Titolo: Il dilemma dell’Onnivoro -Versione per giovani adulti-
Autrice: Michael Pollan
Casa editrice: Giunti Editore
Pagine: 336
Voto:
Trama:
Michael Pollan decide di improvvisarsi «detective del cibo» per conoscere l’evoluzione e i segreti nascosti dietro quello che si mangia, dal seme al frutto, dalla storia del «cibo con una faccia» alla carne lavorata e anatomicamente irriconoscibile. Inizia così una ricerca che lo porta a conoscere varie realtà, dalla produzione industriale a quella dei produttori diretti. Fast food, supermercati, fabbriche, macelli e piccole fattorie diventeranno il terreno della sua instancabile marcia verso la consapevolezza. In questo viaggio pieno di scoperte ma anche di incertezze, Pollan dovrà affrontare molte esperienze che lo metteranno a dura prova, dovrà combattere e accettare compromessi, dovrà forzare la sua indole e imparare a cacciare e a uccidere per nutrirsi. Alla fine però ritroverà la strada di un rapporto diverso con madre natura e sarà in grado di scegliere come comprare, cucinare e mangiare.
La sua ricerca si conclude con un menù a quattro portate dove finalmente quello che c’è nel piatto non è più un dilemma ma la storia appena raccontata.
Recensione:
Confesso che a primo impatto non ero molto convinta di leggere questo libro, generalmente leggo romanzi e questo è un vero è proprio “manuale” quindi non sapevo se mi avesse preso dentro o meno, ma dopo poche pagine ho dovuto ricredermi!
Come vedete ho dato 4 stelline su 5, perché il libro mi ha appassionato davvero molto (anche se in alcuni momenti era un po’ troppo crudo ed esplicito) e tempo permettendo (che ultimamente è davvero poco) l’ho letto in quattro volte (non posso quantificare in giorni siccome a causa della mancanza di tempo -appunto- è stato fermo nel comodino per un bel po’).
Michael Pollan è un giornalista e un onnivoro, un giorno curioso di sapere da dove proviene e come è fatto il cibo che mangia, decide di improvvisarsi «detective del cibo» ed inizia a svolgere una vera e proprio ricerca, il libro stesso infatti è un manuale, quasi un “dossier” che contiene il resoconto delle sue scoperte con tanto di aneddoti, disegni, foto e definizioni.
Alla fine della lettura Pollan riesce a rispondere ad una domanda che la maggior parte di noi almeno una volta della vita ci siamo fatti, ossia: cosa mangiamo veramente?
Il libro è diviso in 4 categorie che rappresentano i quattro pasti “tipici” (pasto industriale, pasto biologico industriale, pasto sostenibile locale e pasto fai-da-te) e i cibi di questi pasti vengono seguiti attraverso un percorso specifico dall’inizio della catena alimentare all’arrivo nel suo piatto.
Pasto industriale:
La discussione inizia con il mais. Lo sapevate voi che il mais è ovunque? In quasi tutto quello che mangiamo e beviamo? Io onestamente no. Gran parte di questo capito è scioccante vi avviso …
Pollan parte da una “specie” di fattoria dove coltivano mais e da lì segue il tragitto del raccolto che va ad alimentare mucche, maiali, polli, ecc. e si sofferma sui vari problemi ad esempio che le mucche non sono fatte per mangiare mais e quindi questo causa loro gravi problemi di salute che vanno “tamponati” con super cocktail di antibiotici e ormoni che danneggiano poi l’uomo.
Il primo pasto si conclude con un incursione al supermercato per scoprire da cosa sono composti i cibi che mangiamo di solito.
Pasto biologico industriale:
La seconda parte si concentra sul biologico, qui il cibo è coltivato in grandi fattorie industriali, ma unicamente con fertilizzanti, diserbanti e pesticidi naturali, e venduto con le stesse modalità del cibo industriale.
Scopriremo che ciò che è scritto non è mai ciò che è in realtà …
Pasto sostenibile locale:
Questo tipo di pasto è coltivato e prodotto in policoltura da piccole fattorie; non ha bisogno di essere trattato e non percorre lunghe distanze – arriva, per esempio, al mercato contadino – prima di arrivare sulla vostra tavola.
Pollan fa visita alla Polyface Farm appena fuori di Charlottesville, VA, dove Joel Salatin solleva mucche, maiali, polli, tacchini, conigli in armonia con la natura e non frenando i loro istinti animali.
Pasto fai-da-te:
Il suo ultimo pasto è composto da ingredienti cacciati o raccolti dallo stesso Pollan. Lo scrittore si rende conto che questa è un’opzione poco realistica per essere utilizzata quotidianamente, ma vuole comunque sottoporsi a questo esperimento.
Dopo la caccia al cinghiale, la raccolta di funghi di bosco, la raccolta delle ciliegie da un albero del quartiere, scopre ciò che è per lui, ”Il pasto perfetto.” Perché perfetto? Il suo pasto non sarebbe stata possibile senza il numero di persone che lo hanno aiutato nella sua caccia e gli sforzi di raccolta.
Lo scopo del libro è porci le seguenti domande:
- Che cosa stiamo mangiando?
- Da dove proviene?
- Qual è il vero costo? (Politico, ambientale, etico e di sanità pubblica)
Giunti mi ha gentilmente offerto questo libro da leggere e recensire. L’articolo contiene le mie opinioni personali ed imparziali e non è influenzato in alcun modo dall’ azienda.