Conosciuto soprattutto per i suoi romanzi di fantascienza Dan Simmons con questo thriller/noir (credo sia l'unico) colpisce con le sue descrizioni di una lucidità assoluta.
Calcutta è considerata praticamente il buco più profondo dell'inferno, la feccia del mondo, dalle pagine del libro sgorgano sangue, liquami vari, si riesce quasi a sentire l'odore della paura e dell'orribile.
La trama è abbastanza semplice ma coinvolgente nel suo dipanarsi per terminare con un finale molto angosciante, che a me personalmente non è piaciuto, troppo raffazzonato, troppo superficiale per le belle pagine che lo avevano preceduto.
In ogni caso attenzione alla dea Kali, in tutte le sue mutevoli forme!
Recensione di Patrizia Seghezzi
TRAMA: Kali, l'immortale dea della morte e della distruzione, patrona di Calcutta, è stata bandita dalla terra migliaia di anni fa. Ma oggi è in corso un oscuro disegno per ricondurla tra gli uomini, come scopre Robert Luczak durante le ricerche di un antico manoscritto, Il canto di Kali. I seguaci di Kali, nel nome della dea, sono pronti a qualsiasi violenza, fino al sacrificio umano. Chi sbarra loro la strada, anche solo venendo a conoscenza dei loro progetti, è destinato a precipitare nell'incubo.
Titolo Il canto di Kali
Autore Dan Simmons
Anno 1993
Casa editrice Mondadori
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Fonte: Thrillerpages.blogspot.com