Recensione a cura di Massimo Minimo
"Il principio del male" di Stefano Tura è il nuovo thriller Edizioni Piemme recensito da ThrillerPages.
Una coppia di giovani italiani trasferitisi da poco in Inghilterra, a Ipswich, subisce una brutale aggressione in casa. La ragazza muore, il ragazzo sopravvive nonostante le terribili percosse e, dopo una lunga convalescenza torna in patria. Un anno dopo, sempre a Ipswich, viene rinvenuto il cadavere di una prostituta croata. Il leader del partito nazionalista britannico ne approfitta per portare avanti la sua campagna contro gli immigrati e la difesa della razza inglese. Per indagare sull’uccisione della giovane Scotland Yard invia sul posto Peter McBride poliziotto dal passato a dir poco turbolento. Mentre gli omicidi di immigrati si susseguono, surriscaldando il clima d’intolleranza, in Italia l’ispettore Gerace della questura di Bologna è alle prese con il caso, ancora insoluto, di quattro bambine scomparse. I due poliziotti, che avevano già collaborato in passato, si trovano di nuovo in contatto.
Questa volta, però, McBride non si reca in Italia, sbrogliando la situazione a modo proprio e rischiando più volte la vita. Dal canto suo Gerace aiuta l’inglese, risolvendo il caso dei due giovani italiani.
Il principio del male è un thriller complesso che mescola vari ingredienti, con il rischio di disorientare il lettore. Tura è, però, bravo a tenere alta la tensione e sciogliere tutti i nodi al momento opportuno. Tanti gli argomenti affrontati, a cominciare da quello, molto attuale, degli immigrati: problema che il leader nazionalista britannico vorrebbe risolvere chiudendo le frontiere. Non manca la figura del cronista di nera, omaggio alla prima carriera dell’autore. Gran parte dello spazio è riservata al personaggio di McBride, di cui abbiamo conosciuto il turbolento passato nel precedente romanzo. Resta un po’ in secondo piano Gerace, anche se il finale è dedicato a lui e alla sua indagine sulle bambine scomparse che, s’intuisce, avrà presto un nuovo capitolo.