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Recensione: Il racconto dei racconti

Creato il 18 maggio 2015 da Mattiabertaina

il racconto dei racconti

Genere: Fantasy

Regia: Matteo Garrone

Cast: Salma Hayek, John C. Reilly, Christian Lees, Jonah Lees, Alba Rohrwacher, Toby Jones, Vincent Cassel, Jessie Cave, Stacy Martin

Durata: 125 min

Distribuzione: 01 Distribution

Matteo Garrone, regista di Gomorra e Reality, cambia definitamente registro raccontando sul grande schermo le storie di Giambattista Basile. Il film si scompone in tre parti, narrando le vicende di tre regni diversi geograficamente, anche se molto simili su certi aspetti. Una regina, sconsolata dalla impossibilità di avere figli, è pronta a tutto per avere un erede al trono, e una volta nato, il suo amore morboso verso di lui porterà la regina a limitare la libertà del figlio, impedendogli di vedere il suo amico più fidato. Un re, ossessionato dal piacere e dalla giovinezza, viene folgorato da un canto proveniente da una delle due anziane signore, che, sfruttando l’occasione, cercheranno di approfittarsi del giovane re per ottenere ricchezza. Infine, un “piccolo” sovrano, ossessionato da una pulce tanto da avere più attenzione verso di lui anziché dalla figlia, organizza una prova complessa per dare alla futura regina uno sposo che lei tanto desidera, sperando tuttavia che nessuno possa indovinare e che la principessa rimanga ancora nel suo castello.

Recensione: Il racconto dei racconti

Tre fiabe difficili da portare al cinema, tanto che lo stesso regista ha comunque cambiato alcune parti. Il risultato è comunque soddisfacente. Non tanto perché per la prima volta si vede sullo schermo un fantasy italiano (era ora!), ma perché Il racconto dei racconti ci porta in un mondo fantastico lasciandoci comunque con i piedi per terra. Non ci troviamo nella Terra di Mezzo tanto caro a Tolkien, ma in un mondo che mantiene comunque elementi realistici e autentici. Anche in Reality l’elemento onirico era presente all’interno della pellicola, anche se in quel caso, pur con un tocco fiabesco, è la realtà contemporanea a prevalere sull’altro. Nel caso di quest’ultima opera, tutto viene capovolto: è l’elemento idilliaco a essere protagonista, dove ogni elemento immaginario possiede un suo significato, mantiene la sua funzionalità nei confronti della storia (come il mostro nella prima parte del film, o la stessa pulce nel caso di una delle tre fiabe). Tutto è comunque controllato, senza eccedere troppo in abbondanti effetti speciali come il cinema hollywodiano ci ha abituato. Tutto è curato da una regia che diviene il vero punto di forza del film. Garrone ci racconta una favola rimanendo distaccato, lasciando muovere i personaggi con assoluta grazia. I protagonisti sembrano essere scollegati gli uni con gli atri, ma possiedono alcuni elementi che li accomunano: la fiaba della regina, interpretata da Salma Hayek e quella del re ossessionato dall’insetto (Toby Jones) hanno in comune l’incapacità di comprendere i propri figli, comandati solamente da un amore che sfocia verso un desiderio possessivo verso di loro. Il loro egoismo oscura il loro sguardo verso l’esterno, portandoli verso strade sbagliate mettendo a rischio tutto ciò che è a loro più caro. Lo stesso vale per le due anziane sorelle e i due amici, entrambi con un forte legame di sangue, ma che la loro separazione provocherà seri problemi ai protagonisti. Tutto è interconnesso, dove l’amore verso l’altro è il collante che tiene tutto compatto, fino a che questa non sfocia in evidenti impulsi individuali, in grado così di scollegare ogni legame affettivo. La fotografia di Peter Suschitzky (più volte curatore dell’immagine nei film di David Cronenberg) è l’altro elemento importante del film, grazie alla quale la pellicola riesce nell’obiettivo di garantire quel tocco barocco, bucolico tipico del genere (come nel caso della scena del cambio di pelle di una delle anziane signore, raccontato con il contrasto tra il verde acceso del bosco e il rosso dei capelli e del telo accanto al corpo). Se aggiungiamo le musiche di Alexander Desplat, il gioco è fatto. Il racconto dei racconti è un viaggio emozionante, toccante al punto giusto, che con il mix giusto tra immagine e suono ti trasporta in un universo armonico, inquietante ma allo stesso tempo attraente.

Voto: 4 su 5

Il trailer


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