Titolo: Il tamburo e la rete
Autrice: Arianna Formentin
Editore: Anfuana Edizioni
Collana: Saggi & Misteri
Dati: 2014, 170 p., brossura
Prezzo di copertina: 14, 00 euro
Descrizione:
In questo libro l'autrice analizza dal punto di
vista dell'antropologo "professionista" un fenomeno che negli ultimi
decenni sta emergendo sempre di più: il ritorno del Paganesimo in Europa
e non solo; favorito, veicolato e reso virale dall'utilizzo del web in
tutte le sue declinazioni da parte dei gruppi neopagani e anche dei
singoli praticanti. Lo studio analizza e cerca di capire che cos'è che
fa cavalcare gli Dèi su Internet con la stessa disinvolta e
inarrestabile sicurezza con cui cavalcavano duemila anni fa sui campi di
battaglia.
L'autrice:
Arianna Formentin nasce qualche giorno prima dell'esplosione di
Cernobyl. Trascorre l'infanzia tra gatti, levrieri afghani senza
pedigree, gente più o meno strana e un Bedford rosso
riconvertito a camper.
Si forma, sebbene ancora non abbia trovato una forma che le si
addice, al Liceo Artistico Modigliani, dove si scontra inevitabilemte
con quello che sarà il suo habitat naturale: la
fantasia.
Qui incontra alcuni tra quelli che poi torneranno come personaggi
nei suoi racconti: giocatori di ruolo, fanatici tolkieniani, cavalieri
dell'apocalisse, bizzarre creature che si ostinano a
credersi antropomorfe sebbene celino spiriti del tutto animali.
Muore in data da destinarsi.
La recensione di Sara:
Le religioni sono un fenomeno
complesso e difficile da analizzare. Da
sempre ci si è interrogati sul perché l’uomo non riesca a vivere prescindendo
dall’idea di un’entità superiore che governi le cose.
Il tempo ha cambiato più e più volte
l’idea di divinità, aggiungendone di nuove e modificando le convinzioni
pregresse.
Su questa base Arianna Formentin
fonda la sua tesi di laurea in Antropologia Culturale.
L’autrice tenta di ripercorrere la
storia del paganesimo classico e del suo ritorno in Europa in epoca moderna.
Riprendendo l’ipotesi dell’antropologo Wallis, secondo cui Neopaganesimo e
Neosciamanismo siano da considerare non tanto filosofie alternative ma, veri e
propri fenomeni sociali, la Formentin ci presenta un quadro generale delle
nuove correnti pagane e del loro rapporto con la modernità.
È da qui che si parte per arrivare a
riconsiderare la religione come un fenomeno mediatico. Non si tratta di
sminuirne l’importanza, quanto piuttosto di rivalutare il suo rapporto odierno
con il web e i nuovi mezzi di comunicazione.
Internet permette di accedere a mondi
in precedenza sconosciuti, fornendo non sempre informazioni del tutto corrette.
Il rischio che si corre è proprio
quello di trovarsi di fronte a una sorta di supermercato virtuale dove
acquistare la propria “fede”, perché è diverso, perché è insolito.
Con l’aiuto degli studi antropologici
sull’argomento e l’opinione degli esponenti delle realtà Neopagane in Italia l’autrice
ci accompagna in un viaggio attraverso la storia, mondo antico e mondo moderno
si scontrano e si incontrano, nel tentativo di creare qualcosa di indistruttibile.
Il tamburo e la rete è una testo interessante
e originale, forse un po’ troppo breve per poter fornire tutte le informazioni
necessarie a creare un quadro completo della situazione.
Il saggio proposto dall’autrice è un
percorso a cavallo tra antropologia e filosofia, motivo per cui chi non mastica
questi argomenti potrebbe incontrare qualche piccola difficoltà nella
comprensione generale.
Per chi invece bazzica
tranquillamente l’ambiente si rivelerà un notevole spunto di riflessione,
intrigante e coinvolgente.
Consigliato anche a chi voglia
affacciarsi per la prima volta sul mondo Neopagano.