Un carabiniere ambisce a diventare attore. Dovrà però affrontare un 1968 ricco di rivoluzioni sociali.
Il film documenta meticolosamente tutte le rivolte atte a permettere alla povera gente di accedere ad un bene che fino ad allora era stato considerato d’èlite, la cultura.
A fare da contorno ci sono le storie d’amore che si intrecciano tra i protagonisti, ma che sembrano poco amalgamate al contesto sociale e al modo di concepire la vita a quei tempi (una veduta troppo moderna della donna, troppo poco realistica).
Il film si conclude senza una fine effettiva e soprattutto tacendo circa cosa sia cambiato da allora e cosa renda la nostra realtà diversa da quella dell’epoca.
L’interrogativo è sempre lo stesso: l’Università di oggi è davvero tanto migliore?
Il film ha ovviamente una marcata impronta politica.