Recensione: Il Mistero Di Oliver Ryan

Creato il 04 novembre 2014 da Penny

Il Mistero Di Oliver Ryan
di Liz Nugent

Prezzo cartaceo: € 17,00

Prezzo E-Book: Disponibile a Breve
Titolo Originale: Unravelling Oliver
Editore: Neri Pozza
Pagine: 223
Genere: Thriller, Noir

Oliver Ryan è un uomo sicuro di sé. Unisce, come dice Michael, suo amico sin dai tempi dell'università, "un'avvenenza poetica" a modi compiti e riservati. Una combinazione irresistibile per le numerose ragazze da lui sedotte in gioventù, quando se ne andava in giro come un divo del cinema coi suoi completi di lino e gli occhi scuri da bel tenebroso. Una combinazione irresistibile anche per tv e media dublinesi, che fanno a gara per averlo nei talk show e sulle pagine delle riviste patinate. Oliver Ryan è, infatti, uno scrittore famoso, uno dei più noti autori irlandesi di libri per bambini. Come sovente accade agli uomini di successo, ha una compagna dolce e carina: Alice, che illustra magnificamente le sue opere, ma rifugge le luci della ribalta ed è così schiva che non vuole nemmeno rivelare che l'illustratrice dei volumi di Vincent Dax - il nom de plume di Oliver - è sua moglie. Una sera di novembre del 2011, dopo una cenetta deliziosa a base di tajine di agnello, roulade con i lamponi e Sancerre, accade l'irreparabile.
Nella casa della coppia, situata nell'elegante Pembroke Avenue, Oliver picchia così selvaggiamente Alice da ridurla in coma... un corpo inerte disteso per terra, la testa e il tronco curvi come un punto interrogativo. La notizia fa subito il giro di tv e giornali. Com'è possibile che il carnefice dell'illustratrice sia proprio Vincent Dax? Lo scrittore venerato da un ampio pubblico per i suoi modi cortesi e per l'irresistibile fascino della sua persona?



Chi è veramente Oliver Ryan? Uno scrittore famosissimo, un marito devoto ed un compagno divertente, ma dietro questa maschera chi si nasconde in realtà? La sceneggiatrice irlandese Liz Nugent ha creato una figura oscura con molti lati negativi, un uomo violento che ha distrutto molte vite ma che è riuscito a non dare mai troppo nell'occhio: il romanzo lascia al lettore un misto di odio e di frustrazione verso questa figura a cui è sempre stato permesso di far del male. Attraverso i racconti degli amici e delle persone che l'hanno frequentato si aggiungono tasselli ed episodio che sempre più spesso fanno affiorare nella mente del lettore una domanda: ma se sapevate che era pericoloso perchè non avete fatto niente? perchè avete semplicemente guardato da un'altra parte? Oliver in prima persona racconta la sua triste infanzia in orfanotrofio prima e poi in collegio insieme al fratellastro amato ed osannato dallo stesso padre che l'ha sempre ripudiato. L'odio nella sua anima ha inziato a scorrere presto, il risentimento verso quella vita e quella felicità che gli è sempre stata negata l'ha reso una persona fredda e calcolatrice e l'avvenenza gli ha permesso di usare le donne come carta straccia. Il sentimento predominante in questo romanzo è sicuramente l'odio: odio verso la violenza devastante di Oliver, odio verso la passività di chi l'ha conosciuto e ha deciso di non fare niente e l'odio che il protagonista prova verso tutto e tutti. Non è un romanzo semplice, non è sicuramente una lettura facile: l'autrice ha creato un romanzo molto crudo sebbene non ci siano descritte scene truculente, basta la figura di Oliver ha rendere tutto molto noir. Pagina dopo pagina il lettore si distacca dal protagonista, per il quale è impossibile provare empatia: saranno le sue "vittime", le persone che ha conosciuto e che raccontano di lui a suscitare emozioni positive nel lettore. Un romanzo bello quanto oscuro che va letto per il profondo messaggio che lascia: mai voltarsi dall'altra parte quando si assiste ad una violenza, chi l'ha fatto una volta lo farà di nuovo e deve essere fermato prima che sia troppo tardi.
Durata totale della lettura: Due giorni
Bevanda consigliata: Tè alla cannella

Formato consigliato: cartaceo
Età di lettura consigliata: dai 17 anni


“Un uomo violento, un mostro che si nasconde dietro una maschera.”




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