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Recensione in anteprima: La bella e la bestia, di Vanessa Rubio-Barreau
Creato il 13 febbraio 2014 da Mik_94Titolo: La bella e la bestia Autrice: Vanessa Rubio-Barreau Editore: Mondadori “Chrysalide” Numero di pagine: 184 Prezzo: € 14,90 Data di pubblicazione: 18 Febbraio 2014 Sinossi: C'era una volta, tanto tempo fa, un ricco mercante. Era vedovo e aveva sei figli, tre maschi e tre femmine. Era un uomo buono e generoso e voleva bene a tutti e sei, ma una sola era la sua prediletta: Belle. Il ricco mercante possedeva tre grandi navi che solcavano i mari del mondo, ma un brutto giorno una tempesta le travolse e le fece affondare. L'uomo perse tutto e la famiglia fu costretta a trasferirsi in campagna. Quando il padre tornò per la prima volta in città, mentre le sue sorelle pretendevano abiti, cappellini e belletti, Belle chiese soltanto una rosa. Fu così che, per accontentarla, il mercante cadde nell'inganno della Bestia, il mostruoso padrone di un castello stregato. Solo Belle può placare la collera della Bestia, derubata della sua rosa più rara: svelando il segreto nascosto nel passato del suo carceriere e sciogliendo l'incantesimo che restituirà a entrambi la libertà e l'amore. La recensione “Accadde un tempo o accadrà domani, forse qui o forse altrove...”. Una lettura non imprescindibile, questa. Un romanzo non necessario. Non era tra le mie priorità leggerlo, davvero. Un rimaneggiamento della sceneggiatura del film di prossima uscita. Prospettiva poco allettante, proprio come lo era stato nel caso di Biancaneve e Il Cacciatore e Cappuccetto Rosso Sangue. Ammissibile, infatti, che un romanzo sia più bello e prezioso del film: mai il contrario. Mi sarei accontentato di vedere il film a tempo debito, ma La bella e la bestia era ciò di cui qualcosa nel profondo di me, in quel momento esatto, aveva disperatamente bisogno. Mi ha fatto passare il mal di testa. Ha curato ogni stanchezza e il mio acuto stress. Piccola macchina del tempo, quasi, che ti riporta all'ultima volta in cui sei stato felice veramente - senza limiti, senza pensieri pesanti. Le novità sono pochissime. I protagonisti non camminano tra noi, la Bella non è una liceale col pallino per la lettura e la Bestia non è un motociclista coperto di taguaggi e rune, ma, sinceramente, mi è piaciuto. Forse proprio per questo motivo in particolare. Per il suo essere vecchio stile, anche quando il mondo sembra chiedere, a gran voce, novità su novità. E non parlo del romanzo firmato dalla Barreau, ma della storia in sé. Capire che stupire con trovate azzardate e svolte impreviste non è sempre necessario, a volte, è bello. Intrattenere con qualcosa che conosciamo a memoria, poi, è magico. Biancaneve è diventata un'eroina, Cappucceto Rosso una languida seduttrice, Gretel una sanguinaria cacciatrice di streghe crudeli, Belle rimane sempre Belle. La solita, amatissima, speciale Belle. Una ragazza acqua e sapone, malinconica e romantica, che preferisce la compagnia dei libri a quella delle persone, un singolo fiore a bauli piene di ricchezze, la campagna alla città, l'eternità all'effimero qui ed ora. Raffinato, dolce, delicato, questo è un racconto scritto secondo uno stile linearissimo che dice giusto il necessario. Descrizioni elementari, sentimenti semplici. Il carattere del personaggio lo capisci, spesso, dal nome, in cui pare risiedere il loro destino, o da aggettivi che, per quanto comuni, sanno parlare: l'altezzoso Perducas, la misteriosa Astrid, il riflessivo Jean Baptiste, l'incorreggibile Maxime. Questo La Bella e la Bestia è un retelling che non c'è. La storia segue, quasi pedissequamente, con religioso rispetto, la versione originale. Si tratta, dunque, della riscrittura lieve ed educata, in chiave piacevolmente dark, di una leggenda eterna. Invita a seguire il volo dorato delle lucciole, a conoscere l'identità di una bellissima principessa scorta al di là dello specchio, a infrangere il sortilegio del pregiudizio, a ridefinire la parola “brutto”, a cogliere una rosa e a scoprire il grande mistero – e il grandissimo amore – che c'è dietro. Conosci da sempre l'inizio e la fine, il c'era una volta e il per sempre felici e contenti, ma ti trovi a sorridere con una certa tenerezza nello scoprire quello che c'è al centro esatto, giusto in mezzo: la crudeltà e la cupidigia del Gastòn di turno, un amore sfiorito e immortalato nella nuda roccia e che rigorda, a tratti, quello tra Dracula e la sua perduta Mina; o, ancora, le ragioni dietro un castello che dorme, giganti di pietra che si animano e uccidono, un bosco che – intorno a te e a Belle – cambia continuamente, vivo. Totalmente d'eccezione la narratrice e, per la prima volta tra le pagine, due piccoli ascoltatori su cui, una volta o l'altra, tutti noi abbiamo fantasticato. I pochi e suggestivi fotogrammi mostrati nei trailer fanno il resto. Trailer che, personalmente, conosco ormai a memoria. Stanze buie, fotografia cupa, splendidi colori di una primavera in anticipo, cascate di luci e tunnel di ombre, abissi di scale a chiocciola ben strette su sé stesse. Quell'adorabile fanciulla bionda è la deliziosa Lèa Seydoux; quella bestia altezzosa, brusca e dai modi sbrigadivi ha gli occhi umani, invece, e il fascino tutto strano di Vincent Cassel. Alcune frasi mi sono rimaste impresse più per i rari spezzoni del film passati in tivù che per la prosa dell'autrice: semplice, pacata, adatta indubbiamente ai più piccoli, ma che manca di potenza. Di quella scintilla viva che sempre si cerca. C'è cura nella descrizione degli interni, della seta e dei gioielli, di vestiti regali che minuscoli e simpatici aiutanti, strisciando sotto i letti e negli armadi bui, preparano per la protagonista ogni mattina; leggermente meno cura, tuttavia, è presente nei dialoghi. Si respira poca intimità. Il ritmo è serrato, le pagine sono poche e il romanticismo si costruisce, vero, un po' da sé. Impaginazione curatissima - di cui ho potuto godere anche con la mia copia ebook -, ricami floreali e squarci di artigli. Rose nere, come ricami antichi, al principio di ogni capitolo. Quando fuori piove, indossate il pigiama un'oretta prima. Il piumone verde come una foresta, le lenzuola bianche come neve appena caduta. Il paradiso. Questo ultimo La Bella e la Bestia è una lettura onesta, pulita, educativa, rilassante. Una storia che ha il sapore dell'inverno. Un libro lineare, ma di grande atmosfera. Un intreccio semplice, universalmente noto, ma al servizio del sogno. E di un sogno bello, bello. Un'autentica storia della buona notte, da finire prima che l'orologio batta sette colpi. Il mio voto: ★★★ ½ Il mio consiglio musicale: Beauty and the Beast - Tale as old as time (Violin, Piano)
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