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RECENSIONE - I rami del tempo di Luca Rossi

Creato il 16 ottobre 2014 da Nel @PeccatiDiPenna
Titolo: I rami del tempo
Autore:  Luca RossiEditore: Self-Publishing
I rami del tempo è un romanzo fantasy e il suo mondo è intriso di magia.
Come inizia la lettura ci troviamo subito nell’azione ed è apprezzabile come scelta, siccome solitamente i romanzi partono lenti per poi accelerare, qui invece c’è un bel massacro e un bel po’ di sangue servito nudo e crudo. Ottimo inizio.
La storia poi trova una sua calma, il lettore si ambienta e come un Dio scruta due diversi regni, da un lato l' isola di Turios abitata da i tre supersiti della strage: Bashinoir, Lil e Miril, le cui donne rimandano subito a “qualcosa” di saffico di cui non si ha la certezza finché l’autore non svela o smentisce...
Dall’altro lato, il regno di Isk, che vede protagoniste le azioni di un brutale re, Beanor, che ci intrattiene con le sue perversioni e qui, devo dire, andiamo sul rude e su scene spinte e ben descritte che però a qualcuno potrebbero dar fastidio, quindi, se siete suscettibili preparatevi: il re con le donne ha un rapporto da uomo di Neanderthal, gli manca solo la clava ma compensa con la spada…
In questo mondo fantasy ritroviamo maghi e corte, harem e rivalità femminili, tanti piccoli nuclei interessanti che circondano il filone narrativo principale. Isk vuole invadere Turios e i superstiti del regno sotto attacco devono trovare un modo per sopravvivere, e tutto ci riconduce al titolo del romanzo: I rami del tempo. Questo tema principale però è appena abbozzato verso la fine, lasciando il lettore con una spiegazione e null’altro. Le situazioni man mano evolvono e improvvisamente… finisce il libro? Cioè, mi è sembrato il primo tempo di un film senza il secondo. Mi spiace dirlo ma questa interruzione brusca che lascia tutto davvero ai preliminari mi ha spiazzato e mi è presa male.
Il testo è scritto bene, trasmette una certa freddezza nella sua totalità ma quando si tratta di Miril e Lil, improvvisamente, si addolcisce.
I personaggi sono ben costruiti, possiamo muoverci nel presente e nel passato delle loro vite e avvertire la loro trasformazione, maturazione e presa di coscienza.
Il mio voto è di tre perché il finale non mi è piaciuto, mi è parso un romanzo puramente introduttivo senza punti forti sviluppati, magari con un capitolo in più su “I rami del tempo” avrebbe lasciato la mia bocca da lettrice meno amara.
Comunque complimenti a Luca Rossi per la fantasia, per il mondo creato e per il modo in cui è narrato: senza peli sulla lingua o inibizioni.
❤❤❤
TRAMA
Una pioggia di schegge stermina il popolo dell’isola di Turios. Si salvano Bashinoir, gravemente ferito, sua moglie Lil e la sacerdotessa Miril. Vorrebbero dare degna sepoltura ai propri cari, ma i cadaveri sono scomparsi. L’unica speranza di salvezza risiede nelle protezioni magiche del Tempio. Tuttavia devono far fronte a minacce oscure. Un’ombra infesta i loro cuori per dividerli e distruggerli. I loro corpi sembrano perdere sempre più consistenza. Alla vicinanza tra le due donne si contrappone il sempre più marcato isolamento di Bashinoir. Nel regno di Isk, maghi e consiglieri devono sottostare all’insaziabile ingordigia di sesso, guerra e potere di re Beanor. L’ultima delle sue giovani mogli, tuttavia, non si dà pace per la libertà e l’amore perduti. Potranno i giochi e gli inganni sotto le lenzuola essere la chiave di svolta di una guerra millenaria? photo signature_1_zpsb460c04b.gif

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