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Recensione: IL MURO DI LUCE di E. Grisostolo

Creato il 19 aprile 2014 da Ciessedizioni

A cura di Andrea Schiavone per il Blog 'Fantasy Planet'

Cover_Il_muro_di_luceSINOSSI

Anni ’40, New York. Un vecchio scienziato riesce a costruire, grazie a delle visioni illuminanti, una macchina capace di viaggiare nel continuo spazio tempo. Anni ’60, base militare di Mountauk. Un ambizioso ufficiale dell’esercito è al capo di una missione che si avvale della collaborazione di esseri alieni.

2013, Maniago. Un piccolo imprenditore, prossimo alle ferie estive, si concede un’ultima escursione nei boschi della Val Cellina in compagnia di un suo amico militare dell’aeronautica al servizio della vicina base americana. Le tre storie finiranno con l’intrecciarsi, grazie a degli straordinari portali dimensionali, che metteranno in connessione i protagonisti di tre epoche diverse, ma supervisionate da esseri alieni abitanti di una dimensione parallela.

A rischio è il futuro dell’umanità. E tra atti eroici alieni e improvvisati paladini del genere umano, le vicende si susseguono ad un ritmo incalzante muovendosi tra il tempo e lo spazio.

RECENSIONE

FantasyPlanetQuella di Grisostolo è un’abilità narrativa capace di tenere il lettore incollato ed in un costante stato di tensione. Uno stato tensivo generato dallo smanioso desiderio di conoscere, di arrivare al punto culmine che, abilmente, lo scrittore fa deflagrare in un finale che giunge come una stangata, ma che si confà perfettamente ad un romanzo che ha come ambizione principale quella di aprire più profonde e complesse riflessioni, dal tono spesso esistenziali.

Il muro di luce è un romanzo di genere, mai però fine a se stesso. La libertà a cui si presta perfettamente lo sci-fi è infatti sfruttata da Grisostolo per costruire un’articolata tessitura narrativa, il cui frutto mette in campo contenuti dal retrogusto esistenziale, fino a lambire quei concetti di sincronicità junghiana. La narrazione si muove nel tempo e nello spazio, fino ad aprirsi ad una struttura tridimensionale, che allarga la superficie di azione anche a dimensioni parallele, a mondi invisibili e a misteriose forze sottese al mondo fisico.

Svariati elementi concorrono ad avvalorare questo approccio ponderato alla narrazione. La contrapposizione tra le avanzate tecnologie ed il paesaggio incontaminato dei boschi della Val Cellina, crea un inevitabile cortocircuito, ma allo stesso tempo svela quanto la natura nasconda delle forze insondabili, eternamente oscure sia per l’essere umano che per l’alieno; allusione acutamente incarnata da quelle colonne d’oro del Monte di San Lorenzo di cui narrano le leggende di quei luoghi; così come misteriosa resterà l’intelligenza che influenzerà le scoperte del vecchio scienziato. Una riflessioni quasi ontologica e teologica, da questo punto di vista, ma che trova forza in quella inestricabile radicazione ad una natura inviolata, pura, da contemplare estaticamente, con sguardo romantico, come probabilmente lo scrittore maniaghese fa nel suo privato. Forze oscure, mondi paralleli, figure perturbanti, che infatti ricordano un certo tipo di letteratura romantica, e da cui traspare un’intima e sensibile concezione della natura.

In un racconto in cui il quotidiano e l’extra quotidiano di scontrano inaspettatamente, l’inserimento di accenni ai miti della tradizione si inquadra come riflesso di una costante e sempiterna condizione dell’umanità, combattuta tra desiderio e l’impossibilità di conoscenza. Le arcane presenze, che aleggiano negli spazi della routine giornaliera, trovano corpo e sconvolgono l’ignara esistenza di un uomo comune (come ne Incontri ravvicinati del terzo tipo), e saranno input ad un’avventura tra luoghi reali e dimensioni eteree, oniriche, ma ancor di più, in spazi della coscienza.

I punti di vista si alternano seguendo i salti spazio-temporali della narrazione, riuscendo però sempre a catturare il lettore, che si ritroverà anche lui risucchiato da quella corrente destabilizzante di avvicendamenti, immedesimandosi prima con un uomo comune e poi con un essere alieno.

Un romanzo perfettamente pensato e sapientemente scritto. Una lettura indubbiamente consigliata.

Voto: 3.8

 

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