Autore: Robin Sloan
Editore: Corbaccio
Pagine: 306
Prezzo: 16,40
Descrizione:
La crisi ha centrifugato Clay Jannon fuori dalla sua vita di rampante web designer di San Francisco, e la sua innata curiosità, la sua abilità ad arrampicarsi come una scimmia su per le scale, nonché una fortuita coincidenza l’hanno fatto atterrare sulla soglia di una strana libreria, dove viene immediatamente assunto per il turno... di notte. Ma dopo pochi giorni di lavoro, Clay si rende conto che la libreria è assai più bizzarra di quanto non gli fosse sembrato all’inizio. I clienti sono pochi, ma tornano in continuazione e soprattutto non comprano mai nulla: si limitano a consultare e prendere in prestito antichi volumi collocati su scaffali quasi irraggiungibili. È evidente che il negozio è solo una copertura per qualche attività misteriosa... Clay si butta a capofitto nell’analisi degli strani comportamenti degli avventori e coinvolge in questa ricerca tutti i suoi amici più o meno nerd, più o meno di successo, fra cui una bellissima ragazza, geniaccio di Google... E quando alla fine si decide a confidarsi con il proprietario della libreria, il signor Penumbra, scoprirà che il mistero va ben oltre i confini angusti del negozio in cui lavora..
Fra secolari codici misteriosi, società segrete, pergamene antiche e motori di ricerca, con intelligenza, ritmo e umorismo, Robin Sloan ha cesellato un romanzo d’amore e d’avventura sui libri per i lettori del ventunesimo secolo
L’autore:
Robin Sloan, ex manager di Twitter, ha 32 anni e vive a San Francisco. Fan sfegatato delle nuove tecnologie, si trova altrettanto a suo agio nel prestigioso Grolier Club di Manhattan, cenacolo di esperti di libri antichi e rari, drogati di inchiostro e carta. E lo si nota dal suo romanzo d’esordio Il segreto della Libreria Sempre Aperta, una storia in stile Borges in chiave tecnologica.
Subito in classifica negli Stati Uniti, presto verrà pubblicato in tutto il mondo e sarà nelle librerie italiane dal 23 maggio 2013.
La mia recensione:
Il suono di un campanello vi introduce in un luogo angusto ma dal soffitto altissimo. Le pareti ravvicinate sono ricoperte di scaffali che sembrano elevarsi all’infinito e sono tutti pieni zeppi di libri! Se siete bibliofili, vi sembrerà di essere in Paradiso. In realtà siete appena entrati nella Libreria Sempre Aperta… sempre aperta sì, avete capito benissimo, perché il negozio del signor Penumbra non chiude mai.
Se state immaginando frotte di clienti che entrano a mani vuote ed escono con borse straripanti di bestseller, siete però molto lontani dalla realtà. In effetti non tutto è come sembra; la libreria in questione non fa affari d’oro e, a dispetto delle apparenze, per chi è intenzionato a comprare è anche piuttosto sguarnita.
Che bisogno c’è allora di offrire un servizio non stop? E cosa si annida in quegli scaffali infiniti?
Clay Jannon se lo chiederà sin dalla sua prima notte di lavoro. Il nuovo commesso assunto dal signor Penumbra, in verità, è un valente web designer ma la recessione miete vittime ovunque e non lo ha risparmiato così, per pagare l’affitto, Clay si è reinventato libraio. Pochi turni lavorativi gli bastano per fiutare qualcosa di strano e accendere la sua curiosità.
I clienti della Libreria Sempre Aperta sono pochissimi e sono quasi sempre gli stessi. Arrivano trafelati con una richiesta specifica. Ottenere il titolo agognato sembra essere per loro una questione di vita o di morte. Tuttavia non comprano mai. I volumi di loro interesse sono quelli riposti sui ripiani più alti che appartengono al catalogo dell’Oltretutto e si possono concedere solo in prestito.
Il giovane Jannon vorrebbe sbirciare tra le loro pagine per scoprire cosa nascondono di tanto desiderabile ma il suo datore di lavoro è stato chiarissimo sull’argomento: gli è vietato consultare i libri pena il licenziamento. Visti i tempi che corrono, non è consigliabile rischiare, ma la curiosità spesso vince sul buon senso e Clay finirà per cedervi.
Sarà così che per lui si dischiuderanno le porte di un mondo sotterraneo e folle alla cui ombra agisce la Costola Intatta, ovvero una setta segreta alle prese con un antico codice che, si pensa, possa rivelare al mondo il segreto dell’immortalità.
Lasciandoci infiltrare tra Apprendisti, Spaginati e Rilegati, Robin Sloan ci introduce nel vivo della sua bizzarra storia − probabilmente una delle più originali e bizzarre tra quelle lette di recente. Difficile da etichettare, Il segreto della Libreria Sempre Aperta non è un fantasy, non è un thriller, non è un romanzo d’avventura e nemmeno una spy story, eppure contiene elementi riconducibili a tutti questi generi e anche molto di più. È quasi un cubo di Rubik dalle mille facce e le mille sfumature, la cui peculiarità sta nell’offrirsi al lettore come fosse una favola d’altri tempi, salvo poi spogliarsi dei suoi abiti retrò per proiettarlo nel più realistico presente e invitarlo a guardare oltre.
Un libro che parla di libri ripercorrendo e scandagliando la storia dell’editoria, dai suoi albori costellati di punzoni tipografici e di imprese pionieristiche come quella di Aldo Manuzio alle avanguardie dell’era digitale in cui la carta si dissolve schiacciata dall’avanzata degli ebook.
Vecchio e nuovo si confrontano, si scontrano e si danno la mano. Ecco dunque che l’antichissima e conservatrice Costola Intatta si imbatterà nella modernissima “setta” dei googler. Due gruppi agli antipodi che dopo essersi guardati con sospetto, finiranno per inseguire insieme la stessa meta.
La tecnologia servirà allo scopo di decriptare il codiceRiusciranno i computer lì dove l’uomo ha fallito? E infine, esiste davvero un segreto dell’immortalità?
Al termine di una lettura tanto avvincente da non consentire distrazioni, otterremo tutte le risposte agognate. Nessun cliffhanger nel finale, la soluzione è tutta lì in un epilogo che forse dice più di quanto avrei desiderato.
Da appassionata bibliofila non ho potuto che subire il fascino di questo libro, sicuramente irresistibile per chi, come me ama leggere sopra ogni cosa. Strada facendo, tuttavia, ho provato emozioni molto contrastanti e l’iniziale senso di familiarità ha ceduto il passo a un crescente disagio. Da lettrice affezionata alla carta mi sono accostata con sospetto alla parte che introduce il mondo degli ebook; ho provato un leggero sollievo quando mi è parso di scorgere tra le righe un sentiero che aveva tutta l’aria di condurre in una zona franca in cui vecchio e nuovo potessero convivere. Quando ho compreso che non sarebbe andata proprio in questo modo sono rimasta delusa.
Non so bene come spiegarlo ma, da un certo punto in poi, si è persa la magia. Ho avuto la netta impressione che la favola fosse finita e l’autore stesse descrivendo il prossimo futuro, quel futuro che ormai sembra inevitabile in cui i libri di carta rimarranno pezzi da museo, triste cimelio di un tempo che fu. Ho percepito il suo ottimismo, la sua massima apertura al progresso ma, pur sentendo che forse questo è l’atteggiamento giusto o quello che comunque rispecchia il sentimento prevalente, non sono stata capace di condividerlo.
Lo ammetto, sono nostalgica, conservatrice, antica… ma vedere la Libreria Sempre Aperta trasformarsi in una Libreria Per Sempre Chiusa nel finale mi ha lasciato in bocca il gusto amaro di una sconfitta. Bellissimo romanzo sì, ma non avrei voluto che finisse così…
Lo consiglio più agli appassionati delle nuove tecnologie che agli amanti dei libri di carta.
E per saperne di più...