Dopo aver letto e amato ogni parola di "Non cercarmi mai più" (qui la mia recensione), romanzo d'esordio che ha consentito a Emma Chase di entrare nei cuori dei lettori e della critica, sapevo che dal suo seguito non avrei potuto aspettarmi le stesse scintille.
Ma ciò che non immaginavo è che avrei dovuto aspettarmi un'opera nettamente inferiore, in modo spudorato. Per quanto mi riguarda, infatti, i due romanzi d'apertura della serie "Tangled" non sono lontanamente paragonabili.
Mi scuso per la recensione che seguirà, che so deluderà molti di voi. Ma devo essere sincera perciò... ecco, questo è il mio pensiero.
Titolo: Cercami ancora (Tangled #2)
Editore: Newton Compton EditoriData di uscita: 5 Giungo 2014Autrice:Emma Chase
Prezzo: 9,90 €
Pagine 320Il mio voto:
L’impenitente casanova Drew Evans ha fatto impazzire le lettrici. Ora è il momento di ascoltare la storia da un altro punto di vista: quello della sua preda Kate.
Innamorarsi è facile, ma restare insieme lo è un po’ meno. Possono esserci guai anche in paradiso e, a sentire Kate, questo è il motivo per cui lei e Drew, dopo uno scoppiettante inizio, si trovano a dover “rinegoziare” la loro relazione. Al mondo ci sono due tipi di persone: quelle che osservano e quelle che partono all’attacco. Kate è sempre stata un’osservatrice, una che pianifica, che agisce con prudenza. Ma da quando ha conosciuto Drew Evans tutto è cambiato. Lui si è dimostrato così deciso e sicuro di sé… e soprattutto della sua scelta, di Kate. Pensavate che lei e Drew sarebbero andati mano nella mano incontro a un romantico futuro? Be’, lo pensava anche Kate. Invece adesso si trova a dover fare una scelta, la più importante della sua vita. Drew ha cercato di decidere per entrambi, ma non è nello stile di Kate lasciarsi dominare. Così è tornata a casa sua, da sola. O quasi… Dopo due anni dalla fine del primo romanzo, Kate è giunta a una conclusione: qualche volta si deve tornare al punto di partenza per poter andare avanti, perché le cattive abitudini sono dure a morire…
La mia recensione
Avete idea di quanto possa essere doloroso scrivere una recensione negativa? Vi rispondo io: tantissimo. Come in questo caso.
Ci sono libri che si attendono come la neve a Natale, o le uova di cioccolato a Pasqua e forse anche di più. Libri che devono vedersela con aspettative davvero elevate. Libri che dovrebbero essere capaci di esaudire i desideri dei lettori. "Cercami ancora" faceva parte di tutte queste categorie. Ma, purtroppo, si è rivelato essere anche uno di quei libri che le aspettative le deludono inesorabilmente, perché non possono rivaleggiare con gli standard fissati dal romanzo che li ha preceduti.Se dovessi riassumere questo romanzo in una manciata di parole direi: "un inutile susseguirsi di drammi insensati che potevano essere risolti con una semplicissima chiacchierata tra i protagonisti". O, ancora più semplicemente:"una storia che poteva essere racchiusa in una novella di 50 pagine". Sì, perché se si fosse trattato di una novella, rapida, indolore, non così gonfiata e diluita per esagerare il dramma, probabilmente ne sarebbe venuto fuori un buon prodotto. Una lettura struggente e carina, che magari ci avrebbe potuto preparare al degno seguito che "Non cercarmi mai più" avrebbe meritato. Magari una novella che includesse solo l'epilogo del libro, che racchiude in meno di quaranta pagine tutta l'essenza del potenziale che il punto di vista di Drew sa offrire. Penserete che io sia troppo cattiva, lo so. Che è la rabbia a parlare, che sicuramente starò ingigantendo la faccenda. Anche io lo pensavo quando leggevo le recensioni estremamente negative che il libro riceveva in America dalle fan del primo romanzo.
Eppure eccomi qui: indignata e con il cuore a pezzi perché uno dei miei romance contemporanei preferiti è stato macchiato da un seguito banale, romantico solo a tratti, bello solo in rarissimi punti e deludente per tutto il resto del tempo.
«Ti ricordi quel film terribile che mi hai fatto vedere l'anno scorso? Quello con il tizio di The Office?».
Sta parlando di Crazy, Stupid, Love. Annuisco. Drew continua: «E alla fine, quando dice "Ti ho amato anche quando ti ho odiato"?». Annuisco di nuovo.«E' stato proprio così. Non c'entrava niente quello che volevo; era quello che pensavo di dover fare. E' sempre girato tutto intorno a te. Eri nella mia mente, nel mio cuore... anche quando non c'eri più... eri ancora dannatamente lì». Da "Cercami ancora".
Il libro si colloca a due anni dalla fine del primo ed è narrato dal punto di vista di Kate, il che vuol dire niente battute volgari né crude verità né testosterone alle stelle per questo romanzo. In teoria questo poteva non essere un male, ma in pratica lo è stato su tutta la linea. La voce di Kate è più piatta, meno colorita e decisamente meno incisiva di quella del suo compagno e non appena i due si separano, la mancanza di Drew si fa sentire in modo quasi doloroso. Chi conosce la coppia saprà che la trama di questo libro non è delle più rosee. E diciamolo, visti i trascorsi burrascosi di Drew Evans e Kate Brooks, non era impensabile che prima o poi tra loro sarebbero volate fulmini e saette. Diciamo dunque che le cose stanno così: la coppia è scoppiata col botto e la colpa è di Drew. Perciò se in "Non cercarmi mai più" abbiamo visto Drew provare prima a evitare e poi a conquistare l'amore dalla sua vita, in "Cercami ancora" vedremo Kate lottare per proteggere ciò che per lei ora conta di più, magari uscendo tutta intera dall'uragano Evans.Fin qui più o meno tutto bene, direte voi. E' la commedia romantica e sentimentale farcita di cinismo, risate, disillusione, dramma, incomprensioni e sesso riparatore a cui la Chase ci ha abituati, giusto? Sbagliato.Non potendo fare spoiler non posso provarvi che il pretesto su cui si basa l'intero libro è quanto meno ridicolo, senza fondamenta, banalissimo e a tratti pietoso. Ma lasciate comunque che vi dica come la penso: Emma Chase non ha fatto un buon lavoro con questo romanzo. Fa male dirlo, perché pur odiando la storia ho continuato ad apprezzare (anche se solo a tratti) la sua prosa sfacciata e sagace, ho riso per le rare ma favolose battute di Drew e mi sono sciolta in alcuni rarissimi momenti. Ma tutto ciò non è bastato.
L'intreccio è debole, scontato e tirato come un elastico. Il POV di Kate non sopperisce alle mancanze della trama e l'assenza di Drew è snervante e noiosa, quasi come il suo comportamento per il quale avrebbe meritato molto di peggio che un paio di pugni ben assestati. E anche Kate con la sua insicurezza e il suo egocentrismo, sa farsi odiare.
L'anno scorso, Drew e io siamo andati in Giappone. Un giorno ci siamo fermati in un vivaio di bonsai. Hanno una forma strana, non trovate? Con i loro tronchi in miniatura e i rami contorti.
Il proprietario ci ha detto che sono i nodi e le contorsioni a renderli forti, a impedire che si spezzino anche durante le tempeste più violente.
Ecco come siamo io e Drew. Da "Cercami ancora".
Vorrei poter cancellare dalla mia testa il ricordo di questo libro, tornare indietro nel tempo e leggere solo l'epilogo, chiedere a Emma Chase che diavolo le passasse per la testa mentre lo scriveva e perché mai abbia deciso di narrarlo dal punto di vista di Kate. Ma siccome non potrò fare nulla di tutto ciò, posso solo limitarmi a esprimere il mio immenso rammarico e disappunto nel constatare quanto mediocre sia stato questo romanzo nella sua totalità.Non riesco a credere che "Cercami ancora" sia stato ideato e poi scritto dalla stessa autrice che mi ha fatto innamorare con "Non cercarmi mai più", semplicemente mi rifiuto di crederlo. Mi rifiuto di credere che tutta la genialità, la comicità e il cinismo di cui era intriso il primo romanzo, siano stati sostituiti con del banalissimo dramma da quattro soldi, generato da una stupidissima incomprensione trascinata per l'intera trama.
Mi auguro con tutto il cuore che a voi possa piacere, che possa rendere felici i lettori e soddisfare i fan. Ma la verità è che io l'ho odiato. Non dall'inizio alla fine, fortunatamente. Perché l'inizio, divertente e frizzante, e la fine, narrata finalmente dal punto di vista di Drew, sono state le uniche parti godibili che mi hanno ricordato la Chase ironica, pungente e brillante di "Non cercarmi mai più". Ma l'ho comunque detestato.
Mi è mancato il vecchio Drew. Da morire. Non ho apprezzato la storyline né i colpi di scena assolutamente annunciati e sterili. Ma, soprattutto, mi è mancata la verve dei personaggi che ho imparato ad amare nel primo libro della serie. Speravo in qualcosa di scoppiettante, di esilarante e commovente, in un finale degno di questo nome per uno dei libri che ho più amato nel 2013. Invece niente. Ci dobbiamo tenere questo come seguito del romanzo rivelazione dell'anno passato. Perché, proprio questa volta, Emma Chase ha deciso di darci un taglio con ciò che le riesce meglio, ovvero incatenare il lettore alle pagine grazie al suo sferzante umorismo senza censure, preferendo invece lanciarsi su una tragedia degli equivoci dai risvolti deliranti. Salvo solo l'epilogo e i primi capitoli del romanzo. Come sia possibile che la Chase abbia pensato che il motivo del loro litigio e il loro comportamento in seguito a questo potesse essere anche solo "accettabile", mi è oscuro.
Dunque... ho ripreso ad andare in chiesa. Tutte le settimane. In alcuni casi anche due volte alla settimana. Sì sono io, Drew. E' un po' che non ci vediamo. Vi sono mancato? A giudicare dalla vostra espressione alla "vorrei infilarti il pene in un temperamatite automatico"... direi di no. Ancora arrabbiati, eh? Non posso dire di non comprendervi. Ci sono volute almeno tre settimane prima di riuscire a guardarmi allo specchio senza desiderare prendermi a calci nel sedere. Da "Cercami ancora"
Verdetto: nemmeno lontanamente all'altezza del primo libro della serie
Livello sensualità: vietato ai minori!
Compra il primo splendido romanzo della serie cliccando sulla cover