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Recensione Il fascino dell'impossibile

Creato il 20 gennaio 2016 da Lightman

Attraverso il fascino dell'impossibile il cineasta indipendente Silvano Agosti ci conduce alla scoperta di Luigi Orazio Ferlauto, il quale porta avanti da oltre sessant'anni una vera e propria Oasi per disabili.

Recensione Il fascino dell'impossibile

Uno, nato a Brescia nel 1938, è Silvano Agosti, cineasta che sogna un cinema indipendente d'autore e che, curatore anche del testo Come produrre e realizzare qualsiasi film indipendente dal denaro o, per capirci meglio, senza spendere neppure un solo euro, annovera nella propria filmografia - spaziante dal 1960 al 2001 - titoli quali N.P. Il segreto con Francisco Rabal e La ragion pura con Franco Nero ed Eleonora Brigliadori.
L'altro, novantaquattrenne sacerdote illuminato autore del libro Sono un prete che crede in Dio e convinto che i disabili devono convivere con gli abili, si chiama Luigi Orazio Ferlauto e sta elaborando da tempo il progetto di una vera e propria città per dare ai portatori di handicap maggiore fiducia nella vita.
Un progetto che provvederebbe ad allargare massicciamente L'Oasi, ovvero il già esistente Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico per disabili di varie età messo in piedi a soli ventitré anni a Troina (in provincia di Enna) dall'uomo, secondo cui il potere mette paura perché opera imponendo e sul quale si focalizza la camera agostiana ne Il fascino dell'impossibile, frutto di circa sessanta minuti di montaggio ricavati da ventidue ore di girato.

L'Oasi dei volontari

Infatti, al di là delle immagini di repertorio riguardanti la Seconda Guerra Mondiale e gli americani insediatisi all'epoca in Italia , è attraverso le sue testimonianze che apprendiamo il lungo percorso che lo ha condotto verso un sogno che definisce "Non così utopico come tanti pensano".
Un sogno che è sicuro di poter realizzare perché profondamente credente in ciò che fa e, da sempre, capace di concretizzare molto con poco, spinto dal desiderio di sostenere la creazione di un mondo dove c'è amore anziché moltiplicazione d'ingordigia.
Un sogno che Agosti racconta tirando in ballo anche la volontaria Tonina, la quale racconta che andava casa per casa a raccogliere ciò che le veniva donato per sostenere l'iniziativa; mentre al di là delle musiche a firma di Ennio Morricone, l' Inno alla gioia di Ludwig Van Beethoven svolge in più di un'occasione il suo ruolo di significativo commento sonoro.
Del resto, sebbene la gente sia ancora turbata dall'idea di avere un disabile in famiglia, l'idea di Ferlauto è che i disabili debbano convivere con gli abili, in quanto gli esseri umani sono tutti uguali, ma è la loro diversità a renderli unici e grandi.

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