Genere: Narrativa (con tratti di avventura, suspence, romance)
Editore: Self PublishingPagine:191Prezzo ebook: € 2,45Uscita: 5 gennaio 2015
Sinossi:
Un balcone che si affaccia sul mare, circondato da un paesaggio surreale, in un luogo non ben definito, senza tempo. Su quel balcone, però, c'è anche una donna avvolta da un'aura misteriosa. E poi un salto nel vuoto, un’esperienza indescrivibile che sfugge a qualsiasi spiegazione logica. Un sogno ad occhi aperti? O piuttosto un'esperienza reale ai limiti del conosciuto? Sullo sfondo di un mondo martoriato dalla crisi economica e dalle guerre civili che imperversano in Medio Oriente, Andrea parte per il sud della Spagna con l’intenzione di trascorrere il suo compleanno in compagnia di vecchi amici. Lì conosce Sarah, una ragazza siriana. Ma chi è veramente questa ragazza? Cosa ha a che fare con il suo sogno, se tale è stato? Sembra che solo lei abbia la risposta. Ma la faccenda assume risvolti imprevisti, le cose non vanno per il verso giusto...
L’autore sul romanzo:«Un giorno, senza pensarci tanto, iniziai a mettere nero su bianco un sogno che avevo fatto e che, stranamente, - e non so proprio il perché, poiché il ricordo dei sogni, per quanto possano essere nitidi, si dilegua e si dimentica così tanto facilmente... - non voleva proprio abbandonare i miei pensieri.
La descrizione che feci di quello strano sogno diventò, poi, il prologo e il tema principale de "Il balcone".»
L’autore: Andrea Dilorenzo è nato a Foggia, nel 1983. Incomincia a suonare la chitarra all’età di dieci anni, passione che lo porterà, poi, a calcare i palchi di piazze e teatri in Italia e all’estero. Dopo alcuni anni vissuti in Spagna e in America Latina, nel 2011 ritorna in Italia e affianca alla sua attività di musicista quella di poeta e scrittore. Nel gennaio del 2015 ha pubblicato“Il balcone”, il suo romanzo d’esordio.
RecensioneDevo ammettere che all’inizio di questo romanzo, la mia lettura è stata un po’ fiacca, non riuscivo a capire bene dove l’autore volesse arrivare. Tuttavia, con l’evolversi della trama, insieme alla scrittura ben delineata, ai personaggi descritti con cura e profondità di sentimenti, tutto ciò mi ha spinto ad andare avanti. Diciamo quindi che questo romanzo, a mio modesto parere, parte un poco in sordina per poi riprendersi. Andrea, il protagonista di questa storia, è un uomo affascinante, che ama viaggiare e che, secondo me, non potrà che trasmettere al lettore la stessa passione. I luoghi che il ragazzo visiterà (non voglio anticipare troppi dettagli che potrebbero rovinare la sorpresa ai lettori) sono talmente ben descritti che pare di percepirne gli odori e i colori.“Mancava solo qualche giorno, e mi sarei messo in viaggio.”Molto affascinante, direi quasi magico, l’incontro con Sarah, così come particolarmente toccanti mi sono apparse le diverse fasi che hanno rappresentato il loro legame d’amore.“Poi mi abbracciò forte. In quell’istante sentì il profumo dei campi elisi irrorare come un balsamo una remota e dimenticata parte del mio essere.”“Era bella come il giorno in cui c’eravamo conosciuti, quando la luna si rifletteva nei suoi occhi quella notte sulla scogliera.”Un romanzo intenso, una storia tenera, a tratti drammatica e molto riflessiva. Secondo me, si percepisce chiaramente la figura maschile nei tratti stilistici ed espressivi. Non manca nessun ingrediente (dal mistero al sentimentale), e alla base di tutto credo vi sia la morale secondo cui quando a volte credi che sia giunto il momento di gettare la spugna, accade sempre qualcosa che ti spinge ad andare avanti, inesorabilmente.Un viaggio nella mente del protagonista, ma anche in luoghi diversi: dalla calda Foggia fino in Siria e oltre. Ho letto in un’intervista fatta all’autore che il suo desiderio era che questo libro potesse suscitare nel lettore emozioni e domande. Credo di poter asserire che con me ha fatto centro.Non è certo una lettura scontata, dal finale preconfezionato, resta impresso e merita di essere considerato (magari come titolo estivo da mettere in valigia).
Molto carino davvero, una lettura ricercata, che mi sento di consigliare a chi possiede un animo da viaggiatore.