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Recensione i mercenari (the expendables)

Creato il 02 settembre 2010 da Jeffsoftly

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Locandina 'I Mercenari' (The Expendables)

VOTO: 7

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L’attesa per questo film si è fatta sentire eccome. Praticamente era da quando l’annunciarono che l’aspettavo.

Alla tenera età di 64 anni, Stallone è riuscito a riunire un cast eccezionale, mischiando leggende del cinema d’azione americano ai nuovi volti di questo unico genere che riesce a liberarti da ogni pensiero. L’italo-americano mantiene ancora un fisico da far invidia a tutti i suoi coetanei e sembra essere almeno 10 anni più giovane, ma il resto della banda degli ultracinquantenni non sono da meno.

Dolph Lundgren, l’Ivan Drago di Rocky IV, si immola alla grande nel ruolo dello psicopatico di turno. Mickey Rourke, pur apparendo poco, mantiene la sua immagine di ‘piacione‘ amante della bella vita (rimane uno dei volti più affascinanti della storia di Hollywood!). E poi abbiamo le comparse di Bruce Willis e soprattutto di un certo Arnold Schwarzenegger, lontano dal grande schermo da ben sette anni e il cui breve dialogo con Sylvester Stallone è tutta una storia a parte. Gli under 50 invece, sono rappresentati dal mitico Jason Statham (Crank, The Transporter), a cui seguono l’ex wrestler ‘Stone Cold’ Steve Austin e l’ex combattente ufc Randy Couture. Ovviamente non poteva mancare l’Hero Jet Li che è stato inspiegabilmente doppiato dal doppiatore di Peter Griffin, il che è assolutamente inguardabile (inascoltabile) su di lui.

Ma parliamo del film. The Expendables (i mercenari) è il classico film d’azione vecchio stile: ricco di combattimenti, ricco di sparatorie ai limiti della realtà, con l’irrinunciabile inseguimento automobilistico, ricco di ironia (con le classiche battutacce dei film d’azione) e con protagonisti praticamente invicibili capaci di distruggere interi eserciti rimanendo illesi.

Però, dopo tutti questi mesi di attesa, mi sarei aspettato di più da questo film. La cosa che proprio non mi convince è la trama, molto semplice e poco coinvolgente, ma tutto sommato va bene cosi. In fin dei conti, il solo vedere tanti miti in un solo film vale il prezzo del biglietto.

Onore a Stallone, che nel 2003 girò ‘Spy Kids 3-d‘ e si diceva che sarebbe stata la sua ultima apparizione sul grande schermo, ma fortunatamente capì che avrebbe concluso una gran carriera nel peggiore dei modi e, dal 2006 in poi, a distanza di due anni l’uno dall’altro ha sfornato tre film (Rocky Balboa, John Rambo e I Mercenari) che gli faranno dormire sonni tranquilli in eterno.

Direi che con quest’ultima pellicola in cui sono presenti quasi tutti i principali attori d’azione, Stallone abbia fatto capire al pubblico che la vecchia generazione ha definitivamente passato la palla alla nuova generazione, designando Statham come suo naturale successore.

Pur non essendo il massimo, consiglio la visione del film.



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