"IL CENTENARIO CHE SALTO' DALLA FINESTRA E SCOMPARVE'" di Jonas Jonasson
• Editore: Bompiani
• Pagine: 446
• Prezzo: 17,90 € (cartaceo) - 8,99 € (ebook)
Allan Karlsson compie cento anni e per l'occasione la casa di riposo dove vive intende festeggiare la ricorrenza in pompa magna, con tutte le autorità. Allan, però, è di un'altra idea. Così decide, di punto in bianco, di darsela a gambe. Con le pantofole ai piedi scavalca la finestra e si dirige nell'unico luogo dove la megera direttrice dell'istituto non può riacciuffarlo, alla stazione degli autobus, per allontanarsi anche se non sa bene verso dove. Nell'attesa del primo pullman in partenza, Allan si imbatte in un ceffo strano, giovane, biondo e troppo fiducioso che l'attempato Allan non sia capace di colpi di testa. Non potendo entrare nella piccola cabina della toilet pubblica insieme all'ingombrante valigia cui si accompagna, il giovane chiede ad Allan, con una certa scortesia, di vigilare bene che nessuno se ne appropri mentre disbriga le sue necessità. Mai avrebbe pensato, il biondo, quanto gli sarebbe costata questa fiducia malriposta e quella necessità fisiologica. La corriera per-non-si-sa-dove sta partendo, infatti. Allan non può perderla se vuole seminare la megera che ha già dato l'allarme, e così vi sale, naturalmente portando con sé quella grossa, misteriosa valigia. E non sa ancora che quel biondino scialbo è un feroce criminale pronto a tutto per riprendersi la sua valigia e fare fuori l'arzillo vecchietto. Un centenario capace di incarnare i sogni di ognuno, pronto a tutto per non lasciarsi scappare questo improvviso e pericoloso dono del destino.
Finalmente riesco a scrivervi una nuova recensione e, questa volta, è il turno di un libro che ha regalato mia mamma per
Pasqua e che, grazie principalmente alla sua copertina esilarante, ha attirato non poco la mia curiosità ed attenzione.
Geograficamente ci troviamo in Svezia e, più precisamente, in una casa di riposo. Qui, il neo-centenario, Allan, prende una grande decisione: scappare da quel luogo in cui è stato rinchiuso dai servizi sociali, ed allontanarsi il più possibile dalle perfide assistenti e dalle loro restrizioni; così, con tutta la naturalezza del mondo, l'anziano esce dalla finestra proprio mentre tutti sono in trepidazione per i festeggiamenti per il suo centesimo compleanno, ed inizia un'avventura che mai avrebbe immaginato di vivere.
Tutto inizia da un autobus e da una valigia piena di soldi che Allan ruba ad un giovane poco raccomandabile.Questo è l'episodio che apre la matrioska di eventi e di storie che - come tante vite - hanno il nostro audace vecchietto come protagonista. Per entrare nell'ottica del romanzo, immaginatevi un anziano in pantofole che, dopo essere scappato dalla casa di riposo, ne combina una dietro l'altra, finendo per essere inseguito da una banda di malviventi, ma riuscendo comunque a farla franca sempre (merito dell'esperienza centenaria? O forse solo dell'ingenuità dei suoi anni?)
Nel seguire Allan nella sua fuga, piena di (dis)avventure, l'autore ci permette di conoscerlo grazie a numerosi flashback che partono fin dalla sua nascita per arrivare ai giorni nostri..e, se pensate, che il massimo delle avventure lui le stia vivendo dopo la fuga dalla casa di risposo, beh, aspettate di sapere cosa ha fatto prima di finirci rinchiuso: vicissitudini con presidenti, bombe atomiche, dittatori ed omicidi involontari hanno caratterizzato la sua esistenza, il tutto condito da una buona dose quotidiana di acquavite e da una lunga serie di piani per salvarsi la pelle ogni giorno. Insomma un personaggio che sicuramente non si annoia mai e che non si è mai annoiato in tutta la sua vita! Tutte queste "finestre" che Jonasson apre sul passato di Allan, vanno a ricomporre un puzzle che ci permette di rivedere la storia del Novecento in tutti i suoi episodi più importanti, ma con una spruzzata di ironia che non guasta mai, anche quando si parla di episodi non proprio piacevoli per il mondo. Il nostro protagonista non è eroe, né antagonista. Eppure è il punto focale
di tutto e, nel leggere la sua storia, non è difficile immaginare che sia stato il punto focale anche di molti episodi storici.
L'ironia che troviamo all'interno del romanzo è sottile e mai troppo ostentata, il che vuol dire che, nel leggerlo, non ci si ritrova cappottati giù dal divano con le guance che fanno male dal troppo ridere, al contrario, le battute e gli episodi esilaranti che s'incontrano durante la lettura, si trasformano in un piacevole sorriso composto, come se il lettore stesse ridendo si, ma dentro di sé, in una compostezza che lascia intendere che non ci troviamo davanti ad un libro comico, ma ironico. E
la differenza tra i due generi è una linea sottile a cui l'autore gira intorno, senza però scavalcarla mai.
La narrazione, dal canto suo è elegante e mai fuori luogo, con quel tocco di "frizzantezza" e di divertimento che non guasta mai - soprattutto nei romanzi che ripercorrono la storia del mondo. L'idea alla base è sicuramente geniale: in un mondo di protagonisti alti, belli, palestrati e fatali, un neo-centenario in pantofole è quel che ci vuole per riprendere contatto con la realtà e rendersi conto che, per vivere straordinarie avventure, non è necessario avere una Porche o indossare pantaloni attillati! Ecco, si, credo che Allan sia il prototipo della vecchiaia che tutti noi vorremmo vivere..altro che case di riposo e minestrine alle 6 di sera!
Le descrizioni sono ben curate, sia le odierne che quelle storiche, e riescono a rendere il lettore vivo e partecipe all'interno della storia
Però - in quasi tutte le mie recensioni c'è un "però" - ahimè devo ammettere che, se i racconti della vita odierna di Allan sono scorrevoli e decisamente piacevoli, purtroppo i flashback storici non lo sono altrettanto, ed appesantiscono non poco l'intera narrazione - soprattutto se consideriamo che buona parte del libro tratta del passato del protagonista - per questo motivo non mi sento di dare un voto pieno a questo romanzo, ma ci tengo a consigliarvene la lettura, soprattutto se siete appassionati di storia, di sogni ad occhi aperti e di colpi di scena (che sicuramente qui non mancano!). Ci troviamo davanti ad un libro che non ha la presunzione di essere il migliore ma che, forse proprio grazie a questa sua freschezza ed all'ingenuità (finta o vera che sia) del protagonista, si presenta come una piacevole e allegra lettura, fuori dall'ordinario e, a tratti, tragicomica.
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