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Recensione: "IL SENSO DEL NOSTRO AMORE" di Monica Peccolo.

Creato il 26 novembre 2015 da Blog

Genere: Narrativa Moderna e ContemporaneaEditore: Linee InfinitePagine:554Prezzo: € 15,00Uscita: 30 novembre 2015

Ai fratelli Tyler la vita ha riservato grandi successi ma anche enormi dolori. Nathan, famoso attore di Hollywood dal carattere scontroso, all'apice della carriera ha detto addio a Eva, pediatra dolce e grintosa, unico amore della sua vita.Troppi sbagli, troppi malintesi, due mondi troppo distanti.James, reduce da un incidente stradale, cerca di tornare alla normalità e si trova ad affrontare un’inaspettata speranza: Judy. I due fratelli decidono di ritrovare le loro radici, ma il percorso è complesso e quando tutto sembra perduto, Nathan cade nella disperazione: non ci sono fama o soldi che valgano un vero affetto. Così torna a cercare Eva. Riuscirà a convincerla che il loro amore ha un senso che possono scoprire soltanto insieme?Dopo Il senso interno del tempo ritorna, a grande richiesta, il seguito della storia di Nathan ed Eva. Appassionante, coinvolgente e ricco di colpi di scena, il nuovo romanzo vi farà emozionare con le vicende di tutti i suoi protagonisti.


Oggi voglio parlarvi di una storia che mi ha colpito e ho deciso di farlo cominciando da una frase che compare alla penultima pagina de Il senso del nostro amore di Monica Peccolo, edito da Linee Infinite Edizioni: Non c'era mai niente di scontato.Quanto è vera questa affermazione e come si modella addosso a ognuno di noi! Alzi la mano chi nella vita non lo ha pensato almeno una volta e dinanzi alle situazioni più disparate. Le nostre esistenze sono scandite da ogni tipo di eventi: belli, brutti, complicati, unici e singolari, che si susseguono, che viviamo, che cerchiamo di piegare alle nostre esigenze, spesso senza riuscirci.Assaggiare l'amarezza del fallimento, la sconfitta e la frustrazione che si provano quando tutto non va secondo i nostri piani ci fa arrabbiare, ci rende vulnerabili e ci spinge a un confronto con noi stessi. In cosa abbiamo sbagliato? Perché la situazione ha preso proprio "quella" piega?I rapporti interpersonali, poi, rappresentano l'incognita per eccellenza, e quando ci si arrocca sulle proprie posizioni difficilmente ci si concede la possibilità di essere obiettivi. Nathan, Eva, James, Judy sono persone come noi, che amano come noi e che odiano loro stessi proprio come noi. Vivono vite complesse, piene di situazioni che accrescono il conflitto che cerchiamo in ogni buona storia e, credetemi, questa lo è.Per me questo libro è stato una lunga lettura, e non perché non mi piacesse, bensì perché mi faceva riflettere a ogni pagina. Se dovessi definirlo con un unico aggettivo userei intenso. Monica ha studiato ogni vocabolo, ogni sfaccettatura con scrupolosa cura. Ci ha mostrato, attenzione, non raccontato, i chiaroscuri che fanno parte di ciascun individuo, i contrasti che compongono ogni esistenza. Io ho visto personaggi a 360° rivelati con una meticolosità che mi ha fatto riflettere su quanto l'autrice abbia lavorato sulla costruzione di ognuno di essi, sulla struttura e sì, sulla ricerca. Monica non ha lasciato nulla al caso, si è documentata a fondo su tutte le parti che componevano i protagonisti e comprimari per far sì che li vedessimo anche a occhi chiusi e potessimo camminare con loro tra le pagine di quelle vite come cameraman che riprendono in primo piano. Pochi refusi a parte, il libro merita una prima lettura e anche una seconda più approfondita per poter apprezzare tutta la cura che Monica ha infuso nel proprio lavoro che, chiaramente, ama. Se proprio devo trovare delle pecche, se così la vogliamo chiamare, sono i pochi riferimenti al libro precedente all'inizio della storia, infatti ho dovuto faticare un po' a entrare in una vicenda già definita, ma è davvero un'inezia trascurabile per quattro stelle meritatissime. Brava, Monica! 

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