L'autrice:Julianna Baggott ha scritto numerosi romanzi per ragazzi, prima di dedicarsi alla trilogia di Memento. I suoi scritti sono anche apparsi sul New York Times, Washington Post, Boston Globe.Sito dell'autrice: http://www.juliannabaggott.com/
Recensione:
Quando leggo romanzi come questo della Baggott, una delle prime domande che mi si presentano è: come mai il genere distopico, un genere non nuovo ma sicuramente poco esplorato, sta tanto prendendo piede negli ultimi anni e soprattutto nei romanzi destinati agli adolescenti?
Come mai oggi più di ieri vengono rappresentate società che riterremo impossibili se costretti a viverci, e al contempo, viene descritto il malcontento di coloro che sono costretti a sperimentare quel tipo di vita?
E' pura fantasia e intrattenimento, è timore della trasformazione della nostra società in qualcosa di (più) pericoloso, è una sorta di attacco ad essa, o altro?
Ognuno di questi romanzi ha infatti il potere di descrivere un mondo che non ci appartiene e che non ci rispecchia, riversando in esso però elementi - soprattutto negativi - che riscontriamo anche nella nostra realtà.
Per concludere questa mia riflessione iniziale aggiungo solo che merito di questo genere narrativo è indurre noi lettori a interrogarci, a scuoterci, a osservare meglio ciò che accade intorno a noi.
In Memento spunti per riflettere ce ne sono ovunque.
Il mondo dopo le Detonazioni è cambiato, è diviso in due: chi vive dentro la Sfera, ed è riuscito pertanto a salvarsi dalle esplosioni, ha un fisico perfetto, una vita organizzata per sfruttare al massimo le proprie potenzialità. Chi è rimasto fuori, ed è sopravvissuto, ha il corpo mutilato, pieno di cicatrici, amputazioni o addirittura fusioni con oggetti e animali che si trovavano nelle vicinanze. La nostra protagonista, Pressia, una ragazzina di sedici anni dai tratti orientali, ha la sua bambola preferita al posto del braccio. Il ragazzo che l'aiuterà nella sua fuga ha degli uccellini che si sono saldati alla schiena e che sono ancora vivi. Come loro, anche gli altri superstiti. Passare dalla Sfera al Fuori o viceversa è qualcosa di impensabile o magari impossibile. I due mondi sono tenuti separati. Ricchi e poveri, in salute e malati, puri e difettosi.
L'incontro di Pressia con Partridge, un puro scappato alla Sfera per andare alla ricerca della madre - fino ad allora creduta morta - cambierà gli equilibri e il modo di vedere il mondo da parte dei ragazzi e di coloro che incontreranno durante le loro ricerche. La Baggott non ha lasciato nulla al caso: ogni persona(ggio) che incrociamo ha qualche elemento che lo rende inizialmente inquietante, per poi trasformarsi ai nostri occhi, a seconda che venga fuori la sua umanità o, al contrario, la sua crudeltà. Chi ha più sofferto è riuscito a mantenere quella nota umana che invece sembra essere scomparsa in chi si è mantenuto puro e perfetto. Non proviamo compassione ma empatia per gli storpi, per i sopravvissuti: l'iniziale ribrezzo - l'autrice non si risparmia nei dettagli - è presto sostituito: le imperfezioni perdono ai nostri occhi le fattezze di mostruose deformazioni e iniziano a suscitare tenerezza, dolcezza, comprensione.
Un mondo sull'orlo della distruzione è possibile, ed è forse più accettabile di un mondo perfetto.
Pur essendo il primo di una trilogia, Memento si presenta come un romanzo completo, approfondito e senza nessuna particolare caduta nelle banalità dei romanzi young-adult. Anzi, dopo un primo volume così ricco, mi chiedo come farà la Baggott a portare avanti la storia per ben altri due seguiti... ok, ci si aspetta la ribellione alla Sfera e quindi al potere, ma poi? (Vabbé, domande premature, le mie, sorry Julianna!)
Storia ben strutturata, mai superficiale e soprattutto ben descritta. Unica pecca: la narrazione non sempre è scorrevole: a volte l'ho trovata pesante, troppo concentrata su alcuni dettagli da risultare a tratti noiosa. Una noia superabile, quando a fine romanzo si fa un bilancio della lettura.
Positivo il fatto che il genere distopico in questo caso non abbia fatto da sfondo ad una storia d'amore difficile o impossibile, anzi. L'amore c'è, non nel modo in cui potremmo aspettarcelo, ma in maniera meno emotiva e più matura.
Che dire più?
Io consiglio la lettura. Non è una di quelle che mi hanno presa immediatamente, non è una lettura a 4 o 5 stelle, ma una di quelle che carburano lentamente e che ti accompagnano per mano in una storia che non si dimentica facilmente.
Il 24 maggio è la data della sua pubblicazione ufficiale qui in Italia. Sono curiosa di leggere altri pareri e di scambiare opinioni su Pressia, Partridge e la loro avventura.
Nota: Un particolare che mi ha colpito immediatamente, una volta finito il romanzo, è stata la traduzione del titolo. Mentre infatti il titolo originale fa diretto riferimento agli esseri umani abitanti nella Sfera - i Puri, per l'appunto -, quello italiano, con i suoi Sopravvissuti, sembra porre l'accento sulle persone che sono riuscite a sopravvivere alle Detonazioni, e che quindi vivono fuori.
Perché questa scelta?
In realtà la narrazione si divide tra i due luoghi, con una maggiore attenzione - almeno in questo primo volume - a coloro che vivono fuori dalla Sfera... coloro che puri non lo sono, o almeno non lo sono più.
Credo che le motivazioni della scelta del titolo del singolo romanzo, quanto dell'intera trilogia, saranno comprensibili solo una volta portata a termine la lettura dei tre volumi.
E chissà quando accadrà...
(Pure #1)
Titolo originale: PureAutore: Julianna BaggottEditore: Giano Editore - Collana BlugianoTraduttore: Luca BriascoPagine: 448Isbn: 9788862511049Prezzo: €18,00
Valutazione: 3 e1/2 stellineData di pubblicazione: Giugno 2012