Serata dedicata al film del weekend scelto per voi, da buon napoletano non potevo far attendere così tanto il primo film da regista del mio compaesano Alessandro Siani, da molti considerato come l'erede naturale di Massimo Troisi.
Il Principe Abusivo come detto è l'opera prima da regista di Alessandro Siani, comico napoletano esploso a livello nazionale grazie al successo di Benvenuti al Sud e del suo sequel Benvenuti al Nord.
La trama ruota intorno ad una giovane principessa in cerca di notorietà, secondo il ciambellano di corte pare proprio che per riuscire ad avere qualche prima pagina di giornale lei debba fingere un amore con il più improbabile dei popolani, chi meglio poteva centrare questo target se non un disoccupato napoletano senza arte ne parte e con pochissima istruzione?
Nonostante le diversità sociali e culturali alla fine "con una piccola mano da parte del ciambellano" dalla finzione si passa alla realtà, insomma una piccola fiaba che conferma che l'amore certe volte è proprio cieco.
Questa per Siani era da considerare come una prova di maturità, l'attore amatissimo dalla sua Napoli, ha più volte stentato a livello nazionale basti pensare alle presenze nei cinepanettoni, ma una forte volontà e il talento lo hanno tenuto bello caldo per la grossa platea.
Con Benvenuti al Sud ed il suo sequel è riuscito a dimostrare che di puro e semplice talento si può emergere e farsi apprezzare da tutti, ciò che serviva ora era il trampolino di lancio per il grande salto a livello registico che a mio parere sembra non esserci stato.
Il comico napoletano ha stentato enormemente a livello sceneggiativo regalando purtroppo momenti di vera noia e pura banalità, Il Principe Abusivo ha una storia collaudata e per questo semplice da eseguire, ma quando si passa dalla parte comica a quella romantica vive un vero incubo artistico.
Ciò che blocca la buona riuscita di questa commedia è la foga del regista di voler inserire troppi clichè soliti napoletani, il suo personaggio è inverosimile ed in certe occasioni snervante, la risata certe volte tende a divenire sforzata e questo sappiamo bene come lede ad un progetto pieno di potenzialità.
Il taglio netto tra la prima parte comica e quella romantica si nota troppo, per certi aspetti infatti pare di assistere ad un film nel film, una sceneggiatura che vince invece deve poter non stancarti e filare via che è un piacere.
In un film comico che si rispetti ciò che conta su tutto è la risata, beh con Il Principe Abusivo si ride per i primi 20 minuti dopodichè la noia prende il sopravvento e si ride solo in alcune occasioni, tra l'altro credo che molte battute risultano troppo legate alle nostre tradizioni e quindi non apprezzabili da chi non le vive quotidianamente.
Se come regista e sceneggiatore Siani non supera la prova, come attore e comico riesce parzialmente a pareggiare l'handicap, purtroppo la sua innata spontaneità sembra bloccata ed incanalata in un binario che non gli si addice, nell'evoluzione da zotico a principe abusivo per esempio si perde molto di quel suo estro sottolineando la sua scasa duttilità, insomma non è stato di sicuro il miglior Siani.
La spalla di Siani è interpretata da Christian De Sica, uno che con la commedia italiana è nato e cresciuto, la sua presenza è importante ed aiuta Siani a superare momenti di impacciamento artistico, anche se negli anni ha stufato un pò tutti con i cinepanettoni, Christian resta un patrimonio nazionale nel campo della comicità e mi sembra giusto proteggerlo a dovere.
Divertente ed inedita invece la bellissima Sarah Felderbaum, la sua infanzia artistica aveva fatto ben sperare per la sua carriera e questo di sicuro non sarà il film che può ridargli quella luce che merita, ma una cosa è certa la sua popolarità dopo Il Principe Abusivo non potrà che aumentare.
In conclusione posso affermare che da buon napoletano mi aspettavo dal mio compaesano una prova più convincente, chiaro che si trattava solo della sua prima esperienza, ma si era attorniato di personaggi importanti e per questo poteva fare di più, la sceneggiatura è mal scritta e non sembra lineare, la sua comicità ha il freno a mano tirato ed in generale si ride troppo poco per tutto il film.
di Frenck Coppola