Titolo: IL buio dentro
Autori: Laymon, Battiago, Di Orazio, Lombradi
Editore:vKipple Officina Libraria
Lunghezza stampa: 102
Prezzo: 2,99
Disponibile su Amazon
Descrizione:
Un’antologia di storie che raccontano l’orrore nella sua dimensione più
umana e quotidiana con quattro interpreti d’eccezione: a due pezzi
inediti in italiano di Richard Laymon, maestro dello Splatterpunk
internazionale, si affiancano racconti inediti di alcuni dei migliori
cantori Italiani dell’oscuro e del disturbante; parliamo di Caleb
Battiago, autore finalista al Bram Stoker Award ®, di Paolo Di Orazio e
Nicola Lombardi. Un viaggio sanguinoso in cinque tappe: ‘Invito
all’Omicidio’ di Richard Laymon dimostra come la fantasia dello
scrittore possa uscire dalle pagine e materializzarsi, inaspettatamente,
nella realtà. ‘Le Galline hanno gli Occhi’ di Paolo Di Orazio racconta
un grottesco spaccato famigliare, la surreale festa di compleanno di una
silenziosa capofamiglia che degenera nella follia più intima e
profonda. ‘By the Sea’ di Caleb Battiago è il ritratto futurista di una
ossessione, di un amore malato, di un baratto inconcepibile, fino alle
estreme conseguenze. ‘Saving Grace’ di Richard Laymon è la cruda storia
di un incontro nel bosco, dove due ragazzi scoprono come la malvagità
umana possa guidare i pensieri più oscuri e le lame più taglienti. ‘Il
Circolo Magritte’ di Nicola Lombardi trascina il protagonista tra i
denti di un sinistro circolo cannibalico organizzato come un riservato
club di poker, peccato che i tavoli siano rosso sangue, e non verdi, e
la moneta sia di carne. Carne umana.
Cinque storie di cruenta essenza, di bellissima, sfaccettata e nera
sensazione di un orripilante malattia; il senso di raccapriccio
attraversa tutti gli stadi dell’umano, mostrandone ogni sua devastante
perversità. L’esordio in Italia di Richard Laymon, su Kipple Officina
Libraria di Nicola Lombardi e le crudeli conferme di Paolo Di Orazio e
Caleb Battiago.
La sensazione di girarsi altrove, in preda al disgusto e all’orrore, sarà possibile che preda voi.
La recensione di Miriam:
La
paura del buio coincide con la paura dell’ignoto: temiamo l’oscurità perché non
sappiamo cosa possa celare alla nostra vista. L’idea che il buio possa
albergare dentro di noi, non può che risultare ancor più terrificante giacché è
impossibile scappare da se stessi.
Questa
raccolta può essere letta come un invito a fronteggiare questa paura concedendosi
un’immersione nelle tenebre rapida ma intensa. A scandire le tappe di questo
percorso, dal respiro internazionale,sono quattro autori d’eccezione: il maestro dello splatterpunk Richard
Laymon cui si affiancano le tre penne affilate come coltelli degli italiani
Caleb Battiago, Paolo Di Orazio e Nicola Lombardi.
Cinque
racconti in tutto che scandagliano la metà oscura annidata dentro ciascuno di
noi o riflettono il male che ci circonda e che spesso si manifesta nei modi e
nei luoghi più impensati.
Si
comincia con Invito all’omicidio di
Laymon e una scena che risulterà familiare a ogni scrittore, o aspirante tale:
Shane ha un racconto da scrivere e una scadenza ravvicinata da rispettare, ma
una musica assordante, proveniente dall’appartamento accanto al suo, gli impedisce
di concentrarsi. Nulla di inquietante, se non lo spettro della pagina bianca
che non vuole saperne di riempirsi, fino a che l’autore disperato non decide di
andare a bussare alla porta della sua vicina. Oltre la soglia troverà
l’ispirazione, forse, ma il prezzo da pagare sarà altissimo. Ecco dunque che con
un abile ribaltamento l’ordinario si trasforma in un incubo.
Ancora
più inquietante è lo scenario tratteggiato a seguire da Paolo Di Orazio in Le galline hanno gli occhi che, giocando
la carta del perturbante, ci mostra l’orrore annidato nel luogo che chiunque di
noi reputerebbe il più sicuro: le pareti domestiche. Siamo letteralmente
trascinati nel bel mezzo di una macabra festa di compleanno. Tre bimbi e il loro
papà si accingono a tagliare la torta per la mamma defunta da un pezzo e ancora
seduta in giardino. Terrore e follia si addensano in una stanza, riempiendo
così nel modo peggiore il vuoto lasciato da una persona cara. L’atmosfera è
davvero sinistra, la voglia di fuggire tanta… e veniamo subito accontentati.
Lanciati in corsa su un furgone blu, in By
the Sea, Caleb Battiago ci fa attraversare una Roma che, novella Golconda,
pullula di prostitute e angeli guardoni. Alla guida Maddalena che cerca una
Venere da consegnare al Mare affinché le restituisca Sara, la sua Cura.
Quella
in cui ci muoviamo è un’ambientazione surreale, descritta con crudezza e
poesia, sembra di essere su un set cinematografico post-apocalittico, affollato di fantasmi di
vecchie celebrità: un Vicent Price intento a scavare una fossa per il suo cane,
un Giorgio De Chirico nei panni di un vigile urbano, un Basquiat che colora i
rami spogli di un albero con una bomboletta spray, un Pierpaolo Pasolini armato
di Kalshnikov…mentre in sottofondo va
il Black Album dei Metallica. Una
corsa allucinante verso il lidio di Ostia per coronare una storia d’amore
maledetta… una storia dal finale inatteso che morde letteralmente il cuore.
Tocca
ancora a Richard Laymon riportarci in uno contesto dal sapore familiare con Saving Grace: due amici in bicicletta, i
colori e i suoni del bosco in una giornata tersa. Solo quiete apparente
ovviamente che sarà interrotta da un urlo e da una raccapricciante scoperta.
Sarà allora che un’innocua scampagnata si trasformerà in una gita all’inferno.
A quel punto uscirne vivi non sarà affatto scontato.
A
chiudere il cerchio è il Circolo Magritte
di Niola Lombardi, probabilmente il racconto più disturbante dell’intera
antologia. Sarà un debito di gioco non saldato a condurre il protagonista allo
strano circolo. Pagando un piccolo pegno potrà ottenere molti soldi sottraendosi
all’inevitabile regolamento di conti che decreterebbe la sua morte: un dito… un
solo dito per la vita. Avrà il coraggio di accettare? Per scoprirlo saremo
chiamati ad aggirarci nelle stanze segrete di un club molto particolare e a
partecipare a un banchetto a base di carne umana.
Una
bellissima rosa, nera, di racconti in grado di narrare l’orrore a trecentosessanta
gradi, passando da scenarilugubri e
colpi di coltello all’esplorazione degli anfratti più bui dell’anima umana. Una
passeggiata virtuale su un fil di lama che corre tra la curiosità e il bisogno
di distogliere lo sguardo, sfidandoci a restare in perfetto in equilibrio.