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[Recensione] I Sogni Segreti di Walter Mitty (di Ben Stiller, 2013)
Creato il 14 gennaio 2014 da Frank_romantico @Combinazione_CAlla fin fine quando vai al cinema senza aspettarti nulla e poi ti ritrovi davanti pellicole di una certa bellezza, realizzi che davvero quella cinematografica è una macchina dei sogni. Io è per esperienze come quella che mi ha fatto provare un film come I Sogni Segreti di Walter Mitty che vado ancora in sala, pur sapendo che l'industria è costantemente sul punto di arenarsi, ternuta a galla da ingranaggi oleati dai soldi. E allora quando l'alchimia è perfetta (solo in quel caso) metti in secondo piano certe cose che proprio non vanno e ti concentri su tutto il resto. Non è mai uno sforzo, quando la pellicola funziona. Viene naturale. Ecco, io al cinema non è che mi aspettassi tantissimo da un film diretto e interpretato da Ben Stiller (su sceneggiatura di Steve Conrad). Quindi immaginate la mia sorpresa di fronte un film che ha il potere, nonostante tutte le sue ovvietà e i suoi trucchetti, di intrappolarti al suo interno. Ecco perché questa recensione avrà toni entusiastici. Ecco perché la loderò a tal punto che sembrerà non abbia nessun difetto. Perché questa è una di quelle recensioni scritte "di pancia". Che vi piaccia o no!
Walter Mitty è un sognatore un po' strambo che lavora allo sviluppo foto della rivista Life. Nel tempo libero fa sogni di gloria, ma deve entrare in azione quando un importante negativo scompare. Si tratta del capolavoro di Sean O'Connell, importante fotografo freelance, destinato all'ultima copertina della rivista.
Sogni ad occhi aperti. Immaginare di fare cose che mai e poi mai metteremmo in atto. Esagerare. Diventare una sorta di super eroe, dire la parola giusta al momento giusto, reinventare la propria esistenza sulla base di un desiderio o una speranza. Scrivere, dirigere e interpretare il proprio personalissimo film, uno di quelli che scorre solo sulle pareti della tua mente. Il cuore è la MDP. E rimanersene lì, impalati, impegnati ad assaporare quel sogno. A quanti di noi NON è successo? Penso a nessuno, almeno una volta nella vita. Ecco, a Walter Mitty questo succede spesso. Quasi sempre. Perché Walter non è un uomo d'azione. Anzi, nella sua vita ha smesso di agire quando la realtà, con tutta la sua potenza e la sua crudeltà, è irrotta nella sua vita. Walter è una persona che aveva tanti sogni e li ha dovuti chiudere nel cassetto per sopravvivere. Per non soccombere. Solo che, a un certo punto, Mitty deve fare i conti con la vita che non ha vissuto. Perché la vita continua a scorrere, che tu ci sia dentro oppure no, e può capitare che irrompa nella tua esistenza costringendoti a prendere determinate decisioni.
Allora di che parla questo film? Di un uomo comune, uno dei tanti. Solo un po' più strano del solito. La gente non comprende mai la diversità. Pretende che tutto sia sempre uguale al tutto, imprigionato in una sorta di mediocrità che ci rende tutti uguali. Il fatto è che il protagonista interpretato da Ben Stiller non è mai normale. Anche quando sembrerebbe sotto gli standard comuni, ha un mondo interiore che pulsa e pretende il proprio spazio. Uno spazio che Walter non gli può dare, mancando di coraggio. Poi, a un certo punto, è costretto a cambiare le carte in tavola. Il motivo è lo stesso che lo ha spinto ad una vita di rimpiani e di sogni irrealizzabili: sopravvivere. Per sopravvivere, ad un certo punto, Walter deve gettarsi in una vita fuori dal comune (che poi è la vita, quella vera) immergersi nel mondo e nella natura alla ricerca di Sean O'Connell (interpretato da un mangifico Sean Penn) ma anche alla ricerca di se stesso, di quel se stesso sepolto dal dolore della perdita e delle responsabilità.
Quindi I Sogni Segreti di Walter Mitty è un film che parla di noi. Che parla di quello che potremmo essere e di quello che non saremo mai. E per farlo mette in scena sequenze mozzafiato, molte in cgi, chiede in prestito alla natura la sua bellezza più selvaggia impressa dalla fotografia di Stuart Dryburgh, fonde ironia e dramma, commedia (quella un po' sfigata di Ben Stiller), romanticismo e cinema d'azione tendendo verso l'autorialità. Chiede aiuto alla bella semplicità di Kristen Wiig, alla cattiveria antipatica di Adam Scott e a David Bowie con la sua Space Oddity, e solo questo basterebbe ad esaltare. E parla di una cosa di cui nessuno parla più: tutti noi, facendo quello che facciamo, essendo quello che siamo, facciamo parte di quella gran cosa chiamata vita. Che non si ferma mai, si evolve, cambia e fa male, cazzo se fa male. Anche il più piccolo dei nostri movimenti può sconvolgere il mondo. Tramutarlo in qualcosa di meraviglioso o di terribile. E la bellezza, quella vera, è lì dove nessuno guarda mai. E lì dove nessuno la cerca.
Tratto dal racconto The Secret Life of Walter Mitty, scritto da James Thurber nel 1939, I Sogni Segreti di Walter Mitty è il remake della pellicola Sogni proibiti (1947), di Norman Z. McLeod. Non ho mai visto il film del '47 ma questo senza dubbio è un gioiello. Perché non è più così facile ridere, stupirsi e commuoversi, al cinema. Ed è ancora più bello quando non te lo aspetti. Ancora più bello quando lo fai con la persona che ami. E va bene così, almeno per un altro po'.
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