteggiarsi spesso e volentieri a so-tutto-io, parla con un linguaggio degno dei "peggiori bar di Caracas" (cit.). Voi immaginatevi questa donna, tutta perfettina, tailleur&tacchi a spillo da vera donna in carriera che infarcisce i suoi dialoghi o i suoi pensieri (sì,ci sono anche quelli) con un continuo ricorso al turpiloquio. Delicatissima, proprio. Vi giuro che ci sono rimasta, perchè non mi aspettavo che un tipo di personaggio come lei, così fine all'apparenza, poi parlasse come uno scaricatore di porto, senza offesa per quest'ultima categoria. Forse, secondo l'autrice questo ricorso al turpiloquio è sintomo di donna con gli attributi? Non so, fatto sta che è fastidioso e stride con l'immagine data della protagonista. Si poteva benissimo evitare. In generale, comunque, si ricorre spesso al turpiloquio; c'è un personaggio secondario che praticamente parla solo in questo modo, è talmente stereotipato - il solito cafone arricchito volgare e grossolano - che alla fine risulta una macchietta, un personaggio tragicomico. Altro personaggio che proprio è di un moscio e di un banale sconcertante è il co-protagonista maschile, Jethro Blake. Nella quarta di copertina viene definito "enigmatico", ma per favore! Jethro è un personaggio insipido, noioso, piatto e melenso, è il buono della situazione, ma alla fine è talmente bravo e buono da far venire il diabete. Mi ero convinta che avrei trovato un personaggio carismatico e invece mi sono ritrovata il piattume personificato. Anche lo stile di scrittura lascia molto a desiderare, soprattutto per quanto riguarda i dialoghi che sono spesso forzati e innaturali e, beh, a volte francamente imbarazzanti per la loro banalità. Inoltre la presenza dei pensieri dei vari personaggi, spezza il ritmo del racconto e rende la scrittura ancora più lenta di quanto non sia già di suo. Insomma, come vedete, ho trovato un sacco di difetti in questo romanzo; ero partita piena di aspettative, anche grazie alle recensioni positive che avevo letto, e invece mi sono ritrovata super delusa. L'unica cosa che salvo e che anche quella che mi farà alzare il voto, è il riferimento agli Etruschi, alla loro cultura e ai misteri che circondano questo popolo del quale si sa ancora poco, perchè sono la parte migliore e più appassionante del romanzo, per il resto è un libro mediocre. Lo consiglio? No, mi dispiace ma proprio non mi sento di consigliarvi I guardiani della storia; se proprio volete leggerlo e farvi una vostra idea, al massimo fatevelo prestare o prendetelo in biblioteca, ma non spendeteci tutti quei soldi, perchè non li vale.
Il mio voto: ★ ★ ✩ ✩ ✩