Buona domenica sera lettori! ^^
Titolo: Impero
Autore:Alberto Angela
Pagine:508
Prezzo: 14euro
Editore: Mondadori
Trama
"Come si viveva nell'Impero romano? Che tipo di
persone avremmo incontrato nelle sue città? Come sono riusciti i romani
a creare un Impero così grande, unendo popolazioni e luoghi così
diversi? Il libro che avete in mano è, idealmente, la prosecuzione di
'Una giornata nell'antica Roma'. Lì si raccontava la vita quotidiana
nella capitale attraverso lo scandire delle ventiquattro ore. Ora
immaginate di alzarvi la mattina seguente e di partire per un viaggio
attraverso tutto l'Impero. Per compiere questo viaggio basterà seguire
un sesterzio. Soffermandoci sulle persone che via via entrano in
possesso della moneta, scopriremo i loro volti, le loro sensazioni, il
loro modo di vivere, le loro abitudini, le loro case. Il viaggio è
ipotetico, ma del tutto verosimile. I personaggi che incontreremo sono
realmente vissuti in quel periodo e in quei luoghi. I loro nomi sono
veri e svolgevano effettivamente quel mestiere. Tutto è il frutto di un
lavoro di ricerca su stele tombali, iscrizioni e testi antichi. Allo
stesso modo, pressoché tutte le battute che sentirete pronunciare da
tali personaggi sono 'originali': provengono infatti dalle opere di
famosi autori latini come Marziale, Ovidio o Giovenale. E tappa dopo
tappa, scoprendo il 'dietro le quinte' dell'Impero, ci accorgeremo di
quanto il mondo dei romani, la prima grande globalizzazione della
storia, fosse in fondo molto simile al nostro." Alberto Angela
Ho avuto “Impero” di Alberto Angela nella mia tbr per tipo 4
anni, e finalmente, grazie alla sfida del comodino, mi sono decisa a leggerlo!
Ho ascoltato la presentazione di questo romanzo/saggio durante la fiera del
libro di Torino di qualche anno fa e sono rimasta affascinata sia dall’autore
che dal libro. Alberto Angela rende la storia dell’Impero romano ancora più
bella, oltre che accessibile a tutti.
La protagonista della storia è una moneta, un sesterzio, che
permette all’autore di poterci raccontare scene di vita di diverse estrazioni
sociali nell’epoca di massimo splendore dell’impero. Ci sono militari, matrone
aristocratiche, servi, schiavi, mercanti… tutti che viaggiano da una parte
all’altra dell’impero con in tasca questa moneta che passa di mano in mano.
Sapevo già prima d’iniziare la lettura che la moneta sarebbe
stato il tramite che mi avrebbe permesso di viaggiare dalla Britannia all’Asia,
da Roma all’Africa, e che quindi mi avrebbe dato la possibilità di ricreare
nella mia mente un quadro storico e soprattutto sociale di chi viveva in quei
tempi. Dire che questa cosa non mi abbia affascinata sarebbe mentire perché ho
trovato geniale sfruttare un oggetto inanimato per poter far “parlare” molti
altri personaggi dei più disparati tipi.
La moneta prende vita in una zecca imperiale a Roma, dopo
un’importante conquista dell’imperatore Tiberio e, per permettere a tutto il
suo vasto regno di conoscere questo avvenimento, così come tanti altri, si
creavano monete ad hoc che poi venivano spedite in giro per l’impero. La moneta
finisce nelle tasche di un soldato, di un governatore del nord, un mercante di
vino che incrocia sulla sua strada degli schiavi pronti per essere venduti, un
centurione, una matrona romana, un medico liberto greco; insomma la moneta
attraversa il regno e la società da nord a sud.
Ovviamente, insieme alla creazione di scenette, l’autore
racconta anche tante particolarità storiche approfittando dei diversi
personaggi di passaggio. Quindi ci dice come coniavano, approfondisce il tema
del valore delle monete, ci racconta la nascita di città come Londra e Parigi,
ci parla delle comunicazioni e dello spostamento di uomini e merci, del cibo,
del vino, analizza l’esercito e ci dice come è formato, ci descrive il
vestiario, riferisce la situazione dei divorzi e delle donne emancipate divorzio,
della storia e l’uso del circo massimo. Insomma, c’è davvero di tutto!
Il libro mi è piaciuto moltissimo per le premesse e per le
tante cose che mi ha permesso d’imparare in modo piacevole anche se non mi ha
convinto del tutto lo stile utilizzato. È certamente un romanzo/saggio adatto a
tutti, e capisco il perché della scelta di un linguaggio misto tra il
colloquiale e uno un po’ più specialistico e storico, però a volte la part di
discorso più “bassa” mi è parsa un po’ forzata. Altra cosa che ho notato è la
ripetizione di alcuni concetti: il vino e l’esercito sono analizzati nei
dettagli e sono onnipresenti. A volta la cosa mi ha un po’ scocciato perché
rallentava notevolmente il ritmo della lettura.
In generale il libro mi ha molto colpito e credo che leggerò
altro di Alberto Angela (ho già sul comodino “I tre giorni di Pompei”) e quindi
ho deciso di assegnare 4 stelline e mezzo consigliando la lettura a tutti coloro
che vogliono approfondire in modo leggero e piacevole una parte della storia
dell’impero romano.
Lya