Magazine Cultura
Titolo:Il richiamo della sirena
Autrice:Tricia Rayburn
Editore:Piemme “ Freeway”Numerodi pagine: 310Prezzo:€ 17,00Sinossi: Nienteè tornato normale da quando Vanessa Sands ha scoperto che la sorellamaggiore è stata uccisa dalle sirene nelle gelide acque del Maine eche tutto quello che pensava di conoscere della sua famiglia è soloun cumulo di bugie. Simon, il suo adorato Simon, sembra esserel'unica persona di cui potersi fidare. Eppure nella vita di Vanessaesistono dei segreti che non può confessare neppure a lui. Peresempio la sua vera natura, o i dubbi a proposito dei suoi sentimentidopo aver conosciuto Parker, il ragazzo più desiderato di tutto illiceo. Vanessa non si è mai sentita più sola, eppure è costretta amettere da parte i propri problemi perché le sirene di WinterHarbour si sono liberate dalla loro prigione di ghiaccio e sonotornate a cercarla.
Recensione
Icaldi colori dell'autunno hanno cominciato a colorare le foglie dellapiccola cittadina di Winter Harbour. Dopo i numerosi omicidi che sisono susseguiti nel corso di un'estate ormai lontana , colpevoli diavere gettato la cittadina nel panico e sotto i riflettori delleprincipali testate giornalistiche , tutto sembra essere tornato allanormalità . Solo Vanessa e i suoi amici conoscono la verità,sepolta sotto una spessa lastra di ghiaccio.Ilmale non si è estinto. Bloccato sul fondo di un lago ghiacciato, èvigile , in attesa.Ecosì, tra la scelta del college, il fragile rapporto con Simon –incrinatosi con la comparsa del bel Parker - , la rivelazioneriguardo alla sua vera identità e il persistente senso di colpa perla morte della sorella Justine, Vanessa convive con la consapevolezzache le sirene stanno per risvegliarsi dal loro sonno forzato.Mostribellissimi e dall'animo nero pronte a rinchiudere nella fredda morsadella paura le acque della scogliera di Chione. Mostri assetati divendetta.Mostricome lei.Ricordoancora che , nel recensire Sirene, avevo utilizzato un aggettivopiuttosto improprio per definire un urban fantasy : sorprendente.Ilprimo romanzo della trilogia di Tricia Rayburn , infatti, seppure conqualche lieve sbavatura, si era rivelato una lettura piacevole ecarica di mistero. Un fantasy che brillava di luce propria in unmondo di libri oramai tutti simili tra loro. Al di là della mialieve irritazione causata da un titolo particolarmente rivelatore, illibro mi aveva regalato la giusta dose di mistero, sentimenti efresche innovazioni. Non più vampiri innamorati e nostalgici ,passionali licantropi e fate dalla natura subdola e malevola ; ilromanzo della Rayburn faceva brillantemente tesoro di leggendedall'indiscusso fascino arcano e colorava di fosche sfumature lepaure di un'adolescente e la sua sincera storia d'amore con il suoamico di sempre.Chiudendolo,avevo respirato una ventata di aria fresca. Aria di novità.
L'approcciocon il sequel – Il canto della Sirena – è stato immediatamentepositivo. L'autrice ,infatti, ha deciso di ambientare questo secondocapitolo a due mesi di differenza dagli eventi narrati nel romanzo e, già dalle prime pagine, avevo trovato numerose premesse che mifacevano ben sperare in un avvincente proseguimento della storia.Stessi personaggi, stesse atmosfere vagamente gotiche, ma unamaggiore maturità nella caratterizzazione psicologica diprotagonisti e comprimari ed una maggiore attenzione ai dettagli.Ancorauna volta, la scrittura della Rayburn è risultata lineare escorrevole ; personale, ma mai appesantita da un linguaggio lezioso oda superflui abbellimenti retorici.Lastruttura del romanzo è essenziale, ben congeniata , e affascinanuovamente per l'inusuale caratterizzazione delle sirene. Non hannouna coda variopinta e coperta di squame, né un bizzarro reggiseno dinoci di cocco e conchiglie a coprire le loro nudità. Belle e algide,si muovono come spettri tra i capitoli, riempiendo di inquietudinela protagonista e seminando dubbi nel lettore.Holetto il libro in pochi giorni, attirato dai capitoli brevi e bensuddivisi e dalle nebbie di mistero che questo seguito prometteva.Pur non annoiando minimamente e risultando una lettura agile epiacevole, questo secondo romanzo della Rayburn non mi ha convinto.Nonsono state la comparsa dell'inevitabile triangolo amoroso o lagenerale mancanza di colpi di scena a compromettere il mio giudizio.La Rayburn , infatti, sebbene abbia ripreso qualche elemento degliurban fantasy più in voga, ha continuato a percorrere coerentementela strada che il suo primo romanzo aveva tracciato, riproponendo lestesse tematiche che avevano appassionato i lettori di Sirene.Cometutti i romanzi intermedi, però, Il richiamo della sirena risultamolto meno incisivo del precedente. La quasi totale mancanza diavvenimenti e una struttura , a parer mio, troppo semplificata non lorendono un degno sequel del suo pregevole predecessore.Sfiorandola costa di un romanzo che ho letto , molti dei ricordi legati allalettura sembrano riaccendersi nella mia immaginazione. Ricordi bellio brutti, parole di lode o di secca stroncatura. Il richiamo dellasirena non suscita nulla di tutto questo. Ho nello stomaco laspiacevole sensazione di vuoto che il romanzo non è riuscito acolmare.L'impressioneè la stessa che si prova nel leggere en passant ilcapitolo un po' piatto di un buon romanzo. Il richiamo della sirena èquel capitolo : un lungo capitolo di ben 310 pagine.Quandoho terminato la lettura di questo fantasy ho provato la stessasensazione di quando ci si desta troppo improvvisamente da un lungosonno. Ho memoria dei pochi elementi chiave, ma i singoli dettagli ,pur avendo terminato la lettura solo ieri, risultano sfocati edevanescenti. Come fanno le onde del mare sul bagnasciuga ,il libronon ha lasciato traccia di sé. Fiducioso , spero che sia un romanzodi transizione prima della chiusura finale. La quiete prima dellatempesta.Ilmio voto: ★★
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