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Recensione Il vicolo delle cause perse di Claudio Paglieri

Creato il 29 novembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

Informazioni sul libro
Titolo:
Autore: Claudio Paglieri
Pubblicato: Piemme
Collana:Bestseller
Genere: Thriller
Formato: BrossuraPagine:

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Giudizio: four-stars


Nella seconda avventura del commissario Luciani, una ragazza dalla vita apparentemente irreprensibile e insignificante viene uccisa. Diventa difficile scoprire chi è stato quando la scena del delitto è muta e le inda-gini sono ostacolate da molto in alto. Non resta che chiedere aiuto a forze superiori: San Giuda pensaci tu.

Siamo a Genova, un lunedì mattina di maggio. Barbara Ameri, 25 anni, viene trovata agonizzante dal suo capo, il broker Giulio Mantero, a causa di una serie di colpi alla testa. Morirà poco dopo l’arrivo in ospedale. Era la sua segretaria e quella mattina si era recata in ufficio prima del solito.

Il commissario Marco Luciani, capo della squadra Omicidi, è rimasto scottato dalla sua ultima indagine e ha deciso di lasciare la Polizia: è in ferie in attesa che vengano accettate ufficialmente le sue dimissioni. A gestire l’indagine è quindi il vice-commissario Giampieri, che per la prima volta affronta un caso da solo e spera di comportarsi bene per avere una promozione. È un giovane ambizioso nel lavoro – ha addirittura elaborato un software per catalogare tutti gli omicidi del mondo – e nella vita privata, collezionatore di donne come se fossero trofei; va da sé che anche lui ha le sue debolezze, come tutti.

Anche se all’inizio sembra di facile soluzione, la faccenda ben presto si complica: l’arma del delitto non si trova, tutti sembrano avere un alibi valido e l’avvocato Mantero è quasi inavvicinabile perché ben protetto dall’alto. Devono entrare in gioco anche gli uomini dei servizi segreti e morire altre due persone prima che lentamente i tasselli del puzzle vadano al loro posto. Con lo zampino di Luciani e di San Giuda.

È inutile pretendere di conoscere tutta la verità, pensò. Va già bene se riusciamo a ricostruirne una che può dare un senso a quello che non capiamo, e farci stare buoni per un po’.

Il vicolo delle cause perse è la seconda indagine del commissario Luciani scritta da Paglieri, la prima è Domenica Nera e ne sono state pubblicate già due successive. Confesso di non essere un’appassionata di gialli e di aver iniziato la lettura con un briciolo di diffidenza, perché non sapevo bene a che tipo di storia mi sarei trovata di fronte. In realtà è stato facile apprezzare il romanzo e i suoi personaggi, pur non avendo letto il precedente.

Anche se di fatto non è a capo delle indagini, Luciani è indubbiamente il protagonista: il commissario altissimo, anoressico, fissato con la corsa e tormentato dal rapporto con il padre. Claudio Paglieri dedica molta attenzione a lui e a Giampieri, ma in generale tutti i personaggi vengono ben caratterizzati e ognuno ha una sua personalità e un suo spazio.

La trama della vicenda è ben congeniata, sufficientemente complessa ma non sovraccarica di elementi; le indagini vengono talvolta interrotte per presentarci frammenti di vita quotidiana che ci mostrano Genova in modo realistico e anche un po’ crudo. Paglieri sicuramente ama la sua città ma non ci nasconde niente, dalla vecchietta che punisce con secchiate d’acqua i passanti molesti allo spacciatore che sfreccia in motorino disturbando il sonno dei condomini.

Una lettura piacevole, avvincente ma non angosciante, che mi ha coinvolto come se Luciani e i suoi colleghi fossero un po’ vecchi amici e mi ha fatto seguire la vicenda sperando nella soluzione del caso ma anche nel raggiungimento della loro serenità professionale e personale.

A photo posted by Leggere a Colori (@leggereacolori) on Nov 16, 2015 at 12:59am PST

Approfondimento

A un certo punto de Il vicolo delle cause perse, il vicino di casa di Luciani, un napoletano un po’ superstizioso, suggerisce al commissario di rivolgersi a San Giuda per avere il suo aiuto nella lotta ai perturbatori della quiete notturna.

Il Giuda in questione non è l’Iscariota, il traditore di Gesù che tutti conosciamo, ma Taddeo, uno dei dodici apostoli di cui purtroppo nessuno si ricorda perché non è stato coinvolto in nessuna vicenda in particolare. In genere quando le persone hanno bisogno di aiuto, si rivolgono a Sant’Antonio, Santa Caterina, San Gennaro nel caso del vicino di Luciani, ma non a San Giuda. Proprio per questo viene considerato patrocinatore delle cause perse e anche dei desideri più segreti. Il giorno della sua festa è il 28 ottobre. Sicuramente quest’anno me lo ricorderò.

Benedetta




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