In uscita domani 21 lulgio 2015
Titolo: Duetto
Titolo originale: Duet
Autore: Eden Winters
Editore: Deamspinner
Genere: Storico,
paranormale, contemporaneo
Pagine: 228
Prezzo: 6,99
Disponibile qui
Descrizione:
I
decreti di un conquistatore non possono separare Aillil Callaghan dal suo
retaggio scozzese. Indossa con orgoglio il tartan del suo clan – ora proibito –
aspettando il giorno in cui diventerà Laird, restaurando così il buon nome
della sua famiglia e combattendo per liberare la Scozia dalla tirannia inglese.
Un inglese nella sua casa? Un abominio! Eppure, il tutore che suo padre ha
assunto per i suoi fratelli può avere qualcosa da insegnare anche all’erede dei
Callaghan.
Il violinista e letterato Malcolm Byerly ha lasciato il Kent spinto dalla
paura, cercando solo un impiego tranquillo, menti curiose a cui insegnare e un
luogo ove mantenere celati i suoi segreti. Non sa che tra i suoi studenti vi
sarà anche il fratello maggiore dei ragazzi – un barbaro che odia gli inglesi –
e che il suo tartan rosso e verde nasconde un cuore affine. Il comune amore per
la musica rompe le barriere tra due mondi.
Il padre di Aillil minaccia il loro amore, ma un pericolo più grande li divide.
I due svaniscono nella leggenda.
Due secoli dopo, il violinista Billy Byerly arriva a Castle Callaghan e si
sente stranamente a casa. Le leggende parlano di un Laird perduto che infesta
il castello in attesa del ritorno del suo amante, ma Billy non crede alle
leggende, ai fantasmi, o all’amore che dura oltre la vita.
Il
Laird perduto, però, sa cosa gli appartiene.
La mia recensione:
Aprite
il cuore e la mente. Penso che questo sia l’atteggiamento migliore per
accostarsi alla lettura di Duetto: un
romanzo insolito, pregno di magia e che rompe gli schemi in molti sensi.
Il
numero richiamato dal titolo si riferisce alla musica – nello specifico a una
particolarissima esecuzione in coppia che si sprigionerà dalle corde di
dueviolini identici e che, vi
garantisco, vi faranno vibrare anche quelle dell’anima – tuttavia, l’idea di
dualità attraversa l’intera opera connotandola a più livelli.
Due
sono i tempi che scandiscono il racconto: il 1758 e i giorni nostri. Due sono
gli indimenticabili protagonisti. Due le culture che si scontrano nella prima
parte: quella inglese e quella scozzese. Due,e molto differenti fra loro,i
modi in cui la società si rapporta all’omosessualità nei periodistorici di riferimento – il che giocherà un
ruolo fondamentale nella relazione d’amore intorno a cui ruota la trama.Due, infine, sono i blocchi in cui si divide
il libro che, in realtà, contiene altrettante storie, diverse per genere e tali
da potersi reggere anche autonomamente, sebbene legate saldamente da un filo,
sottile quanto impossibile da spezzare.
Per
la prima metà è un romance storico a tutti gli effetti e ci narra la struggente
storia d’amore fra il violinista Malcom Byerly e il giovane scozzese Aillil
Callaghan. Giunto a Castle Callaghan per impartire lezioni di musica ai figli
del laird, Malcolm inizialmente non viene accolto bene dal maggiore, Aillil,
che nutre un profondo odio per gli inglesi. Orgoglioso delle sue origini e
della cultura del suo popolo, egli non accetta le restrizioni imposte dal
governo inglese che proibiscono di indossare il tartan, suonare la cornamusa,
parlare il gaelico e sogna di poter, un giorno, contribuire alla liberazione
della Scozia. Eppure, ben presto, si renderà conto che i sassenach, come li definisce lui con disprezzo, non sono tutti tiranni e non sono
necessariamente cattive persone. Malcolm, infatti, si mostrerà colto, dolce,
tollerante, rispettoso del suo retaggio e molto più similea lui di chiunque altro. Conoscendosi i due
giovani scopriranno, infatti, di condividere una grande passione per la musica,
ma soprattutto qualcosa di più intimo: l’attrazione per gli uomini, che
diventerà attrazione reciproca. Gli incantevoli paesaggi delle highlands,
cullati dalla musica di due violini che suonano in simbiosi, faranno da
cornice alla relazione che unirà i due protagonisti e, nel contempo, al dramma
che ne scaturirà quando si infrangerà sullo scoglio dell’intolleranza, giacché
l’omosessualità ai loro tempi era considerata alla stregua di un vero e proprio
reato e, come tale, perseguita.
Nella
seconda metà dell’opera, compiamo invece un grande salto temporale e ci
ritroviamo nel presente per seguire una narrazione che procede al confine della
realtà. Il romance storico cede il passo al paranormal, le luci si abbassano e
l’atmosfera di incupisce. Il fulcro intorno a cui aleggia la musica e danza la
prosa di Eden Winters è rappresentato sempre dall’amore fra Aillil e la sua
“piccola volpe”, ma questa volta la trama che ci ghermirà sussurra di fantasmi,
aldilà, reincarnazione…
Questa
commistione di generi, unitamente alla particolare struttura del testo mi ha
sorpresa piacevolmente. Ho trovato originale l’idea dell’autrice e intrisa di
fascino la svolta paranormale che, per una questione anche di gusti personali,
ho apprezzato tantissimo.
Sebbene
proprio la seconda parte mi sia sembrata un tantino frettolosa, più raccontata
che mostrata rispetto alla prima che, al contrario, segue un ritmo più lento e
presta maggior attenzione alla caratterizzazione di luoghi e personaggi, ho
amato il romanzo nel suo insieme.
Mi
sono sentita completamente rapita dalla bellissima storia di Aillil e Malcolm,
quasi una favola agrodolce che sa fondere il fascino di una Scozia d’altri
tempi con le atmosfere dei giorni nostri, la storia con il mistero, la realtà
con la fiction, la gioia dell’amore con la tristezza dell’intolleranza. Un
bellissimo inno a un sentimento tanto forte da unire finanche oltre la morte e
da abbattere tutte le barriere.