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Recensione: "Il Convento di Saint-Matthieu"

Creato il 09 ottobre 2014 da Ilary
Titolo: Il Convento di Saint-Matthieu Autore: Veronica Piras Editore: autopubblicato Pagine: 267 Prezzo: 7,31 € cartaceo / 0,99 € ebook
Aaron Keller è un giovane ragazzo tedesco, combattuto fra l'orgoglio di essere un valoroso soldato e il disprezzo di appartenere all’esercito nazista. “Sentivo che la mia vita si stava colorando di tinte vermiglie, ogni cosa diventava rossa come il sangue che vedevo scorrere ogni giorno”. Una notte di gennaio del 1939, Aaron decide di prendere il treno e fuggire in Francia per rifarsi una nuova vita, lontano dagli orrori che Hitler sta perpetuando in Germania. Destinazione? Casuale, ma la fatalità lo conduce in una cittadina chiamata Trouchoix. Il suo primo proposito è quello di trovare lavoro, ma il fatto di essere tedesco non lo aiuta di certo. All’imbrunire, mentre fa ritorno all’ostello, si perde nei pressi di un bosco e percorrendo una stradina bianca arriva ai piedi di un convento di suore, dove chiede ospitalità per una notte. Ma le cose si mettono peggio del previsto: una violenta bufera di neve e una frana lo bloccano in quell’ambiente claustrale, senza poter avere contatti con il mondo esterno. Tuttavia, contrariamente alle sue basse aspettative, la vita delle suore e dei rifugiati ebrei non è poi così male. Questo però è solo l’inizio, perché proprio quando comincia ad ambientarsi, una serie di efferati omicidi spezzerà gli equilibri in modo irreversibile. Non c’è possibilità di fuga,qualcuno (o qualcosa) si aggira indisturbato tra le mura del convento e i sospetti potrebbero ricadere su chiunque. Un thriller con sfumature horror, dove tutto può essere e niente è come sembra. 

Recensione
Il Convento di Saint-Matthieu dell'esordiente Veronica Piras è un romanzo che fonde insieme generi diversi, dal thriller all'horror con sfumature di paranormal. Ambientato nel 1939 quando in Germania imperversava il nazismo, il libro racconta la storia di Aaron Keller giovane soldato tedesco che, stanco e disgustato da qyello che sta succedendo nella sua patria, decide di scappare e preso un treno si rifugia in Francia. Aaron non ha una meta precisa, sa solo che si vuole allontanare dalla Germania e da ciò che vi sta succedendo, e così si ritrova in un piccolo paese francese, Trouchoix. La vita in quella cittadina non è facile per Aaron che in attesa di trovare una sistemazione migliore si è stabilito in un ostello, perchè tutti sono diffidenti nei suoi confronti in quanto tedesco e trovare un lavoro per mantenersi sembra essere un'impresa impossibile. Una sera, mentre sta facendo ritorno all'ostello, Aaron si perde e girovagando per trovare una strada che lo riporti alla sua temporanea abitazione, giunge davanti a un convento di suore alle quali chiede ospitalità per una notte. Nel convento oltre alle suore sono ospitati anche dei rifugiati ebrei, la cuoca Madhavi, il giardiniere Baptist con la figlioletta Clementine e il figlio adottivo Nathan. La situazione al convento sembra essere tranquilla quando, improvvisamente, le cose volgono al peggio: non solo scoppia una bufera di neve, ma l'edificio rimane isolato dal resto del mondo anche da una frana. Ad Aaron non resta altro da fare che rimanere forzatamente al convento insieme agli altri e, nonostante le sue non rosee aspettative, la permanenza al monastero non è poi così spiacevole. O almeno non lo è fin quando non cominciano a verificarsi raccapriccianti delitti con vittime le suore del convento... e il responsabile di questi omicidi non può che essere qualcuno rinchiuso nell'edificio, dato che nessuno può entrare dall'esterno. Ma chi è il misterioso assassino? Sarà Aaron con l'aiuto di Noa, una rifugiata ebrea dalla quale il giovane è molto attratto, a risolvere il mistero e scoprirà che ci sono in azione forze "superiori" che non hanno niente di umano e che stanno vendicando orrori perpetrati nel passato in nome della religione cattolica... Romanzo che parte come un thriller, anzi uno dei più classici dei thriller, ovvero quello di un luogo chiuso e isolato nel quale tutti sono sospettati come possibili assassini e si conclude come un horror paranormale, Il Convento di Saint-Matthieu è stata una lettura nel complesso avvincente ma che non mi ha convinta del tutto. Questo in parte perchè mi aspettavo che fosse più thriller classico che horror, così come viene definito nella sinossi, e invece è più che altro un romanzo con una forte componente horror e soprannaturale, mentre l'aspetto thriller dopo i primi delitti passa in secondo piano. Certo non si può negare che l'autrice sia stata abile a tessere la sua trama incastrando storia realmente accaduta a fantasia, mescolando il male nelle sue forme terrene come il nazismo del periodo in cui è ambientato il romanzo e altre atrocità commesse in nome di un ideale come può essere la religione, al male soprannaturale, quello incarnato da demoni o altre entità ultraterrene; inoltre il romanzo procede con un ritmo che non si può definire serrato come ci si potrebbe magari aspettare da un libro di questo genere, dato che comunque in certi momenti la narrazione si fa più lenta, ma indubbiamente è incalzante, ricco di pathos e di suspense, insomma fa restare con il fiato sospeso perchè non si sa mai cosa può succedere di pagina in pagina. Anche l'atmosfera oscura e claustrofobica come può essere quella di un antico convento pieno di stanze chiuse e passaggi segreti è ben descritta dall'autrice, così come sono ben caratterizzati i personaggi, non soltanto il protagonista di cui conosciamo anche i pensieri più intimi, le emozioni e i tormenti in quanto è lui a narrare in prima persona la vicenda in cui si è trovato coinvolto, ma ben realizzati sono anche i personaggi secondari e di contorno. Come dicevo prima, però, questo libro non mi ha convinta del tutto, pur avendolo trovato una lettura piacevole e il motivo principale sta nel modo in cui è scritto; non è che sia scritto male, anzi, per essere opera di un'esordiente lo stile di scrittura è più che buono, è scorrevole e non banale e c'è solo qualche piccolo refuso, il fatto è che è troppo moderno per l'epoca in cui è ambientato, i personaggi parlano e pensano come potrebbero parlare o pensare persone del nostro tempo, non certo del 1939. In poche parole, non si percepisce granchè l'epoca storica di ambientazione, anche perchè, a parte qualche riferimento al periodo trascorso nell'esercito tedesco da Aaron o agli ebrei rifugiatisi nel convento per la situazione, non c'è altro che faccia capire che siamo in un'epoca passata. Oltre a questo ci sono anche vari anacronismi che non aiutano di certo, sia per quanto riguarda il periodo principale di ambientazione sia per quanto riguarda i tre periodi storici antecedenti che Aaron si ritrova a dover visitare per sconfiggere i demoni che infestano il convento. Insomma, tra alti e bassi, e considerando che è un romanzo d'esordio, direi che Il Convento di Saint-Matthieu è un libro abbastanza buono che intrattiene e appassiona con la sua trama ricca e originale, con la giusta dose di brividi e inquietudine e che consiglio in particolare agli amanti dell'horror.
Il mio voto:

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