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Recensione: "Il piano del Gatto"

Creato il 24 agosto 2015 da Ilary
Recensione: piano Gatto Titolo: Il piano del Gatto Autore: Sergio Cova Editore: Happy Hour Edizioni Pagine: 256 Prezzo: 12,80 € cartaceo
1977. Una rapina...Anche se lontano, si vede bene l'interno del portavalori. Si vede il pianale lucido di metallo, le pareti blindate e lisce, le piccole aperture protette dalle grate. Si vede ogni cosa. Tranne il denaro. Quello non c'è. 1997. Il Monaco non ha mai smesso di pensare alla rapina di vent'anni prima al portavalori della Banca d'Italia e ai dodici miliardi scomparsi insieme al Principe, uno della banda guidata dal Gatto. Ma quando il Principe gli confida che non è stato lui a tradirli, il Monaco riprende la caccia al tesoro e agli altri componenti della banda, per scoprire cosa è successo veramente quel giorno.

RECENSIONE
Il piano del Gatto di Sergio Cova è un noir tutto italiano pubblicato di recente da Happy Hour Edizioni che mi ha gentilmente offerto la possibilità di leggerlo. Il romanzo è ambientato a Varese e la trama si dipana su due piani temporali il 1977 e il 1997;  la vicenda prende avvio nel 1977 quando il Monaco, il Principe e il Rosso, tre giovani amici che passano il loro tempo a fantasticare sui modi per fare soldi facili, si lasciano irretire da Amerigo Mombelli alias il Gatto, il proprietario del bar che sono soliti frequentare nonchè un criminale scaltro e navigato, che li convince a partecipare a una rapina in grande stile che potrebbe cambiare per sempre le loro vite e regalare loro quella ricchezza che tanto bramano. I tre amici non sono certo criminali esperti, anzi sono più che altro degli incoscenti che decidono di buttarsi in un'impresa pericolosa lusingati dal miraggio della ricchezza facile, al contrario del Gatto che, invece, ha progettato un piano nei minimi particolari. Così, dopo aver reclutato altri due complici, Valentino Macrì e Veronica Oliva, l'improvvisata banda inizia a "fare le prove" della rapina del secolo sotto l'attenta regia del Gatto finchè non arriva il grande giorno. La rapina si svolge come previsto ma ad un certo punto qualcosa va storto: i soldi e il Principe scompaiono, mentre tutti gli altri vengono catturati dalla polizia. Vent'anni dopo, il Monaco, che nel frattempo si è rifatto una vita sotto falso nome in Francia, viene convocato in Italia dal Principe tramite il suo avvocato e gli confida che, contrariamente a quanto pensavano tutti i componenti della banda, non è stato lui a fare la soffiata alla polizia e a far sparire i soldi. Così il Monaco si mette sulle tracce dei suoi ex complici per scoprire cos'è successo davvero quel fatidico giorno e soprattutto dove sia finito il bottino... In questo romanzo l'autore racconta una storia semplice e tutto sommato "tradizionale", nel senso che si tratta di un tema già ampiamente usato in letteratura, ma che è molto appassionante e riesce ad avere comunque una sua originalità. È un romanzo che si legge davvero in breve tempo grazie alla scrittura semplice e immediata che ci porta subito nel vivo della storia, e ai personaggi interessanti e ben caratterizzati. L'autore, tra l'altro, è riuscito a rendere simpatici i suoi personaggi anche se si tratta di criminali, ma li ha resi umani con la loro spavalda ingenuità e si percepiscono in modo meno negativo di quanto ci si aspetterebbe da protagonisti di questo tipo. Tra i personaggi spicca il Monaco che si potrebbe considerare come il protagonista principale del romanzo dato che è il personaggio che viene approfondito maggiormente e del quale seguiamo le gesta, mentre gli altri sono delineati in modo più rapido ed essenziale ma tale, comunque, da farci conoscere la loro personalità.
Parlando da un punto di vista soggettivo, devo dire che personalmente questo romanzo mi è piaciuto, l'ho trovata una lettura molto avvincente e intrigante, mi è piaciuta la scrittura lineare, diretta e senza fronzoli dell'autore, e anche i personaggi, tanto che l'ho letto in soli due giorni perché mi sono davvero appassionata alle vicende narrate. Tra le due parti forse ho preferito un pochino di più la prima, quella relativa all'organizzazione della rapina, mentre la seconda, cioè quella ambientata nel 1997 non mi ha convinta del tutto, ho trovato la soluzione del mistero un po' troppo semplice e veloce. Al di là di questo, in ogni caso, Il piano del Gatto è un buon romanzo, una crime story accattivante che si fa leggere davvero con piacere. Consigliato!
Il mio voto: Recensione: piano Gatto

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