(The coldest girl in Coldtown)
di Holly Black |sito ufficiale| |TW| |FB|
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 444
Prezzo: 17,00€
Data di uscita: 22 ottobre 2013
Voto:
Sinossi
Ti svegli la mattina dopo una festa: sei stesa in una vasca da bagno, la tenda tirata, intorno un profondo silenzio. Gli altri staranno ancora dormendo? Quando ti alzi e giri di stanza in stanza, scopri che durante la notte è successo qualcosa di tremendo. Legato a una sedia, trovi un misterioso ragazzo dagli occhi rossi. Vicino a lui, vivo e ammanettato, c'è Aidan, il tuo ex: appena provi a liberarlo, ti assale in preda a una fame atavica. Tutto questo non è normale, neppure se ti chiami Tana e sei nata in un mondo molto simile al nostro, un mondo in cui le persone si trasformano in mostri assetati di sangue e vivono confinati nelle Coldtown. Li chiami vampiri, ma potrebbero avere anche altri nomi. Molti di loro sono celebrità, li trovi ogni sera in televisione: tutti i canali trasmettono in diretta le loro feste più trasgressive. Ora non puoi più evitarli, e hai solo ottantotto giorni per salvarti: ma a quanto sei disposta a rinunciare per tenere in vita ciò che non vuoi perdere?
La mia opinione
L'acquisto de I segreti di Coldtown di Holly Black non era previsto, del resto secondo il mio punto di vista, il genere è ormai fin troppo inflazionato. Gli scaffali delle librerie traboccano di libri sui vampiri, con romanzi che vanno dalle storie d'amore proibite tre umani e non-morti, cacciatori di vampiri e romanzi con titoli imbarazzanti (avete presente il ciclo di Sookie Stackhouse?) . Tuttavia, pur non essendo amante del genere, ho deciso di fare un tentativo con questo romanzo che, stando alle entusiastiche recensioni, doveva distinguersi in quanto ad originalità.Doveva.
Non voglio dilungarmi troppo ed andrò dritta al punto. I segreti di Coldtown non mi è piaciuto. Proprio per niente.
Il truculento esordio del romanzo mi ha fatto ben sperare, tanto da correre ad acquistarne una copia per il giveaway. Purtroppo però, l'hype è andato scemando pagina dopo pagina. Giunta a metà romanzo sono stata tentata di abbandonare la lettura, mentre le ultime pagine si sono rivelate soporifere.
Innanzitutto, la trama del romanzo è fin troppo banale. Gli eventi si susseguono alternati da una miriade di flashback, ricordi e scene che interrompono la narrazione, appesantendola inutilmente. Proprio oggi ho terminato la lettura di un romanzo scritto utilizzando la medesima formula, eppure ciascun flashback aveva una sua funzione, ovvero apportava qualcosa alla trama, chiariva fatti, approfondiva avvanimenti.
L'idea di presentare il vampirismo come un virus che attanaglia il mondo intero è stato osannato quale novità, eppure io non vi ho trovato nulla di eclatante. Holly Black ha sostituito vampiri con zombie, basta un morso per essere infetti ("freddi") ed una sana bevuta di sangue umano per completare la trasformazione. Il famoso periodo di 88 giorni di reclusione durante i quali è possibile combattere l'infezione non viene neppure spiegato. Vampiri ed infetti vivono all'interno delle Coldtown, ghetti isolati e stracolmi di telecamere che riprendono tutto, trasmettendo in mondovisione. Una sorta di Grande Fratello gestito da vampiri, ci mancavano soltanto Daria Bignardi ed il confessionale.
Holly Black ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2002:
"Tithe: A modern faerie tale", da noi intitolato "La fata delle
tenebre". E' principalmente nota per aver dato vita alla saga "Le
cronache di Spiderwick" (otto volumi in totale).
All'interno di questo romanzo l'aspetto multimediale e la tecnologia sono portati all'esasperazione. Suicidi, assassinii, trasformazioni e quant'altro vengono ripresi e trasmessi in televisione, tanto che numerosi ragazzini desiderano diventare vampiri ed andare a vivere nelle Coldtown.
La popolazione ha nei confronti dei vampiri un atteggiamento duale, di odio/amore. Da un lato queste creature sono idolatrate, dall'altro abbiamo invece programmi condotti da cacciatori di vampiri che, novelli Bear Grylls, si aggirano per le vie delle città armati di paletti e telecamere (non so voi, ma io mi immaginavo i siparietti dei due cacciatori di vampiri come Tuckleberry e signora).
I personaggi del romanzo non mi hanno ispirato alcuna simpatia, nè sono riuscita a comprenderne azioni e motivazioni.
Tana è la solita ragazza con un triste passato alle spalle che si innamora del classico vampiro bello e dannato. Vittima in passato di un'aggressione da parte di un vampiro, ancora devo spiegarmi come mai finisca con il liberarne due dopo poche pagine. Non si tratta di vampiri qualunque, ma dell'ex che detesta (Aidan) e di un mostro il cui sguardo può essere riassunto con il termine "pazzia" (come Holly Black non manca di ricordare una pagina no e dieci sì). Per tutta la durata del romanzo, Tana non fa altro che rincorrere il pericolo, facendo dubitare della sua sanità mentale (nonostante viaggi con due vampiri e sia appena sfuggita ad un massacro leggiamo che "le venne in mente che non si depilava dal sabato precedente e che, probabilmente, cominciavano a spuntarle dei peletti ispidi").
La copertina originale del romanzo.
Aidan viene descritto quale peggior fidanzato di sempre, un ragazzo che cerca di fare ingelosire la sua dolce metà provandoci con tutti (uomini e donne) e causandole ulteriore sofferenza. Dopo aver tentato di mordere Tana più volte, quest'ultima lo libera e fugge con lui. C'è anche da dire che nel corso del romanzo, Aidan si trasforma da sbruffone egocentrico a sfigato piagnucolone terrorizzato all'idea di restare da solo nella Coldtown.Winter e Midnight sono due goth/emo/punk ossessionati dai vampiri e dalla morte. Li ho detestati da subito, trovandoli boriosi ed esibizionisti. Lo stesso dicasi per Pearl, la sorella di Tana, una ragazzina viziata, stupida e pressochè inutile ai fini della trama del romanzo.
Anche il temibile Lucien si rivela una cocente delusione. Altezzoso, borioso, potenzialmente letale eppure basta poco per metterlo al tappeto.
Infine abbiamo Gavriel, il vampiro belloccio di turno, protagonista assieme a Tana di quella che ammetto essere stata una delle scene più sexy mai descritte. Per tutta la durata del romanzo, Gavriel viene descritto sempre e soltanto come:
- dotato di capelli neri che gli ricadono sul viso
- con occhi rossi come rubini
- con un sorriso sghembo (vi ricorda qualcuno?)
- le ciglia che gli sfiorano le guance
- la bocca voluttuosa
- pazzo
- morto, eppure a volte respira (mentre abbraccia Tana) ed altre volte no (quando la bacia)
Sorvoliamo sul "finale non finale", a mio avviso un sotterfugio della Black. In sostanza, l'autrice si tiene aperta la strada per un eventuale quanto probabile seguito del libro. Ho sentito parlare di romanzo autoconclusivo, ma ne dubito fortemente, anche e soprattutto di fronte al successo ottenuto dall'autrice.
Conclusioni
Holly Black aveva delle buone idee che però restano tali per l'intera durata del romanzo. La Coldtown quale ghetto riservato ai vampiri, con la sua atmosfera post-apocalittica era a dir poco affascinante. Anche l'aspetto multimediale avrebbe potuto risultare interessante, peccato abbia soltanto trasformato il tutto in una sorta di succursale del Grande Fratello.I vampiri di Coldtown è un romanzo che si sviluppa al contrario, inizia incatenandoti alle pagine e finisce con il diventare sempre più noioso. Credo possa piacere agli amanti del genere (che sono tanti e che spero di rendere felici con il giveaway), ma per quanto mi riguarda, non sono riuscita a concepire i vampiri idoli delle teenagers, novelli Daria Bignardi e innamorati.
Vi invito a leggere anche la recensione che trovate su Inky mist in a brighter night, recensione che condivido al 100%.
Se avete letto questo romanzo, fatemi sapere che cosa ne pensate :)