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Recensione: Il cielo oscuro di Roma

Da Flautodipan @miriammas
Recensione: Il cielo oscuro di Roma Titolo: Il cielo oscuro di Roma 
Autrice: Ilaria Tomasini 
Editore: self publishing 
Pagine: 350 
Prezzo cartaceo: 11,64 
Prezzo ebook: 1,95
Disponibile su Amazon
Descrizione:
Raven Locke, 16 anni, è una ragazza timida e complessata e Sara, la più carina della scuola, non fa che tormentarla. Un giorno Raven viene sfidata da Sara: di sicuro non avrà il coraggio di entrare nel cimitero da sola! La giovane accetta la scommessa, ma qualcosa va storto e per Raven e Sara inizia un incubo spaventoso. Aylward Dewayne è un tranquillo insegnante, ma di notte si aggira per le vie di Roma armato di un pugnale d'argento. Il suo passato nasconde un terribile segreto e il suo destino si intreccerà con quello di Raven e Sara in un'avventura mozzafiato.


L'autrice:
Recensione: Il cielo oscuro di Roma Ilaria Tomasini è nata a Roma il 28 maggio 1977. Diplomata al Liceo Scientifico A. Avogadro di Roma, ha in seguito frequentato un corso triennale di Illustrazione alla Scuola Internazionale di Comics. Attualmente vive in provincia di Verona insieme al marito e alla sua cagnolina Kira. Appassionata lettrice, scrivere è stata la sua passione praticamente da sempre. Oltre a scrivere romanzi e racconti, illustra i suoi libri e ne disegna le copertine. I suoi racconti sono stati pubblicati sulla rivista "Ti Presento il Gatto" e nell'antologia "365 Racconti d'estate".


La recensione di Miriam:
Gli scherzi non sempre sono innocui. A volte possono finire male e ritorcersi persino contro chi li architetta. È il caso dello scherzo ideato da Sarah e Marco, i due ragazzi più popolari del college Beccacivetta, ai danni di Raven, la ragazza più sfigata della scuola nonché loro bersaglio preferito. Il tutto le viene presentato come una sorta di prova di iniziazione che, se superata, potrà valerle l’ammissione nella cerchia degli studenti “in”.  La ragazza non deve fare altro che introdursi nel cimitero di notte e rubare una lettera da una lapide a sua scelta. Se riuscirà nell’impresa non subirà più atti di bullismo. Facile  e indolore, a patto di avere un pizzico di coraggio. A Raven il coraggio non manca e, sebbene non sia certa che i suoi aguzzini manterranno la promessa, accetta la sfida nella speranza di non essere più emarginata.
Mentre lei si avventura fra le lapidi, Marco la segue di nascosto intenzionato a spaventarla e a metterla in fuga prima che possa compiere la sua missione. Tuttavia, qualcosa va storto perché un mostro vero salta fuori dal buio e lo uccide senza pietà.
Raven sembra votata alla stessa sorte, ma si salva grazie all’intervento di  un uomo misterioso che somiglia incredibilmente al professore di inglese, Aylward Dewayne!
Un incipit in perfetto stile horror per una storia che si evolve in maniera appassionante e imprevista. Che razza di mostro è quello apparso nel cimitero? Marco è la sua unica vittima o continuerà a colpire? E ancora, chi è lo sconosciuto che lo ha fermato? Quella con il prof è solo una somiglianza o si tratta proprio di lui?
Tante sono le domande che, superate le prime pagine mozzafiato, si affastellano nella nostra mente e che ci accompagneranno per tutta la lettura, conducendoci gradualmente alla conquista delle dovute risposte.
Avvalendosi di uno stile semplice, di un linguaggio e di immagini che sembrano rivolgersi in maniera privilegiata a un target giovanile – ma non meno godibili per un pubblico più maturo −, Ilaria Tomasini tesse una trama dark, intrigante e ben congegnata. Ci racconta una Roma alternativa, pericolosa e segreta; ci narra di demoni incarnati e di una lotta secolare condotta, all’insaputa dei più, contro le forze del male e, nello stesso tempo, ci porge una storia che parla di amicizia, di amore e di perdono, toccando anche tematiche più spinose, come quella del bullismo.
Il cielo oscuro di Roma è, infatti, un ottimo esempio di come l’horror possa spingersi al di là del mero intrattenimento, suscitando riflessioni su argomenti di attualità e, incredibile ma vero, veicolando messaggi fortemente costruttivi.
Leggendo ho provato l’ebbrezza della paura, ma non solo quella.
L’autrice ha saputo gestire con abilità la componente fantasiosa del racconto, evitando i soliti cliché e giocando molto sull’ambivalenza della natura demoniaca. I demoni evocati tra le sue pagine, ben riescono nell’intento di inquietare, proprio perché ambigui: non sempre si mostrano per quello che sono, anzi, il più delle volte si mescolano agli esseri umani acquisendo sembianze gradevoli e, tanto più vincono, quanto più riescono a ingannarli.
Mentre i loro attacchi ai danni degli studenti e dei docenti dell’istituto Baccacivetta si moltiplicano, trascinandoci in un vortice di misteri e situazioni da brivido, si sviluppano interessanti dinamiche tra i personaggi coinvolti. Su questo sfondo pauroso, vedremo nascere una bellissima amicizia fra Sarah e Raven che, da bulla e vittima, si riscopriranno essere anime affini e si regaleranno una seconda chance, ma vedremo anche sbocciare l’amore e scopriremo che il perdono può rivelarsi un’arma invincibile contro il male.
Una originale storia di maledizione e riscatto in cui bene e male sono nettamente divisi da una linea di demarcazione che può però essere superata, giacché la possibilità di amare è data a tutti, persino alle anime dannate, e può rappresentare la via per la redenzione.

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